Barocco festival: a Brindisi è protagonista l'opera buffa
Dopo la prima di San Vito dei Normanni, il «Barocco Festival Leonardo Leo», giunto alla sua XVIII edizione, arriva a Brindisi, il prossimo mercoledì 26 agosto alle ore 21, nel chiostro dell’Archivio di Stato, con lo spettacolo «Baccanali barocchi», sottotitolo «I tradimenti, gli amori, le serve e i padroni nelle arie delle opere buffe napoletane»: è il secondo appuntamento della rassegna di musica antica diretta dal M.O Cosimo Prontera e dedicata a Leonardo Leo, tra i massimi esponenti dell’era d’oro, il Settecento, della Scuola Napoletana.
La fortuna di Napoli, capitale europea della musica e delle arti, ruota da sempre attorno a una storia che si fonde e confonde con il respiro del suo teatro e della sua musica. Lo spettacolo percorre un’antologia di arie in «lengua napoletana» che tra XVII e XVIII secolo ricalcarono le orme della Commedia dell’arte. È il trionfo dell’Opera buffa e delle composizioni goliardiche e goderecce che animavano il sontuoso periodo barocco. Sullo sfondo la spettacolarità di Napoli, che splendeva tra le città di respiro europeo attraversando le mille facce della musica teatrale. Fino all’indipendenza dagli Spagnoli, conquistata nel 1759 sotto Ferdinando IV di Borbone, l’opera lirica rifletteva malinconicamente la mancanza di libertà sociale, pur mantenendo il suo primato qualitativo in tutta Europa. Ma nel melodramma, giunto con qualche ritardo da Venezia, fecero presto capolino le prime scene comiche in vernacolo. Erano i vagiti dell’Opera buffa, un genere operistico che di lì a poco avrebbe influenzato la musica europea, specie l’Opera e le canzoni francesi.
A Napoli, per la prima volta, affiorava il confine esatto tra i generi serio e buffo: si affacciava un nuovo repertorio teatrale, basato su commedie musicali in «lengua napoletana» e diametrale rispetto all’Opera seria. L’Opera buffa metteva in scena uomini e casi della vita quotidiana, affetti veri e semplici, mentre Napoli prestava alla scenografia il suo paesaggio tra cortili, palazzi, chiese e vicoli, elementi sempre citati nei “resoconti” dei viaggiatori. Ci troviamo, dunque, davanti alla musica d’avanguardia del tempo, cui si dedicarono compositori come Leo, Sellitto, Vinci e Latilla, dalle cui opere è tratto il programma della serata barocca nel chiostro dell’Archivio di Stato di Brindisi.
In scena l’orchestra baroque «Apuliae Music Festival», ensemble diretto dal M.O Prontera che esprime la sinergia tra «Barocco Festival Leonardo Leo», «Via Francigena del Sud», «Giovanni Paisiello Festival» e «Festival dei Monti Dauni», pensata col fine di riscoprire quattro compositori pugliesi del Settecento napoletano che seppero conquistare il panorama culturale europeo. E attraverso le loro figure riconosciute, valorizzare la storia e la geografia musicale pugliese. Lo spettacolo «Baccanali barocchi» presenta anche tre interessanti voci per il repertorio barocco: Claudia Di Rocco soprano, Agata Bienkowska mezzosoprano e Angelo De Leonardis, forse il migliore basso buffo che la nostra terra abbia mai espresso.