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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cultura

Benigni: “A Bertolucci devo tutto”

DISO (Lecce) – Roberto Benigni, accompagnato dalla moglie, Nicoletta Braschi, è giunto nel pomeriggio a Diso (Lecce) per rendere omaggio alla salma di Giuseppe Bertolucci, il regista e sceneggiatore di origini emiliane, autore di vari film tra cui “Berlinguer ti voglio bene”, interpretato proprio dall’attore toscano. Benigni, cappello bianco in testa, occhiali scuri e giacca nera, si è intrattenuto un paio di ore nella camera ardente allestita nella Sala degli affreschi dell'ex convento dei cappuccini, a Diso (dove da alcuni anni Giuseppe Bertolucci trascorreva lunghi periodi).

DISO (Lecce) – Roberto Benigni, accompagnato dalla moglie, Nicoletta Braschi, è giunto nel pomeriggio a Diso (Lecce) per rendere omaggio alla salma di Giuseppe Bertolucci, il regista e sceneggiatore di origini emiliane, autore di vari film tra cui “Berlinguer ti voglio bene”, interpretato proprio dall’attore toscano. Benigni, cappello bianco in testa, occhiali scuri e giacca nera, si è intrattenuto un paio di ore nella camera ardente allestita nella Sala degli affreschi dell'ex convento dei cappuccini, a Diso (dove da alcuni anni Giuseppe Bertolucci trascorreva lunghi periodi).

Benigni ha salutato con affetto la moglie, Lucilla Albano, professoressa, ed  il fratello del regista scomparso, Bernando (anch’egli regista ed autore di “Ultimo tango a Parigi”). "Devo tutto a Giuseppe Bertolucci. Ho passato con lui gli anni più belli della mia giovinezza. Era il mio amico. Il mio primo amico, il mio primo regista, il mio primo autore. Mi ha insegnato lui a leggere la poesia, a muovermi, a camminare nel mondo, a guardare il cielo, a capire da che parte arriva la bellezza e a riconoscerla. E l'audacia, e il coraggio”. Questo il commosso ricordo Benigni.

La salma di Bertolucci rimarrà a Diso sino a lunedì mattina, per poi essere trasferita a Bari dove sarà cremata. Bertolucci, malato da un paio d'anni, si è sentito male ieri, accusando problemi respiratori.

Trasferito nel vicino ospedale di Tricase (Lecce), una nuova e violenta crisi, di fronte alla quale nulla hanno potuto i sanitari.

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