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Cultura Ostuni

I primi 20 anni della donna di Ostuni

OSTUNI - La Città bianca pronta a brindare al compleanno della sua mamma più antica. Compie, infatti, vent’anni la “Donna di Ostuni”. Era il 24 ottobre del 1991 quando dalle viscere della terra emerse la gestante del Paleolitico col feto. A firmare la scoperta fu il professor Donato Coppola (oggi direttore scientifico del Museo di civiltà preclassiche della Murgia Meridionale), nel corso di una campagna di scavi effettuata nella grotta di Santa Maria di Agnano. Una data da consegnare alla storia, sia per il valore del reperto rinvenuto sia per quello che avrebbe rappresentato, in termini di investimenti, nella crescita culturale del territorio.

OSTUNI - La Città bianca pronta a brindare al compleanno della mamma più antica. Compie, infatti, vent’anni la “Donna di Ostuni”. Era il 24 ottobre del 1991 quando dalle viscere della terra emerse la gestante del Paleolitico col feto. A firmare la scoperta fu il professor Donato Coppola (oggi direttore scientifico del Museo di civiltà preclassiche della Murgia Meridionale), nel corso di una campagna di scavi effettuata nella grotta di Santa Maria di Agnano. Una data da consegnare alla storia, sia per il valore del reperto rinvenuto sia per quello che avrebbe rappresentato, in termini di investimenti, nella crescita culturale del territorio.

Attorno alla più antica mamma del mondo in due decenni è sorto un circuito che proietta la Città bianca tra mete archeologiche più importanti nel panorama nazionale.

Non è un caso che l’Amministrazione comunale  abbia deciso di puntare sulla vetrina di Paestum (Borsa mediterranea del Turismo archeologico, in agenda dal 17 al 20 novembre prossimo) piuttosto che nella Borsa internazionale del turismo di Milano. Ieri come oggi c’è la “Donna di Ostuni” da promuovere e rilanciare. Oggi più di ieri, poi, c’è un Parco archeologico da valorizzare. E soprattutto c’è un complesso museale che forse non sarebbe mai nato e tantomeno rinato se non fosse venuta alla luce la “Donna di Ostuni”.

L’antico monastero, denso di storia e ricco di ambienti, è stato riqualificato, attraverso il recupero di una invidiabile quantità di spazi, ricavati attorno alla “Chiesa delle Monacelle”: laboratori, gallerie espositive, aule convegni ed una sala espositiva all’interno della quale spicca sovrana, su una pedana centrale, il calco della donna del paleolitico, con il suo bambino in grembo.

Al mito della mamma di tutte le mamme sarà dedicato un incontro scientifico in programma presso la chiesa di San Vito Martire:  l’istituzione civica del museo di “Civiltà preclassiche della Murgia meridionale” ha infatti organizzato, insieme all’Amministrazione comunale di Ostuni, un incontro scientifico riservato proprio alla ricorrenza del ritrovamento dei resti della gestante del Paleolitico col feto.

L’appuntamento è fissato per sabato prossimo, 22 ottobre, con inizio alle ore 17.30: in evidenza tutti gli studi effettuati e le campagne di scavo seguite all’indomani della sensazionale scoperta del seppellimento degli unici consanguinei ritrovati al mondo e risalenti al paleolitico superiore.

Introdurranno i lavori il sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella e il presidente dell’Istituzione museale,  Vincenzo Cappetta. A relazionare sui rinvenimenti archeologici effettuati dal 1991 ad oggi attorno alla Grotta di Agnano, sarà il professor Coppola, coadiuvato nel corso della serata anche da altri studiosi.

Per celebrare la  ricorrenza del ventesimo compleanno della Donna di Ostuni, domenica prossima (dalle ore 10.30 e sino alle ore 13) il parco archeologico e naturale di Santa Maria di Agnano  rimarrà aperto per le visite guidate all’area degli scavi portati avanti dal professor Coppola e dai suoi collaboratori.

C’è un motivo in più per brindare, poi, nel giorno del ventesimo compleanno.

Proprio di recente, infatti, la mamma di tutte le mamme, unico esempio al mondo di figura femminile gravida appartenente al paleolitico superiore e sepolta nelle cavità di una gola carsica come simbolo di divinizzazione della maternità era tornata a far parlare di sé, per l’aggiornamento della sua carta di d’identità. Già proprio così.  E da rettificare non un particolare da poco, ma la sua data di nascita.

Pare infatti, che la mitica mamma non riposasse nelle viscere di Agnano  da 24.410 anni come rilevato dagli studi fatti sulla base dei carboni contenuti nella fossa della sepoltura, bensì da circa 28.000 anni.

A sostenerlo, di recente, sono gli esperti dell’Università di Lipsia (Sassonia), specializzata nello studio dell’età partendo dalle analisi delle ossa: 4.000 anni in più che la rendono ancora più unica.

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