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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cultura

Il messaggio dell'arcivescovo: difesa dell'ambiente, del lavoro e dello studio

Il messaggio dell'arcivescovo: difesa dell'ambiente, del lavoro e dello studio

BRINDISI - Dialogo tra istituzioni e imprese, per un equilibrio tra difesa della salute e  occupazione, tutela dell'ambiente, difesa delle facoltà universitarie e del diritto allo studio, conferma del dialogo con la Chiesa greco-ortodossa. E' questo il contenuto sociale ed ecumenico del messaggio alla città di questa sera dell'arcivescovo di Brindisi e Ostuni, Rocco Talucci, in occasione delle celebrazioni dei patroni S.Teodoro d'Amasea e S.Lorenzo da Brindisi. Come sempre, uno stretto legame con le vicissitudini di una comunità e ci una città "che sta diventando empre più democratica" e che chiede maggiore partecipazione alle scelte che la riguardano.

1. Omaggio ai Santi

In questa festa vogliamo ricordare ancora una volta che sono ben otto secoli che i resti mortali di San Teodoro d’Amasea sono sbarcati a Brindisi. Sbarco il cui movimento di barche, che voi vedete nel nostro porto oggi, vuole essere rievocazione e celebrazione.

E se anche i resti mortali di San Lorenzo da Brindisi sono in Spagna a Villafranca vogliamo ricordare che noi possediamo una preziosa reliquia personale - il suo cuore - e il più bel segno di apostolato in Europa - il crocifisso -, nel nome del quale predicava la riconciliazione ai popoli.

Prendiamo atto, ed è bello, che una Associazione culturale brindisina coltivi rapporti diretti con la Regione di Amasea, con scambi di visite e manifestazioni comuni, ma ci preoccupa come in Turchia siano ancora lontani dall’esercizio della libertà religiosa, se dei cristiani laici e sacerdoti vengono uccisi, e solo mesi fa è stato ucciso un Vescovo italiano, da tutti riconosciuto uomo di dialogo e di pace.

Vi dico anche che siamo stati, con un pellegrinaggio diocesano che partiva da Brindisi e dal nostro aeroporto, a Villafranca del Bierzo, dove è sepolto S. Lorenzo. Abbiamo venerato il nostro Santo, abbiamo donato e acceso una lampada che arderà a sostegno della nostra fede, abbiamo pregato per la nostra città, affidandola anche alla preghiera delle Suore Clarisse che ne custodiscono, nella loro chiesa, l’urna che rende visibile il suo corpo.

San Lorenzo é ricordato come il Riconciliatore dell’Europa. E noi, che ci onoriamo di una Associazione a lui intitolata e di una “Cattedra Laurenziana” che ne studia gli scritti, abbiamo il compito di far conoscere ancora di più e meglio, come Chiesa e come città, questa figura di illustre cittadino e di grande Santo e Dottore della Chiesa.

Abbiamo anche visitato Santiago di Compostela, nell’anno giubilare, il cui Santuario rappresenta la confluenza delle strade europee. E proprio sulla via franchigena si trova Villafranca, tappa verso Santiago e meta finale per chi non riusciva a raggiungere il grande Santuario.

2. Volontariato

Abbiamo appena chiuso l’Anno del Volontariato, la cui esperienza costruisce la civiltà dell’amore attraverso la presenza delle Associazioni, sia civili che ecclesiali, tutte orientate alla scoperta delle varie povertà, vecchie e nuove, a cui dare una risposta. Questa, prima di essere tecnica, è morale e spirituale, perché nasce dal cuore con la sensibilità verso chi è nel bisogno. Il Volontariato rende possibile, nella logica del dono, quanto appare impossibile nella logica della indifferenza. Ci sarà sempre bisogno del Volontariato e della carità, anche quando avremo una società basata sulla giustizia, perché fa passare tra gli uomini la gratuità dell’amore. E’ qui il punto d’incontro tra la sussidiarietà e la solidarietà se vogliamo superare quell’assistenzialismo che umilia il bisognoso e assicurare l’attenzione ai problemi della gente reale. Esorto tutti voi ad esercitare una forma di Volontariato a beneficio del prossimo, sia a livello singolo e famigliare che a livello associato e comunitario. Consegno a tutti i volontari, ma anche alle Istituzioni locali, l’impegno di garantire la più umana e la più legale accoglienza dei fratelli immigrati, nel rispetto della persona dal valore universale e ovviamente nel rispetto della legge, che rende più sicura e stabile l’accoglienza. E questo vale anche per i fratelli detenuti e per le loro famiglie.

Che sorga a Brindisi, e lo chiedo a tutte le Istituzioni locali, in qualunque forma possibile, la cittadella della solidarietà per dare una risposta adeguata a quelle povertà che inquietano e interrogano coloro che stanno bene, perché se la “povertà subita” è la mancanza di diritti, la “povertà scelta” dagli Enti e dai cittadini è la condivisione di chi sa privarsi per meglio distribuire, di chi sa farsi povero perché il povero reale non resti solo.

3. Quali le prospettive per la nostra città

Siamo una città che sta diventando sempre più democratica, nella quale cresce il senso della partecipazione.

- perché si abbia uno sviluppo più aperto, da quello culturale a quello sociale, senza che l’uno escluda l’altro;

- perché si sappia coniugare le esigenze dell’occupazione voluta e pensata con quelle della sicurezza e della salute, difesa e promossa, in piena complementarietà;

- perché venga curata l’affermazione dell’ecologia ambientale, nella salvaguardia del creato, con l’ecologia umana nella salvaguardia della vita;

- per avere la prevalenza del dialogo politico tra le Istituzioni che controllano e le Imprese che investono sui problemi più urgenti che esigono risposte, sulla polemica arida e frenante per favorire l’unità del popolo verso il bene comune, e superare le fratture che dividono ed esasperano;

- per sostenere, non per motivo di campanilismo ma per la promozione giovanile, la presenza di facoltà universitarie e ridare alle scuole cittadine, ma anche allo sport, la forza educativa, per non piangere sui danni che investono i nostri ragazzi e per ricercare un umanesimo nuovo che apre alla speranza.

In questo contesto di fiducia, chiedo che venga comunicata ufficialmente al Santo Padre la dichiarazione dell’UNESCO che proclama il nostro porto, “porto di pace”, anche per la sua venuta, ed esorto le Istituzioni addette e le rispettive Associazioni alla più piena sinergia e alla collaborazione per riportare il nostro porto, con responsabilità ed equilibrio, alla sua bellezza commerciale e turistica.

Come Chiesa brindisina, lo ricorderete, abbiamo dedicato al Santo Padre, come ricordo della sua Visita, il nuovo Seminario diocesano; come città siamo in attesa della scelta dell’Amministrazione comunale, alla quale il Sindaco sta lavorando, per ricordare colui che, più degli altri e meglio degli altri, ha parlato e ha saputo parlare del nostro porto e della nostra città.

4.  Quali le prospettive per la nostra Chiesa

In quest’anno abbiamo portato a termine il Sinodo diocesano che presto presenteremo nelle nostre città a cominciare da Brindisi. Siamo una Chiesa che per due anni ha studiato le sue nuove strategie pastorali per essere comunità santa al suo interno (comunione) e comunità evangelizzante nel territorio (missione), per promuovere il rilancio dell’opera educativa a favore dei nostri giovani e di un’opera culturale che riaffermi i valori forti, quelli non negoziabili non certo per chiusura ma per garanzia di certezze, stimolando i Sacerdoti ad essere educatori convinti e i fedeli laici testimoni coraggiosi e coerenti.

Abbiamo chiuso l’Anno Sacerdotale partecipando all’incontro mondiale a Roma con il Santo Padre, il vero difensore della verità nella carità a sostegno della presenza dei Sacerdoti che sono nel mondo i segni di Dio e gli amici dell’uomo.

Abbiamo realizzato l’incontro dei nostri giovani con il Papa, a dieci anni dal Giubileo del 2000, ed anche come prolungamento dell’incontro che il Papa ha riservato ai giovani di Brindisi, per rilanciare  la fede giovanile aperta alla cittadinanza attiva, indicando  loro l’esempio di Santi giovani che sono modelli per i giovani che vogliono essere più santi, cioè persone degne davanti a Dio e alla società.

5.  Iniziative varie

Diverse iniziative abbiamo promosso a vantaggio delle famiglie. Se alla nostra attenzione spirituale ed umana per una famiglia unita nella fedeltà e nell’amore si aggiunge una attenzione giuridica ed economica, le famiglie ritorneranno ad essere cellule vive non solo della Chiesa ma della società. Non si esponga la famiglia ai rischi di distruzione;  si abbia rispetto dei “padri” e delle “madri”, si abbia accoglienza per ogni vita, nella quale si identifica ogni persona umana.

Dopo aver edificato la Chiesa di Cristo Salvatore nel quartiere S. Elia, stiamo per iniziare la costruzione di una nuova chiesa nella quartiere della Minnuta, intitolata a San Leucio. Anche questa presenza è ordinata alla  riqualificazione degli ambienti sociali ma soprattutto all’incontro con il Signore che dà all’uomo della terra un destino eterno.

La nostra particolare apertura verso l’Oriente ha la sua espressione religiosa massima nella attenzione al mondo ortodosso, a sostegno del Movimento Ecumenico che, nello spirito del Sinodo, diventa per noi una scelta di vita. L’esposizione di una preziosa icona ortodossa nella Cappella di San Teodoro, che chiamiamo anche Cappella Ecumenica, è il simbolo del nostro incontro orante, insieme alla benedizione delle acque del porto durante la festa dell’Epifania che apre alla speranza dell’Unità.

Mentre salutiamo i Padri ortodossi, vogliamo indirizzare al Metropolita ortodosso S. E. Gennadios Zervos, il nostro fraterno augurio per la celebrazione del 50° anniversario del suo sacerdozio. Sarebbe stato qui con noi, ma motivi vari glielo hanno impedito. In suo onore,  per la prima volta, i resti mortali di San Teodoro sono stati venerati anche nella Chiesa Ortodossa di San Nicola.

6.  Quali prospettive per i giovani

Mi permetto di concludere questo messaggio con un invito a tutti i giovani di Brindisi. E’ soprattutto per voi la festa, per voi la speranza, per voi le prospettive. La festa è sì la gioia dello stare insieme e di divertirsi, ma è festa vera quando siete sereni nella coscienza, puliti nelle scelte, rispettosi delle famiglie, aperti al senso del dovere, ricchi di fede.

La speranza è legata alla vostra maturità umana e religiosa, alla vostra occupazione nel lavoro e nello studio, nella laboriosità e nella coerenza, nel rispetto delle cose e delle persone. Se è vero che attendete dagli adulti esempi e testimonianze forti, è anche vero che potete assicurare voi esempi di fiducia alla società, che non vuole avere paura di voi, ma in voi intravedere un orizzonte nuovo.

La prospettiva che a voi si addice è una società unita, una legalità veramente affermata, un lavoro garantito, uno sviluppo culturale che libera da ogni banalità, un amore onesto che non genera paura, una famiglia fondata sul matrimonio, una libertà religiosa che vi consenta di conoscere Dio, senza il quale l’uomo è inquieto. Andate oltre tutto ciò che è effimero e passeggero, oltre la schiavitù di ogni droga, per un’affermazione di una dignità cristiana, libera da schiavitù di ogni genere ed aperta ad un destino di bene terreno ed eterno.

Nel salutare voi, io saluto veramente la città con le sue Istituzioni e le sue famiglie, perché con una gioventù secondo il cuore di Dio, sull’esempio dei Santi, la società sarà una umanità nuova perché è la giustizia di Dio che fonda la giustizia dell’uomo, ed è Gesù Cristo la nostra vera speranza, perché Lui è l’Amore.

Brindisi, 04 settembre 2010.

X Rocco Talucci

Arcivescovo di Brindisi-Ostuni

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