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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cultura

L'Adoc critica l'Estate brindisina: "Soldi spesi male"

BRINDISI – L’Adoc critica l’Estate brindisina promossa dall’Amministrazione comunale e parla di estate nera per i brindisini, “e non solo per le condizioni economiche che stanno influenzando scelte e vacanze ma anche e sopratutto per l’assenza di iniziative in città che facciano perlomeno avere l’illusione di vivere qualche ora di relax in un ambiente vacanziero”.

BRINDISI – L’Adoc critica l’Estate brindisina promossa dall’Amministrazione comunale e parla di estate nera per i brindisini, “e non solo per le condizioni economiche che stanno influenzando scelte e vacanze ma anche e sopratutto per l’assenza di iniziative in città che facciano perlomeno avere l’illusione di vivere qualche ora di relax in un ambiente vacanziero”.

Secondo il presidente provinciale dell’Adoc Giuseppe Zippo “i soldi impiegati dall’amministrazione comunale risultano essere spesi male se rapportati alla qualità e alla quantità degli spettacoli calendarizzati. Un cartellone che si evolve di pari passo con la crescita culturale e turistica della città”. E’ questa la frase adottata dall’amministrazione comunale nella presentazione di Brindisi Estate 2010 che non si traduce nei fatti se a distanza di anni si ripropongono sempre gli stessi spettacoli siano essi destinati ad un pubblico di bambini che di giovani o di adulti. Intanto il copia incolla sembra essere diventato di moda ed è così che se si vuole assistere a qualcosa di nuovo e di qualità non resta altro che andare altrove magari a pagamento o accontentarsi di passeggiare su e giù per i corsi. Una scelta quella dell’amministrazione di proporre solo spettacoli ad ingresso libero apprezzabile ma che nel contempo dovrebbe garantire attrattiva ed interesse anche verso altri territori mettendo in moto anche l’economia locale. Non ci scandalizzeremmo se venisse chiesto il pagamento di una quota parte per eventi di una certa rilevanza nazionale ed internazionale andando ad utilizzare spazi un tempo frequentati da migliaia di spettatori come piazzale Lenio Flacco”. Un’altra considerazione dell’associazione a difesa dei consumatori riguarda la scelta degli artisti “che come nel caso di Gloria Gaynor hanno sì fatto la storia della musica dance internazionale ma che difficilmente potrà catalizzare l’interesse delle giovani generazioni quelle più affamate di musica e spettacoli. Ritornando sul tema delle risorse messe a disposizione riteniamo siano, oltre che spese male, anche inique rispetto ad una concezione di una città che guarda allo sviluppo turistico. Vi sono spettacoli che potrebbero essere finanziati attraverso sponsor essendo iniziative private liberando fondi per iniziative pubbliche di più largo interesse”.

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