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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cultura

Miss Maria: ribelle, profonda, libera

GALLIPOLI – Si è sempre distinta per la sua caparbietà e il suo modo di “denunciare” – attraverso la musica e la voce - ciò che non è giusto e nascosto dal moralismo del mondo. Dopo Sanremo 2012, ora è pronta per il lancio del suo secondo singolo “Il Segreto di Maurilla”. Lei è “la salentina”, lei è Francesca Giaccari, in arte Miss Maria. Lunedì 16 aprile 2012 l’anteprima del video su www.affaritaliani.it in collaborazione con Glamour Studio.

GALLIPOLI Si è sempre distinta per la sua caparbietà e il suo modo di “denunciare” – attraverso la musica e la voce -  ciò che non è giusto e nascosto dal moralismo del mondo. Dopo Sanremo 2012, ora è pronta per il lancio del suo secondo singolo “Il Segreto di Maurilla”. Lei è “la salentina”, lei è Francesca Giaccari, in arte Miss Maria. Lunedì 16 aprile 2012 l’anteprima del video su www.affaritaliani.it in collaborazione con Glamour Studio.

Miss Maria è trasgressiva, Miss Maria è ribelle, Miss Maria è antimondialista. Lei è il centro tra i due mondi di oggi: il sacro e il profano, il perbenismo e la trasgressione. La faccia di un uomo che diventa donna, l’animo che non cambia. L’essere se stessi anche sotto altre vesti, racchiuso tra paure e finti sorrisi (a volte). Miss Maria nel suo ultimo singolo “Il Segreto di Maurilla” è tutto ciò, un mondo non più nuovo. Lui che diventa lei. Un uomo che appare regolare ma che poi, nella magia della notte, è pronto a trasgredire, etica e moralità. I suoni di una Milano degli anni ’90, colori e modi “plastic”. Francesca Giaccari, in arte Miss Maria si racconta a BrindisiReport.it:

Com’è nata Miss Maria?

“Sin da piccola sono stata una ribelle, non accettavo le imposizioni di nessuno e il mio messaggio era di libertà. Il rispetto dell’individuo nella sua essenza, lontano dal pregiudizio e dagli abusi di Potere. Scrivevo poesie, racconti e storie che avevano un denominatore comune : la sofferenza di essere costretta a non Essere me stessa e di non poter gridare liberamente il mio messaggio e quello di chi come me soffriva allo stesso modo. Le mie canzoni erano degli sfoghi, mantra che evocavano l’arrivo di un tempo migliore che con ironia e teatralità mettevo in musica dando forma al mio messaggio. Maria è il mio primo nome,come il sacro nome della madre di Cristo, che  in questo caso denuncia il Sistema corrotto. La Miss è la veste in cui mi ritrovo, non solo l’appellativo inglese di “signorina/donna non sposata”, ma una parola che richiama tutto il contesto ‘patinato e scintillante’ in cui ci troviamo dove la Miss è il motore. Ogni donna entra a far parte del “sistema miss”(da Miss Italia, alle veline, alle showgirl, alle ragazze della porta accanto che diventano Miss nello spettacolare mondo dell’ambiguità televisiva)”.

Cosa vuoi raccontare con le tue canzoni?

“L’unione di Miss Maria racconta in chiave ironica a tratti con ‘leggerezza scandalosa’ quello che non si osa mai raccontare, verità scomode che per paura o vergogna vengono rimosse provocando malessere e disturbo sociale quello che io chiamo il cancro dell’uomo. Miss Maria si fa portavoce del malessere sociale, è il terzo occhio che permette di guardare oltre le cose.”

Qual è la tua denuncia/sfida?

“Le mie grandi ambizioni riflettono l'esigenza di una libertà totale e specifica di cui mi faccio portavoce da più di una vita: l'abbattimento del pregiudizio e la scelta di perseguire una vita di passione rispetto e libertà vale la lotta per la vita stessa e sin da piccola ho scelto con naturalezza la strada della ‘purificazione dal potere’ studiando a fondo le mille sfaccettature di esso, calandomi in esso per poterlo dirottare a favore delle teorie generali di libertà alla base dell'essere, in questo c'è la musica che mi fa da scudo e megafono per tutti coloro che gridano insieme a me”.

Miss Maria ovvero Francesca Giaccari, si è fatta portavoce di un mondo ancora offuscato dal potere, dal pregiudizio sociale ed etico e da un finto moralismo. Le sue canzoni parlano di attualità e con ironia cerca di andare oltre quel filo di ignoranza che turba la gente nel guardare un essere umano solo fuori e non nel proprio essere/anima.  Ma non solo, l’artista salentina, cerca di far guardare oltre le cose, prendendo atto delle problematiche esistenti quali il potere, la sessualità, gli abusi da parte delle istituzioni (politiche, economiche e religiose). Un racconto anche tratto dal suo passato, quando circondata dalle bellezze del Salento, tra alberi di ulivo e mare, sono nate le sue prime sfide e denunce.

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