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Muro Tenente, accuse Udc a Latiano

LATIANO – I politici scendono in campo sulla situazione di Muro Tenente, il parco archeologico situato tra l’agro latianese e quello mesagnese. La settimana scorsa i Verdi, oggi è l’Udc, con a capo Claudio Ruggiero, Gabriele Argentieri e Mauro Vitale – consiglieri comunali di Latiano – a formulare un’interrogazione da inserire all’ordine del giorno della prossima seduta dell’assemblea cittadina. Il tema scottante è quello delle dimissioni dello studioso olandese Gert Burgers – archeologo e direttore scientifico del parco – e dell’archeologo latianese Cristian Napolitano.

LATIANOI politici scendono in campo sulla situazione di Muro Tenente, il parco archeologico situato tra l’agro latianese e quello mesagnese. La settimana scorsa i Verdi, oggi è l’Udc, con a capo Claudio Ruggiero, Gabriele Argentieri e Mauro Vitale – consiglieri comunali di Latiano – a formulare un’interrogazione da inserire all’ordine del giorno della prossima seduta dell’assemblea cittadina. Il tema scottante è quello delle dimissioni dello studioso olandese Gert Burgers – archeologo e direttore scientifico del parco – e dell’archeologo latianese Cristian Napolitano.

“Sull’argomento, i sindaci di Latiano e Mesagne hanno ritenuto – sottolineano i consiglieri dell’Udc – di dover intervenire, con lettere pubbliche rivolte all’illustre studioso che da oltre venti anni opera sul sito messapico, per rispondere ad una sua missiva privata. Auspicio di tutti è che tali appelli non siano stati irrimediabilmente tardivi”. Il sindaco De Giorgi, facendo riferimento alle opere incompiute ed a qualche ritardo di cui avrebbe parlato Burgers nella sua lettera di dimissioni, ne ha imputato le ragioni esclusivamente alle restrizioni derivanti dai provvedimenti con i quali il governo centrale ha inteso letteralmente cancellare ogni possibilità di spesa non solo per il comune di Latiano ma per tutti gli enti locali.

“La rilevanza della questione sollevata – dichiarano – dalle dimissioni di Burgers, che rischiano di diventare metafora di un superficiale o addirittura evanescente approccio alle attività di elaborazione e promozione della cultura sul nostro territorio, impone una valutazione ponderata, scevra da qualsiasi facile tentazione propagandistica. E pertanto, si ritiene opportuno, in premessa, dare credito alle spiegazioni fornite dal sindaco di Latiano, nella sua missiva pubblica di appello all’archeologo olandese affinchè, riconsiderando la propria decisione, ritorni sui suoi passi e confermi la disponibilità alla collaborazione per salvaguardia e la valorizzazione dell’inestimabile patrimonio storico e culturale di Muro Tenente”.

Il consiglio comunale latianese, nella seduta del 18 aprile 2011, ha approvato il protocollo d’intesa per la istituzione del Parco Archeologico di Muro Tenente. Ora, il sindaco, nella lettera pubblica indirizzata al professore Burgers, dichiara che tale protocollo non è stato ancora approvato dall’Università del Salento, che costituisce uno dei partner istituzionali coinvolti. In merito allo stesso documento d’intesa, invece, il sindaco di Mesagne, si giustifica affermando che il protocollo è ancora all’attenzione della Soprintendenza ai Beni culturali.

Quindi, i tre consiglieri latianesi chiedono: i contenuti integrali della lettera inviata da Gert Burgers; l’ammontare delle erogazioni, correlate alle attività dell’area di Muro Tenente, già prenotate per gli anni 2010/2011 e non ancora pagate, a fronte di interventi effettivamente realizzati, con specificazione delle diverse voci di spesa e delle ragioni che avrebbero determinato i ritardi; le ragioni effettive della mancata sottoscrizione del protocollo d’intesa, per l’istituzione del parco archeologico da parte di tutti gli enti coinvolti; se il sindaco De Giorgi, intende assumersi direttamente e complessivamente, la responsabilità di una gestione, dell’intera vicenda – Muro Tenente, che ha evidenziato “sciatteria politica e pressapochismo relazionale”, su un fronte che riveste indiscutibile valenza strategica per lo sviluppo della città di Latiano; e se è stato sottoscritto il rogito notarile di acquisizione dell’area.

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