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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cultura Ostuni

Ostuni in festa, arriva la Cavalcata di Sant'Oronzo

OSTUNI - Per la prima volta nella sua storia la Processione di Sant’Oronzo sarà aperta da due vigili urbani a cavallo. Nei tre giorni dell’evento quattro unità, tre delle quali donne, si alterneranno, in coppia, alla scorta dei cavalli partecipanti alla “Cavalcata”. Si tratta del capitano, Caterina Semerano e dei i vigili Maria Quaranta, Daniela Urso e Stefano De Nunzio. La giornata di festa sarà aperta domani giovedì 26 agosto alle ore 10 dalla Messa solenne in Cattedrale officiata dall’arcivescovo Rocco Talucci. Saranno 35 i cavalli partecipanti alla Cavalcata di Sant’Oronzo che partirà sempre domani ma alle ore 19 dalla Concattedrale.

OSTUNI - Per la prima volta nella sua storia la Processione di Sant’Oronzo sarà aperta da due vigili urbani a cavallo. Nei tre giorni dell’evento quattro unità, tre delle quali donne, si alterneranno, in coppia, alla scorta dei cavalli partecipanti alla “Cavalcata”. Si tratta del capitano, Caterina Semerano e dei i vigili Maria Quaranta, Daniela Urso e Stefano De Nunzio. La giornata di festa sarà aperta domani giovedì 26 agosto alle ore 10 dalla Messa solenne in Cattedrale officiata dall’arcivescovo Rocco Talucci. Saranno 35 i cavalli partecipanti alla Cavalcata di Sant’Oronzo che partirà sempre domani ma alle ore 19 dalla Concattedrale.

La processione si concluderà con i messaggi alla città dell’arcivescovo Rocco Talucci e del sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella. La plurisecolare Cavalcata attraverserà le seguenti vie cittadine (interdette al traffico veicolare): largo Trinchera, largo Spennati, via Cattedrale, piazza Libertà, corso Cavour e corso Garibaldi, via Cavallotti, via Pignatelli, piazza Italia, viale Pola, via Continelli, via Pepe, via Bruno e corsi Maggiore Ayroldi.

Le zone adiacenti piazza Libertà saranno abbellite dalle luminarie artistiche della ditta “Mariano” di Maglie. Per i concerti si esibiranno le bande “Città di Lecce” (25 agosto), “Città di Giovinazzo” (26 agosto) e “Città di Squinzano” (27 agosto). La processione sarà, invece, animata dall’associazione “Giovani Musicisti” di Ceglie Messapica. Alle ore 24 dell’ultimo giorno è previsto lo spettacolo dei fuochi pirotecnici a cura della ditta “Pirosud” di Latiano.

Venerdì 27 agosto in piazza Italia alle ore 20 si svolgerà la premiazione dei partecipanti alla Cavalcata preceduta da una sfilata che partirà da Piazza Libertà alle ore 18 e raggiungerà Piazza Italia. Sempre venerdì alle 21,30 nel Nuovo Foro Boario con ingresso gratuito si svolgerà il Concerto di Emma Marrone.

La storia di Sant’Oronzo

In Ostuni la memoria oronziana è legata al seicentesco rinvenimento, sul monte Morrone, della grotta in cui il santo avrebbe trovato scampo in età neroniana, e del fonte che avrebbe fatto aprire nella roccia. Scampata Ostuni alla peste, nel 1656 fu costruito un santuario in onore del protettore a cui fu attribuito il miracolo della liberazione dalla malattia. I bollandisti (studiosi gesuiti belgi impegnati nella monumentale pubblicazione degli Acta Sanctorum) riferiscono del prodigioso fonte di Sant'Oronzo sui monti di Ostuni che “il 25 del mese di maggio del 1711 cessò di fornire acqua e il 26 agosto dello stesso anno, nel qual giorno si ricorda il martirio di codesto santo, da quello scaturì acqua per dar refrigerio a quanti erano giunti al santuario provenendo non solo da Ostuni e centri viciniori ma anche da Terra di Bari.

L'acqua cessò di scaturire il giorno 27 dello stesso mese e anno e non fu disponibile per molti mesi a seguire. Ciò fu attestato il 20 maggio 1733 dal sindaco Bernardino Lucesani, gli uditori Giuseppe Giaconìa e Lazzaro Fortunato Paleolo ed il cancelliere della città di Lecce, Orazio Tommaso Marasco, aggiungendo che ove qualcosa di sinistro accadesse alla statua di Sant'Oronzo, andrebbe interpretato come funesto presagio per la città”. In questi stessi anni a Sant'Oronzo si attribuisce la miracolosa guarigione del napoletano don Fabio Surgente, allora residente in Ostuni. Nel 1771 si conclusero i lavori per la realizzazione dell’obelisco di Sant’Oronzo che si trova nei pressi di Piazza Libertà.

La Cavalcata

La cavalcata si può dire accompagni la devozione per Sant'Oronzo sin dal suo sorgere. Essa era una manifestazione di riconoscenza dei vaticali, i carrettieri che trasportavano le merci da un paese all'altro, al patrono che ne proteggeva i traffici. Il 26 agosto 1803, il notaio Felice Giovine insieme a 43 concittadini ufficializzò l'accompagnamento a cavallo della processione del Santo. Per i festeggiamenti in suo onore furono raccolti sette ducati a testa. L'evento fu determinato dall'arrivo in città del simulacro d'argento del Santo realizzato nel 1794 dal cesellatore napoletano Luca Baccaro, per conto del possidente Pietro Sansone. In quell’anno la statua d'argento del santo giunse ad Ostuni scortata dai vaticali.

Di fatto fu la prima Cavalcata in onore di Sant’Oronzo. Oggi, la lunga processione si snoda per le vie cittadina richiamando l'attenzione dei turisti, curiosi di ammirare un evento storico, e degli ostunesi che rinnovano la loro devozione nei confronti di Sant'Oronzo. La singolare sfilata è annunciata da un motivetto cadenzato, suonato da un trio di grancassa, tamburo e piffero. Le linee delle divise dei cavalieri, rimandano al periodo napoleonico: casacca rossa, pantaloni bianchi, cappello cilindrico con pennacchio bianco-rosso, mantiglia rossa trinata di bianco.

Una lunga tradizione hanno anche i fuochi pirotecnici che costituiscono il momento conclusivo della Festa Patronale. Nel tempo i fuochi pirotecnici si sono effettuati alle ore più disparate: alle 2-3 di notte, per poi caricare le masserizie e trasferirsi in campagna per la villeggiatura. Per quanto riguarda la durata, il record si è registrato nel 1951 quando i fuochi cominciarono alle 4 del mattino protraendosi per oltre un’ora. La Cavalcata, organizzata dall'associazione culturale Cavalcata di Sant'Oronzo insieme al Comune di Ostuni, gode anche quest'anno del patrocinio della Presidenza della Repubblica e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, oltre che della Regione Puglia e dell'amministrazione provinciale.

Il messaggio del sindaco

Il sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella, in occasione dei festeggiamenti patronali in onore di S. Oronzo, ha rivolto un messaggio alla città: “Cari concittadini e gentili ospiti, anche quest’anno la comunità ostunese si accinge a vivere le giornate di festa in onore di Sant’Oronzo, patrono della nostra città. Un anno fa avevo augurato a tutti di poter continuare sulla strada del dialogo e dell’attenzione nei confronti di chi è in una situazione di difficoltà. Oggi rinnovo l’invito a lavorare per affrontare e risolvere le tante situazioni difficili che colpiscono le famiglie mettendole in situazione di povertà.

Il peso della crisi economica è ancora evidente e l’amministrazione comunale da sola non può risolvere i gravi problemi occupazionali che sono alla base delle difficoltà delle famiglie. Il ruolo di chi amministra un ente locale deve essere quello di stimolare le attività produttive a creare occasioni di occupazione. Il Comune di Ostuni negli ultimi anni ha investito molte risorse nella programmazione di attività culturali e musicali come anche nella promozione del territorio su scala nazionale ed internazionale. Scelte che a lungo termine generano l’interesse del turismo e, quindi, portano occupazione e benessere alla nostra città.

I numeri della stagione estiva in corso dicono che Ostuni è stata tra le più frequentate in Puglia e che la nostra Regione è in cima alla classifica di gradimento del turismo nazionale e internazionale. Dati che ci confortano e ci spronano a lavorare per migliorare la qualità della vita nella città che tutti amiamo.

Ringrazio monsignor Talucci per le parole di speranza che ancora una volta ci ha voluto donare e condivido le parole di gratitudine nei confronti delle associazioni di volontariato, siano esse laiche o ecclesiali. Il fermento e la vitalità dei vari gruppi di volontariato rappresentano una ricchezza per tutta la città e, spesso, un conforto per chi vive situazioni di disagio. L’augurio che rivolgo alla città è quello di vivere questa festa con responsabilità, esaltando lo spirito di convivenza civile e solidarietà che caratterizza la nostra comunità.

Il messaggio dell’arcivescovo

Sotto lo sguardo di Maria, la Madre dei Santi, rivolgo il mio cuore di Vescovo a Sant’Oronzo nostro Patrono ed imploro la sua benedizione sulla città di Ostuni, sui suoi abitanti e sui turisti che, numerosi, condividono la nostra festa. Quante manifestazioni o incontri mondani ci circondano e ci rivestono, ma non entrano nel cuore; creano aggregazione, ma a volte disperdono; impegnano un tempo, ma non riempiono l’anima.

La festa religiosa entra nel cuore, trasforma l’aggregazione in una comunità e fa entrare Dio nella vita. Non si esaurisce in una orizzontalità sociale, pur significativa, ma apre ad una verticalità verso Dio che è Padre per poi guardare gli uomini come fratelli. Il Santo, per noi Sant’Oronzo, è l’uomo che vive nella contemplazione di Dio e nel servizio al prossimo, testimone delle due coordinate di una santità concreta che, lungi dall’essere banale alienazione, è una appartenenza di salvezza. Due valori, che sono due ideali di vita diocesana, desidero affidare a voi in questo messaggio: l’esperienza del Sinodo e il Dono del Volontariato.

Si conclude il Sinodo diocesano, che è una esperienza grande di Chiesa, una riflessione di verifica di quello che siamo come cristiani e come comunità nella società di oggi, per essere anima del mondo e testimoni dell’amore. Se Sinodo significa “camminare insieme” per essere Chiesa, insieme con la Parola di Dio è fede, insieme col prossimo è carità, insieme coniugi e figli è famiglia, insieme sul lavoro è collaborazione, insieme coi deboli è solidarietà, insieme in preghiera è santità, insieme nell’educare è civiltà. Sant’Oronzo benedica i lavori e le prospettive del nostro Sinodo, che sa vedere nella persona di Gesù Cristo la fonte e la radice del nostro cammino storico nella comunione dello spirito e nella missione del servizio.

L’idea del servizio è al centro dell’Anno del Volontariato che ancora stiamo vivendo come costruzione della civiltà dell’amore. Il mio saluto corre grato e fiducioso alle varie Associazioni di volontariato che sono in Ostuni, sia a livello civile che ecclesiale. Questa esperienza organizzativa manifesta la migliore forma della società. Anche quando avremo la società meglio organizzata nella giustizia e nella sussidiarietà noi avremo ancora bisogno della solidarietà che parte dai cuori e del volontariato che avvicina le persone con amore.

Quante sono le forme di povertà, tante devono essere le forme di volontariato per ristabilire un equilibrio nella condivisione, sapendo che tutti hanno capacità di donare e necessità di ricevere. Bisogna lavorare per combattere le cause delle povertà e del bisogno, ma finché ci sarà un bisogno, e quindi un bisognoso, l’attenzione del fratello garantirà speranza. Invito ad ogni forma di volontariato, singola, famigliare, amicale, associata perché il cuore di ognuno di noi, sull’esempio del Santo che festeggiamo, sia aperto all’altro e doni fiducia. Auguro buona festa e benedico di cuore tutti per essere membri di una Chiesa sinodale e testimoni di una comunità solidale.

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