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Su Rai Uno la fiction di Tognazzi, sopravvissuta al duello tra Berlusconi e Fini

OSTUNI – "Mia Madre" su Rai Uno. Ostuni saluta l’approdo in prima serata della sua nuova fiction. L’onda lunga del duello, senza esclusioni di colpi, tra Pdl e finiani, aveva rischiato di cancellarla dal palinsesto televisivo. L’estate scorsa, all’ombra dell’inchiesta sulla vendita del galeotto appartamento monegasco, passato da An al cognato del presidente della Camera, maturarono inediti riflessi. Lo strappo tra il Premier Silvio Berlusconi e il numero uno di Montecitorio, Gianfranco Fini scosse infatti anche i vertici Rai.

OSTUNI – "Mia Madre" su Rai Uno. Ostuni saluta l’approdo in prima serata della sua nuova fiction. L’onda lunga del duello, senza esclusioni di colpi, tra Pdl e finiani, aveva rischiato di cancellarla dal palinsesto televisivo. L’estate scorsa, all’ombra dell’inchiesta sulla vendita del galeotto appartamento monegasco, passato da An al cognato del presidente della Camera, maturarono inediti riflessi. Lo strappo tra il premier Silvio Berlusconi e il numero uno di Montecitorio, Gianfranco Fini scosse infatti anche i vertici Rai.

Si disse e si scrisse che i piani alti di Viale Mazzini, fossero decisi a prendere le distanze dai fedelissimi del presidente della Camera. E che le penne, alla fine, ce le avrebbe rimesse anche la fiction “Mia madre”, diretta da Ricky Tognazzi e girata nella primavera scorsa quasi interamente in Puglia, tra Ostuni, Cisternino e il Salento. Vittima della “macchina del fango”, per dirla con le parole di Roberto Saviano. Il contratto fu preventivamente sospeso. La ragione? C’era il sospetto che tra i suoi produttori figurasse, come socio occulto, Giancarlo Tulliani: fratello di Elisabetta, compagna del presidente Fini. Il consiglio di amministrazione della Rai nel luglio scorso di fatto rinviò la firma del contratto per lo sceneggiato in due puntate. “Per approfondimenti”, spiegarono i componenti il Cda.

Ma Massimo Ferrero - presidente della società Ellemme Group - fu durissimo: “Non conosco Tulliani, non l’ho mai visto in faccia, né conosco la sorella o il presidente Fini. Non tollero inesattezze su di me e sulla mia società. Ho coprodotto la fiction “Mia madre”, costata 5,8 milioni, di cui 3,8 sborsati dalla Rai”. Chiuse le polemiche, comincia lo spettacolo. E così la Città bianca farà da sfondo alla storia diretta da Ricky Tognazzi. Domenica prossima (ore 21.30) la prima puntata. Martedì prossimo, la seconda parte. Il film è ambientato negli anni Sessanta. In primo piano una storia di emigrazione, dal Sud al Nord Italia. Ciack a Ostuni,  Cisternino e nel Salento, oltre che in Piemonte, presso la fabbrica Fiat di Rivalta, a Torino. Tra gli interpreti, Bianca Guaccero, Primo Reggiani e Marco Cocci.

In primo piano la fatica e la speranza degli emigranti. A loro è dedicata la miniserie televisiva, destinata alla Rai. Scene di un matrimonio, quelle che hanno tenuto banco in piazzetta Cattedrale, a Ostuni, con i fari per lo più puntati sulla bella e affascinante Bianca Guaccero, in abito da sposa.

Al fianco del cast, anche un piccolo esercito di comparse: 60 figuranti, in costume d’epoca. La storia in sintesi? Il sudore di una famiglia, alle prese con tanti i problemi: l’emigrazione, il lavoro in fabbrica, i sacrifici. E il cuore grande di una madre che non si arrende mai.

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