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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cultura Ostuni

Teatro Ostuni: da Gullotta a Servillo

OSTUNI - Leo Gullotta, Elio Germano, Angela Finocchiaro, Fabrizio Saccomanno e Toni Servillo. Saranno loro i protagonisti sul palcoscenico della Città bianca. Partirà il 5 dicembre la stagione teatrale organizzata dall’Assessorato alla cultura del Comune di Ostuni, con cinque spettacoli che verranno ospitati presso il Teatro Roma. Ad aprire la rassegna sarà Leo Gullotta, che il 5 dicembre porterà in scena “Il piacere dell’onestà” di Luigi Pirandello. Al fianco dell’attore siciliano figurano: Cloris Brosca, Martino Duane, Paolo Lorimer, Mirella Mazzeranghi e con Antonio Fermi, Federico Mancini, Vincenzo Versari. La regia è di Fabio Grossi.

OSTUNI - Leo Gullotta, Elio Germano, Angela Finocchiaro, Fabrizio Saccomanno e Toni Servillo. Saranno loro i protagonisti sul palcoscenico della Città bianca. Partirà il 5 dicembre la stagione teatrale organizzata dall’Assessorato alla cultura del Comune di Ostuni, con cinque spettacoli che verranno ospitati presso il Teatro Roma. Ad aprire la rassegna sarà Leo Gullotta, che il 5 dicembre porterà in scena “Il piacere dell’onestà” di Luigi Pirandello. Al fianco dell’attore siciliano figurano: Cloris Brosca,  Martino Duane, Paolo Lorimer, Mirella Mazzeranghi e con Antonio Fermi, Federico Mancini, Vincenzo Versari. La regia è di Fabio Grossi.

La commedia affronta uno dei temi cari a Pirandello: l’onestà. È per onestà infatti che Angelo Baldovino, uomo fallito e di dubbia moralità, accetta di sposare Agata, ragazza di buona famiglia che aspetta un bambino da un uomo sposato, il rispettabile marchese Fabio Colli.

Una pseudo legittima unione, quella che Pirandello usa per dimostrare come l’essere e l’apparire siano in realtà categorie senza alcun valore, frutto unicamente delle convenzioni e del conformismo della società. Si ripropone con forza il tema pirandelliano della maschera, usata per far fronte alle convenzioni della società. Il disegno drammaturgico è tratto dalla novella Tirocinio del 1905, Gullotta, già alla sua seconda esperienza col teatro pirandelliano, dopo l’Uomo, la Bestia e la Virtù”, interpreta magistralmente il protagonista Baldovino.

Il 24 gennaio, invece, sarà la volta di Elio Germano, interprete e regista, assieme a Silvio Peroni, di Thom Pain (basato sul niente) di Will Eno.  Thom Pain è un uomo curioso, catapultato sul palco quasi per caso. Non c'è una scena, quando fa la sua entrata è al buio. Prova ad accendere una sigaretta, impreca, si siede e saluta il pubblico. Legge da un personale vocabolario il significato della parola “paura”, ma non ne viene a capo. Desideroso di instaurare un contatto, creare una connessione con chi si trova di fronte a lui, comincia a raccontare storie. Ad ogni sua parola al buio percepiamo dolore: è un uomo pieno di ferite, che precipitano nel suo discorso dal passato, dall'infanzia. Non tutte si sono richiuse, alcune sanguinano ancora. Vestire i panni di Thom Pain è l’ennesima prova della bravura del camaleontico e carismatico Elio Germano, che ha curato la regia e collaborato all’adattamento del testo di Will Eno.

Il 27 febbraio sul palco del Roma andrà in scena “Open Day” di Walter Fontana, con Angela Finocchiaro e Michele di Mauro, per la regia di  Ruggero Cara. Uno spettacolo ironico, tagliente e ricco di emozioni. Una madre e un padre, separati da tempo, si ritrovano faccia a faccia in un giorno importante: iscrivere la figlia quattordicenne alla scuola media superiore. Un semplice modulo da compilare diventa per i due ex-coniugi un interrogatorio insidioso, che li spinge a ripercorrere la loro vita. Tra litigi interrotti da anni, discorsi intorno a una figlia che non si vede mai, si intrecciano tensioni, speranze e qualche sorpresa.

“Iancu, un paese vuol dire”, sarà in programma il 14 marzo. Lo spettacolo è il frutto di un progetto di Fabrizio Saccomanno, protagonista e curatore, assieme a Francesco Niccolini, dei testi. La regia è curata da Salvatore Tramacere. Sulla scena il racconto di una giornata. Una domenica dell'agosto del 1976 in cui la grande Storia, quella con la S maiuscola, invade la vita e le strade di un paese del Salento. Un famoso bandito, fuggito dal carcere di Lecce due giorni prima, è stato riconosciuto mentre si nasconde nelle campagne del paese. Inizia così una tragicomica caccia all'uomo che coinvolge un po' tutti, bambini compresi. E' il racconto di un'infanzia e degli inganni e le illusioni che la circondano. Ed è soprattutto il racconto di un'epoca.

E a suggello di un cartellone all’insegna della qualità, il 18 aprile sarà Toni Servillo a chiudere la stagione col suo “Toni Sevillo legge Napoli”: un viaggio nelle parole di Napoli, da Salvatore Di Giacomo a Ferdinando Russo, da Raffaele Viviani a Eduardo De Filippo, fino alla voce contemporanea di Enzo Moscato, Mimmo Borrelli e Maurizio De Giovanni. Ne emerge una fuga dalle icone più obsolete della napoletanità, ma insieme un bisogno perentorio di non rinunciare ad una identità sedimentata da quattro secoli di letteratura. Napoli, città dai mille volti e dalle mille contraddizioni nella quale da sempre convivono vitalità e disperazione, prende vita nella voce di Servillo.

Al via, dunque, la campagna abbonamenti. Già in vendita il carnet di tagliandi per assistere ai cinque spettacoli. I prezzi degli abbonamenti variano dai 60 euro agli 85 euro, a seconda dei posti prescelti. I biglietti per i singoli spettacoli vanno dai 14 euro del ridotto ai 22 euro del 1° settore in platea.  Biglietti e abbonamenti potranno essere acquistati presso Il botteghino del Teatro Roma, che sarà aperto tutti i giorni dalle ore 18, alle ore 22. I biglietti per le singole recite saranno messi in vendita la settimana prima di ogni rappresentazione.

Tra le novità, infine, il coinvolgimento delle scuole, come annunciato nel corso di una conferenza stampa da Carmelo Grassi (curatore della rassegna), dal sindaco Domenico Tanzarella e dal dirigente del Settore cultura, Maurizio Nacci. Previsti, infatti, incontri tra i protagonisti della rassegna e le scolaresche della Città bianca.

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