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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cultura

Il pregiudizio della donna lumaca

BRINDISI - Il difficile cammino delle donne per l’affermazione della propria personalità, dei propri sogni e aspettative .

BRINDISI - Il difficile cammino delle donne per l’affermazione della propria personalità, dei propri sogni e aspettative è stato raccontato attraverso il vissuto di una donna chiamata Angela, protagonista del libro “La donna lumaca” (Lupo editore, 196 pp. euro 15,00). Il titolo vuol far riferimento a quelle donne che rimangono “costrette” in un mondo che non gli appartiene, senza avere il coraggio di vivere la vita secondo i loro veri desideri. Il romanzo scritto dall’autrice napoletana Rosaria Iodice, che sta riscuotendo un buon successo a livello nazionale, è stato presentato ieri presso la Libreria Liberamente. A dialogare con la scrittrice, la giornalista Francesca Paola Alparone. L’interpretazione narrativa è stata invece curata dall’attore Adriano Dagnello.

“La donna lumaca”, romanzo ambientato a Pozzuoli nel 1937, anno di nascita di Angela, è un viaggio nel mondo di una donna che trascina il peso dei suoi limiti, come una lumaca trascina il suo guscio appunto. È un viaggio nella sua fragilità, nel suo desiderio negato di vivere secondo la propria indole, ma è anche un viaggio nella storia del nostro Paese, dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri. Un viaggio in cui si ricordano le ristrettezze economiche del periodo bellico, la successiva ripresa, il boom economico, per terminare con i giorni nostri.

Angela, nata in una modesta famiglia conservatrice, riesce a conseguire, nonostante le difficoltà economiche, il diploma di terza media. Lavorando in una sartoria si confronta con le colleghe, molto più indipendenti di lei e conosce un ricco cliente che segnerà la sua vita. Un amore sbagliato, che spingerà la donna a rifiutare la gravidanza inaspettata. Sul posto di lavoro, Angela conoscerà Teresa che le rivelerà un mondo nuovo, fatto di lotte femministe per l’affermazione della donna e dei propri diritti.

La protagonista però non riesce ad avere quella forza necessaria per ribellarsi e torna nuovamente nel suo “guscio” da lumaca. Non lotta per la sua felicità e sposa un uomo che si rivelerà essere diverso da ciò che aveva immaginato. Dall’infelice unione nascerà però una bambina che rappresenterà l’unica vera gioia per Angela. Dopo aver divorziato, la protagonista cercherà poi una nuova strada per ritrovare se stessa. Una strada che la porterà ad abbandonare chi ama, a cambiare nome diventando Nanda e a finire, negli ultimi anni della propria vita, in un ospizio per anziani e sbandati dove ritroverà un po’ di dolcezza vivendo però momenti di nostalgia.

“La donna lumaca” è un romanzo intimo, delicato, ma che al tempo stesso affronta temi difficili, tra i quali quello del pregiudizio che, a volte, può orientare le nostre scelte in direzioni diverse da quelle che seguiremmo seguendo il cuore. È un libro in cui si nota la certezza che “nulla avviene per caso”. “È nato prima il romanzo e poi il titolo” afferma l’autrice che ha pensato al libro dopo aver visto una barbona che portava dietro un carrello. “Avevo intenzione di scrivere un racconto su questa donna, ma lei si ritraeva nel parlare. Le storie di molte donne rischiano di sparire con le loro vite”. L’autrice ha parlato poi dell’incapacità di essere se stessi, delle maschere che indossiamo, della negazione di noi stessi.

“Ho voluto scrivere un libro sul pregiudizio. Come si esce dal pregiudizio? sradicando la paura. Dobbiamo imparare a dare dei giudizi di valore sui gesti”. E sull’amore tra madre e figlia, sull’amore verso un’altra persona, sull’amore non vissuto per paura delle convenzioni l’autrice afferma “Parliamo sempre d’amore. È quella vibrazione che ci mette in relazione con l’altro. È l’unica risposta al nostro vuoto. Quello che muove i miei personaggi è l’idea che la vita un senso ce l’ha. La vita va verso il bene. Dobbiamo fare quel che possiamo ogni giorno. Siamo noi che dobbiamo rifondare la società dal basso, con i nostri valori. Non c’è un destino inevitabile. Il vento ci porta nella direzione del nostro cuore. Ho scritto un libro di cuore, perché abbiamo bisogno di cuore, di emozionarci di nuovo”.

 

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