Il “Fuoco delle Tradizioni” e dei Frantoi
VILLA CASTELLI - Sarà il “Fuoco” (delle Tradizioni e dei Frantoi) a chiudere con una settimana di ritardo (causa neve) il periodo festivo a Villa Castelli. L’Amministrazione comunale ha infatti programmato un’iniziativa che si svolgerà il prossimo 14 e 21 gennaio a partire dalle 19.00 in collaborazione con Edilizia Alò e che si preannunciano particolarmente suggestive.
Proprio Edilizia Alò, oltre ad aver realizzato l’abbellimento natalizio del rondò sito all’incrocio della via per Grottaglie, sta allestendo in piazza Municipio una scenografia che ha come protagonisti il Fuoco e i Frantoi, intesi come elemento caratterizzante della tradizione, della cultura e della produzione locali. Nel giro di pochi giorni due autotreni, con squadre specializzate, hanno portato tonnellate di materiale in piazza per realizzare qualcosa di sicuramente spettacolare. Verrà realizzato un frantoio, con tutte le sue peculiarità e caratteristiche, circondato da numerose bocche di fuoco, che – oltre a riscaldare l’ambiente e a rendere particolarmente magica l’atmosfera – racchiuderanno gli stand degli operatori presenti. Il tutto all’ombra delle due mole (così come quella posta allo svincolo per Grottaglie, insieme ad un tronco d’ulivo), “anima” di ogni frantoio che si rispetti.
Nella sola Villa Castelli, territorio dalle forti tradizioni olivicole olearie, confermate dalla presenza di uno storico frantoio ipogeo all’interno della Gravina, operano più di una dozzina di frantoi, tutti da sempre caratterizzati da produzioni di ottima qualità. In particolare, parteciperanno alla manifestazione il Frantoio Oleario Cassese di Giovanni Cassese, i Tratturi Reali di Rocco Caliandro, il Frantoio Oleario Gallone e l’Oleificio Ligorio, che porteranno nella suggestiva sceneggiatura olearia di piazza Municipio, tra i fuochi della tradizione, l’olio nuovo di propria produzione, che sarà accompagnato dalle lavorazioni fornite per l’occasione dai panifici e dai mulini di Villa Castelli. Il tutto accompagnato da musica popolare e dalla “Scascia pignata”, ovvero dalla classica rottura della “pentolaccia”.