Kizomba: benessere psico-fisico, musica e danza 2.0
Sin dai tempi più remoti, la musica e il canto sono stati riconosciuti come strumenti terapeutici e spirituali da molte culture. Pitagora ha affermato che "ogni corpo celeste, ogni atomo produce un suono particolare dovuto al relativo movimento, ritmo o vibrazione". Quando una persona è in buona salute, vibra alla giusta frequenza e la sua energia scorre liberamente; viceversa in caso di malattia, di disagio, di malessere, di affaticamento psicofisico, di carenza energetica, la vibrazione è distorta e l’energia presenta accumuli e blocchi.
Oggi sappiamo, per il principio di risonanza, che è possibile modificare queste frequenze alterate attraverso la trasmissione di altre frequenze. Anche secondo la medicina orientale, il corpo umano è composto oltre che dalla parte più densa e materiale visibile ad occhio, anche da una parte più sottile composta da onde di energia e vibrazioni. Uno dei modi olistici per aiutare la persona al raggiungimento del benessere psico-fisico –sentimentale-emozionale è servirsi dell’energia della musica.
La musicoterapia, più recentemente, e il massaggio sonoro più anticamente, sono basati sull’efficacia di suoni primordiali che erano già in uso nell’antica “arte di guarigione” indiana, più di 5000 anni fa. In seguito, diversi studi scientifici legati alle neuroscienze hanno messo in luce quanto le vibrazioni sonore possano intervenire in maniera positiva su diversi disturbi: vari studiosi sostengono che le informazioni musicali, dal suono al ritmo e alla melodia, attivano i meccanismi propri del sistema neurovegetativo. Ecco perché, oggi, la musicoterapia è ampiamente utilizzata per influenzare, tramite le onde sonore e le vibrazioni, l’intero individuo composto di corpo, mente e spirito.
Uno strumento molto efficace per il rilassamento olistico è la campana tibetana. Strumento a forma concava, simile ad una ciotola, tipico del Tibet, Nepal, India e Giappone. In Italia vengono chiamate campane tibetane ma sono definite anche campane a tazza o coppe tibetane mentre in Inghilterra sono denominate "tibetan singing bowls" (che significa ciotole che cantano).
Come vengono utilizzate? Vi è un operatore e un ricevente: il primo applica la campana o le campane direttamente sui chackra o punti energetici da riarmonizzare e con il tocco di un piccolo pestello le fa vibrare essendo composte con una lega di 7 metalli Oro-Sole Argento-Luna Mercurio-Mercurio Rame-Venere Ferro-Marte Stagno-Giove Piombo-Saturno (numero simbolo per la filosofia indiana per cui sono 7 i chakra principali).
Le campane tibetane producono quindi suoni in armonia con le vibrazioni delle sfere celesti trasmettendo queste vibrazioni a chi le ascolta. Questo fenomeno si chiama "concordanza di fase" o “vibrazione per simpatia”, ed è lo stesso che mettere due pendoli uno accanto all'altro: dopo un certo periodo di tempo iniziano a seguire lo stesso ritmo, come due onde che tendono a unirsi e a vibrare all'unisono.
Grazie a questo fenomeno, quando si percuote una campana tibetana si creano delle forti vibrazioni che si propagano lungo il punto in cui è appoggiata la campana stessa (nel caso ad esempio in cui venga appoggiata sui chakra), massaggiandolo in profondità. Si viene così a creare una concordanza di fase fra la campana e la persona che vi è a contatto producendo uno stato di profonda quiete interiore ed esteriore che può andare ben al di là del semplice rilassamento, favorendo lo scioglimento dei blocchi di energia, fino a raggiungere gli stati meditativi più profondi.
Dal punto di vista strettamente scientifico, le recenti ricerche condotte sulle onde elettromagnetiche del cervello, hanno messo in evidenza quatto frequenze distinte, ognuna delle quali è legata a differenti stati della coscienza. Le campane tibetane sono ricchissime di onde “alfa”, cioè quelle generate dal cervello in stato di calma e di meditazione, e di onde “delta”, quelle attivate nel sonno profondo.
Inoltre i suoni della natura sono accordati su 432 Hz e non su 440 Hz come la musica contemporanea che solitamente ascoltiamo. Mozart e Verdi componevano e accordavano i loro strumenti a 432 Hz. Gli Stradivari erano intonati a 432 Hz. Le onde Alfa sono stimolate positivamente da frequenze a 432 Hz, favorendo così un equilibrio tra i due emisferi cerebrali. La musica a 440 Hz agisce solo sul cervello, mentre la musica a 432 Hz agisce su tutto il corpo, migliorando così la concentrazione e la meditazione. Il nostro Dna è in sostanza un’antenna che rimane sana con frequenze armoniche alla sua originale frequenza di programmazione, cioè con armoniche a 432 Hz.
Un esperimento che chiunque può fare se ne ha una, è riempirla d’acqua e strofinare il pestello dolcemente sui bordi in senso circolare. Vedrà che l’acqua, attraversata dalle vibrazioni sonore s’increspa come quella che bolle nella pentola quando arriva a 100°. (Un video lo potete trovare su facebook andando su ‘Ginnastica della Salute’). Se pensiamo che il nostro corpo è formato per il 65% di acqua, possiamo immaginare l’effetto che può avere sulla nostra persona la musica che vibra a 432 Hz.
Molte delle canzoni di kizomba vibrano a questa frequenza e anche grazie a questo producono nell'ascolto e nel ballo uno stato di benessere con se stessi e con gli altri; molte volte, alla fine di un ballo, ci si ringrazia con un abbraccio per aver ondiviso quella splendida esperienza, e ciò che è ancor più incredibile è che a volte avviene con persone di cui non si sa totalmente nulla, ma con le quali si vibra in sintonia.
Ed è per questo che molti scelgono di ballare kizomba, questa splendida e sensuale danza venuta dall’Angola, approdata a San Vito e presentata e insegnata da chi l’ha studiata direttamente alla fonte, dai maestri angolani. Appuntamento quindi domenica 9 aprile ore 18 per lezione di Kizomba al Latin Gold in via Francavilla Fontana, locale per feste e serate latine conosciuto in tutta la provincia per professionalità e disponibilità. (vtrius@libero.it)