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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Amati si ricandida alla Regione: addio alle ambizioni di Elefante e Loiacono

Il pronunciamento della prima sezione civile di Bari si può considerare a doppio effetto: rilancia, con la sospensione della condanna in attesa delle decisioni delle Corte Costituzionale, le ambizioni di Fabiano Amati, e affonda come un siluro inesorabile quelle di Antonio Elefante e di Luciano Loiacono

BRINDISI – Il pronunciamento della prima sezione civile di Bari si può considerare a doppio effetto: rilancia, con la sospensione della condanna in attesa delle decisioni delle Corte Costituzionale, le ambizioni di Fabiano Amati, e affonda come un siluro inesorabile quelle di Antonio Elefante e di Luciano Loiacono, che devono dire addio al sogno di entrare in lista per le elezioni regionali di maggio. E già, perché la prima cosa che Amati ha fatto, ricevuta la notizia della sospensione della condanna in appello a sei mesi, è stata quella di ricandidarsi. E lo stesso hanno già fatto gli altri due consiglieri uscenti, Pino Romano (attuale capogruppo del Pd in consiglio regionale) e Giovanni Epifani.

Per l’imprenditore edile ostunese si tratterebbe della seconda legislatura, idem per Amati, mentre per Romano si tratterebbe della terza, il massimo consentito dal regolamento di partito (la direzione ha autorizzato una quarta legislatura in Puglia solo per Mario Loizzo). Quindi, visto che certamente la federazione provinciale presenterà agli organismi dirigenti regionali del partito Democratico la proposta di ripresentare i tre uscenti, restano solo due posti disponibili, ma quelli come si sa toccano alle donne. Quindi le aspettative di Antonio Elefante, segretario cittadino del Pd di Brindisi, e del presidente del consiglio comunale Luciano Loiacono, sono crollate nel seminterrato.

Fabiano Amati e Pino RomanoI due aspiranti in competizione tra loro, visto che non ci si sarebbe potuti aspettare la candidatura di due esponenti del capoluogo, sono entrambi fuori, ed è fuori dalla possibilità di avere un consigliere regionale anche il partito della città. Al limite, andranno in questo consiglio regionale ridotto a 50 membri altri esponenti della politica brindisina, ma non del Pd. Peggio di un terremoto, per le speranze di Elefante e Loiacono, la sospensione della pena per Fabiano Amati. Quello lasciato libero sino ad oggi ob torto collo dell’avvocato fasanese era obiettivamente l’unico posto in cui infilarsi, un treno in corsa da prendere al volo. (Nella foto, Fabiano Amati e Pino Romano)

Amati però, ritenendosi innocente e un po’ vittima della giustizia che applica la legge Severino, ma riconoscente nei confronti di quella che ha inviato le carte alla Consulta sospendendo la condanna di secondo grado, aveva tutt’altra intenzione che ritirarsi a vita privata rituffandosi nella professione, in attesa che qualcuno gli dicesse se è stato rispettato o meno il dettato costituzionale nei suoi confronti sottoponendolo ai rigori della Severino. Infatti eccolo lì ai nastri di partenza, dopo aver fatto anche l’assessore alle Opere pubbliche e alla Protezione civile della giunta Vendola.

Luciano Loiacono (Foto Gianni Di Campi)A sbarrare la strada a Elefante e Loiacono, dunque, la barriera delle ricandidature praticamente già decise degli uscenti, e quella biologica delle quote rosa. Essere renziani, a questo punto, non conta un tubo. Il partito della città è quello che è, con il fuoco delle critiche interne che non vuole più stare sotto la cenere, le continue débâcle di questa amministrazione di fronte ai bisogni più elementari dei cittadini, come scuola e decoro urbano, tardivamente criticate dagli organismi dirigenti del principale soggetto della coalizione, una palese freddezza della segreteria regionale del Pd nei confronti dell’esperienza-Brindisi. (Nella foto, Luciano Loiacono)

Il partito della città, per avere un consigliere regionale, a questo punto ha solo una strada. Indicare e sostenere una forte candidatura femminile. Ne sarà capace? Lo sapremo presto.

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