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Politica

“No al disastro politico, non siamo complici dell’alleanza Forza Italia con la sinistra”

Oggiano e gli altri nove rassegnano le dimissioni e scelgono Ciullo come candidato sindaco: “Con Cavalera coalizione copia & incolla dei gruppi fallimentari Carluccio e Consales”. Sul Pug: “Goggi risorsa preziosa”

BRINDISI – “Non siamo e non saremo mai complici e partecipi di un incesto politico come quello che ha voluto consumare Forza Italia con pezzi della sinistra, in aggiunta ai centristi: hanno riproposto attorno a Roberto Cavalera il copia & incolla delle fallimentari coalizioni Carluccio e prima ancora Consales. Abbiamo sperato e aspettato in un rinsavimento. Che non c’è stato. Ci sono gli ex Pd dei Democratici per Brindisi, i Coerenti, i centristi non si capisce se di Marcello Rollo o Claudio Niccoli, Brindisi in Alto, Altenativa popolare e pure il notaio Michele Errico”.

Il divorzio

massimiliano oggiano-3-3Scontato, per quanto “scottante”, il divorzio da Forza Italia di dieci tesserati, dal vice coordinatore provinciale Andrea Gaballo, ai componenti dell’esecutivo, passando dal dirigente Massimiliano Oggiano. Con effetto domino a breve, se è vero che ci sono altri tesserati forzisti pronti a fare le valigie per sostenere Massimo Ciullo, il candidato sindaco della destra, al quale i fuoriusciti si sono avvicinati. Al momento c’è la spaccatura insanabile, peraltro evidente da tempo, diventata pubblica oggi, giorno scelto dai “dissidenti” per comunicare in conferenza stampa la decisione di lasciare. Scelta inevitabile per tutti, per un motivo: “Ci siamo trovati di fronte a una coalizione che è esattamente identica a quelle delle ultime due Amministrazioni, entrambe disastrose per Brindisi: quella della sindaca Carluccio, caduta per imperizia con le dimissioni in blocco di 17 consiglieri, ha lasciato ai brindisini la Tari (tassa sui rifiuti) più alta d’Italia, e quella precedente, guidata da Consales, caduta per mano della Procura con l’inchiesta sfociata negli arresti (il processo pende in appello, ndr”, ha detto Andrea Gaballo, commercialista, dalle 12 di oggi a tutti gli effetti ex commissario provinciale di Forza Italia.

Video: "Non ha funzionato nulla nel coordinamento cittadino"

Il copia & incolla contestato

“Non posso accettare di aderire a un modello come questo, in continuità con il passato, sia sul piano politico che su quello amministrativo”, ha aggiunto. Con una precisazione: “Non c’è niente contro le persone, Cavalera è un professionista che stimo. Ma il punto è che non si può pensare di avere un generale del calibro di Cavalera se poi ci sono truppe come quelle schierate sino ad oggi. Non ha senso, io ho detto no”. Come lui, gli altri. Massimiliano Oggiano, Gianfranco Tartaro, Carlo Gabrieli, Pietro Dimaria, Stefano Gatti, Enzo Caputo, Domenico Pizzata, Antonino Albana, Maria Grazia Chiechi.

Oggiano, dal canto suo, ha più di qualche motivo per sottolineare il dissenso, tenuto conto del passato recente. “Ci siamo trovati di fronte al silenzio perché non c’è mai stata discussione. Siamo stati costretti a prendere atto di decisioni assunte evidentemente in qualche studio, certamente non nella sede di Forza Italia. Abbiamo tentato più volte di coinvolgere il coordinatore cittadino, Ernestina Sicilia, e il parlamentare Mauro D’Attis, ma non c’è stato niente da fare”, ha detto Oggiano. Tra il pubblico annuiscono Cesare Mevoli, coordinatore regionale del Movimento nazionale per la sovranità, fra i primi a sostenere la candidatura di Ciullo e Gianluca Alparone, di Proiezione futuro. Ci sono anche Antonio D’Amore e l’avvocato Giampaolo Gambino.

“Non possiamo accettare silenti coalizioni nelle quali ci sono tutti coloro i quali hanno avuto responsabilità politiche, essendo artefici del disastro consumato dal 2012 ad oggi. Siamo a dir poco basiti dell’alleanza che Forza Italia ha imbastito con pezzi del centro e della sinistra. Quello che si è delineato non è il centrodestra, ma un incesto, la negazione stessa di Forza Italia che avrebbe dovuto essere il faro del riscatto”, è andato avanti.

Il Pug e lo shuttle

ERNESTINA SICILIA ANGELA CARLUCCIO E MAURO D ATTIS-2“I forzisti, tra i quali lo stesso D’Attis, hanno condotto battaglie anche feroci contro quelle amministrazioni. Vedasi, solo per fare un esempio, la questione del Piano urbanistico generale: mi chiedono come faranno, abiureranno o cosa? Ricorderete tutti il piano della costa e l’eccessiva espansione che costò la cacciata del professore Giorgio Goggi, per essere poi cassato dalla Regione e dall’assessore Barbanente. Ricorderete anche la storia dello shuttle da 40 milioni di euro che lo stesso D’Attis ha ritenuto opera inutile. Organizzammo un giro in bus per dimostrare, con i fatti, che con un euro e 50 è possibile garantire in dieci minuti il collegamento tra la stazione ferroviaria e l’aeroporto”.

“Ora, è chiaro che ci sono degli interessi, legittimi per carità, ma non credo siano coincidente con quello pubblico. Motivo in più per dichiarare la nostra incompatibilità con certa gente e per sottrarci al gioco al massacro. Noi non vogliamo essere complici e partecipi. Tra l’altro la strada scelta da Fi è anche contro le indicazioni date dal coordinatore regionale Luigi Vitali: più volte ha detto di non unire il diavolo con l’acqua santa, il sale con lo zucchero. Non lo hanno ascoltato, non lo hanno fatto D’Attis al quale pare sia stata data carta bianca e il coordinatore cittadino Sicilia”.

La destra di Ciullo

“La collocazione naturale di Fi avrebbe dovuto essere con la Lega e con Fratelli d’Italia, esattamente com’è avvenuto su scala nazionale. E non mi si venga a dire che la candidatura di Ciullo era già decisa: è un alibi. Con Ciullo, questo sì, certi personaggi neppure si sarebbero avvicinati”, ha sottolineato Oggiano. Parlando, poi, della sua esperienza personale, ha raccontato di quando aveva aderito ai Cor, il movimento dei fittiani, ora diventato Noi con l’Italia: “Dissi di no a qualunque accordo e me ne andai. Successivamente mi venne chiesto un impegno per la candidatura di Nicola Massari a sindaco”, ha detto. “Venne da me D’Attis a insistere e mi impegnai con l’associazione Periferia (da Oggiano tenuta a battesimo anni fa, ndr). Il risultato fu che i candidati di Periferia ottennero 1001 voti sul totale di 1.850 voti ottenuti da Fi che raggiunse il minimo storico a Brindisi, fermandosi al 4 per cento”.

“Oggi diciamo no ai capi bastone e ai portatori di voti, essendo convinti che i brindisini si siano stancati: a noi la poltrona non interessa, abbiamo tutti una professione e ci dedichiamo alla politica per passione, con sacrificio, a differenza – probabilmente – di altri”. Quanto a un ritorno in politica in prima linea, come candidato consigliere comunale, a sostengo di Ciullo: “Non lo escluso, vedremo”.

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Intanto Oggiano ha avuto modo di incontrare Goggi per parlare di Brindisi e del Pug rimasto congelato: “Lo contattai due mesi fa a Milano, dov’ero per motivi di lavoro, e mi diede la sua disponibilità”, ha detto. “L’ho chiamato questa mattina e ha ribadito di essere disponibile. Bene: nel caso in cui Ciullo dovesse vincere le elezioni, lo contatteremo per lavorare sul piano urbanistico e cercheremo di comporre il nodo legale che avrà ripercussioni sul bilancio del Comune”.

“Se i CinqueStelle hanno affermato di voler richiamare Goggi, evidentemente il lavoro di quel periodo, è stato eccellente. Non a caso il docente venne scelto da Forza Italia, con Domenico Mennitti sindaco. Era quella Fi, non quella di oggi, negazione di se stessa”.

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