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“Rifiuti, forte anomalia nei rapporti Comune-Ecologica”

Il vice sindaco Silvestre al debutto in Consiglio: “Ordinanze contingibili e urgenti, ma mai un contratto: l’Ente privo di poteri impositivi. Per due servizi aggiuntivi 21mila euro, personale barese”. Rossi: “Costi fuori da ogni logica”

BRINDISI – “Esiste una forte anomalia nei rapporti tra il Comune di Brindisi e la società Ecologica Pugliese essendo nati da una serie di ordinanze contingibili e urgenti, ma mai sono stati contrattualizzati sicchè l’Ente è privo di poteri impositivi”.

La fotografia sulla situazione esistente ad oggi nel servizio di nettezza urbana è arrivata dal vice sindaco Francesco Silvestre nel “suo” primo giorno in Consiglio comunale, in veste di assessore titolare della delega all’Ecologia estesa per abbracciare la gestione dei rifiuti. L’avvocato, inserito in Giunta, da sabato scorso, ha risposto al fuoco di domande presentato dai consiglieri Riccardo Rossi di Brindisi Bene Comune e Antonio Elefante del Pd, entrambi autori di interrogazioni sui “servizi aggiuntivi della Ecologica Pugliese”.

Silvestre non ha taciuto il nodo che è ancora esistente e che costituisce una spina nel fianco dell’Amministrazione, destinata a rimanere sino a quando non sarà ultimato l’iter per l’affidamento del mini bando della durata di due anni, in attesa che si possa procedere con la gara maxi, di dieci anni, rimasta bloccata per effetto di ricorsi al Tar.

Al centro delle polemiche ci sono le ordinanze, aspetto sul quale più volte i giudici amministrativi hanno censurato l’operato del Comune. Ma da Palazzo di città l’ultima è stata adottata dalla sindaca Angela Carluccio lo scorso 12 ottobre, in favore della società Ecotecnica, impugnata da Ecologica e sospesa dalla sezione di Lecce del Tar tre giorni dopo.

Sul fronte dei servizi extra, vale a dire in “più” rispetto a quelli definiti nel capitolato, il vice sindaco ha precisato che ad oggi risultano avviati solo due dei quattro previsti nella delibera di Giunta del 2015: “Il primo è quello che attiene ai rifiuti abbandonati, in sostanza è una intensificazione di quello in essere, svolto da due operatori di secondo livello, l’altro riguarda la pulizia dei parchi Punta del Serrone e Sbitri, con una sola unità. Il tutto al costo complessivo di 21.167,30 euro, Iva compresa, con personale che non rientra nella platea storica, ma che è stato individuato dalla stessa società attingendo a disoccupati baresi”.

Rossi ha insistito chiedendo una verifica dei servizi: “Ci sembra un costo fuori da ogni logica, visto che si tratta – in sostanza – di svuotare dei cestini. E a me pare che questo sia un grande affare, per cui si rende necessaria una diversa organizzazione delle attività svolte e nel frattempo chiediamo copia della rendicontazione”. Dal vice sindaco, l’impegno a “verificare il corrispettivo”. Anche perché non sono stati ancora avviati i servizi di raccolta differenziata presso la zona industriale e quello di raccolta delle diezioni canine.

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