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Voto Provincia: l'Ncd vuole espellere i "traditori" Muccio, Licchello e D'Andria

Giornata politica segnata da memoranda al cianuro, "vaffa" abbastanza espliciti e un pizzico di misticismo attorno alla persona di Massimo Ferrarese, che però non lo induce al perdono dei "traditori"

BRINDISI – Giornata politica segnata da memoranda al cianuro, “vaffa” abbastanza espliciti e un pizzico di misticismo attorno alla persona di Massimo Ferrarese, che però non lo induce al perdono dei “traditori”. Cominciamo dai “vaffa”, che si presentano come preavviso di espulsione dal Nuovo Centro Destra di tre consiglieri comunali di Brindisi. Per forza: nel capoluogo l’unico candidato al consiglio provinciale del partito di Alfano, Raffaele Iaia, consigliere comunale dell’Udc, ha preso solo due voti e uno era il suo. I sospetti si appuntano quindi sui tre consiglieri del gruppo di Noi Centro, due dei quali hanno dimenticato l’obbligo di fedeltà alle indicazioni del partito nazionale cui aderiscono, l’Ncd.

Non fa nomi, il coordinatore provinciale Ciro Argese, che su Facebook invita i fedifraghi a lasciare il partito, perché “in maniera subdola hanno scelto di votare candidati di altre liste”. Ma l’indice è puntato chiaramente contro Lucio Licchello, Toni Muccio  e Giuseppe D’Andria. Che hanno sette giorni di tempo per fare ricorso contro l’esito dello spoglio, e per dimostrare che loro hanno votato secondo le indicazioni del partito, e che qualcosa deve essere andato storto nell’urna.  Ma Argese sa già che lo scrutinio è stato regolare e che non c’erano schede dubbie. Dunque, aspetta in realtà le dimissioni dei tre oppure dovrà procedere d’ufficio.

Mimmo Consales e Toni Muccio-2Circola tra gli uomini dell’area Ferrarese la notizia dell’ira del capo e la decisione di non perdonare chi – questo lo dice Argese su Facebook – ha fatto perdere al partito quei voti ponderali che avrebbero potuto portare a tre gli eletti, invece che i due effettivamente ottenuti. Ma se i tre consiglieri comunali brindisini del gruppo di Noi Centro saranno buttati fuori, che ne sarà della maggioranza Consales? Dipende.

Se alle provinciali di secondo livello hanno votato nel segreto della cabina elettorale Pd invece che Ncd, Consales piuttosto che Iaia, dovrebbero per coerenza rifugiarsi ancora più nel sostegno all’attuale sindaco di Brindisi, mentre l’Ncd se ne allontanerebbe bruscamente, ma senza determinare scossoni (Nella foto, Consales e Muccio).

Se invece D’Andria, Licchello e Muccio faranno una scelta ancora più a destra, passando all’opposizione, qualcosa accadrà. Ma è più probabile la prima delle due ipotesi. Quindi potrebbe esserci una rivalsa in Provincia, dove con due consiglieri su dodici l’Ncd è ago della bilancia tra i cinque del centrosinistra e i cinque del centrodestra? Non sono tempi in cui è possibile immaginare un abbraccio tra Ferrarese e Vitali, però per Maurizio Bruno sarebbe estremamente difficile governare con una minoranza che ti fa diventare maggioranza solo alle proprie condizioni.

Luigi VitaliInsomma, un pasticciaccio che sgretola ancora di più le già provatissime basi del cosiddetto “laboratorio”. Quindi molta curiosità per vedere cosa farà il “politico ad orologeria” Maurizio Bruno, che si è dato dieci anni per operare, prima di tornare a fare “il padre di famiglia”. Proprio su questo aspetto si concentra il memoranda spedito al nuovo presidente della Provincia dal mancato partner Luigi Vitali, con il quale Bruno stava per suggellare un patto per le provinciali Pd-Forza Italia, stoppato dalla segreteria regionale del Partito democratico, e soppiantato da un altro patto successivo, quello con Ferrarese, che Michele Emiliano ha privato dell’ufficialità definendolo un accordo “tra quattro amici al bar”, ma non fermato come quello con Vitali (Nella foto, Luigi Vitali).

Ed ecco che Vitali oggi scrive: “E' doveroso fare gli auguri al neo presidente della provincia di Brindisi ma non si attribuisca doti che non ha. Pur di vincere, infatti, ha imbarcato quelli del Ncd che il suo segretario regionale (renziano anche lui) ha giurato e spergiurato di non volere assolutamente come alleati al punto di bollare l'accordo brindisino come fatto da quattro amici al bar. Alla faccia della coerenza", attacca il segretario provinciale di Forza Italia. “Non che la cosa ci interessi molto, ma ci dica pure da quando dovrebbero decorrere i suoi dieci anni in politica visto che fra consigliere comunale, consigliere provinciale, assessore provinciale e sindaco (sia pure da poco) calca la scena politica da almeno quindici anni".

Massimo Ferrarese, fondatore di Noi CentroInsomma, Argese contro i suoi consiglieri comunali di Brindisi ed il Pd. Vitali contro il Pd e contro l’Ncd. Sembrerebbe la fine del mondo ma qualche accordo lo troveranno. Del resto, e arriviamo al misticismo, Ferrarese è un buono che guarda lontano, e oggi i padri carmelitani scalzi del santuario di Jaddico ci fanno sapere che egli, nella veste di presidente della fondazione “Puglia per la vita” ha generosamente e disinteressatamente accolto l’appello del rettore del santuario, che chiedeva tempo addietro aiuti per opere urgenti e indispensabili per rendere più accogliente quel luogo sacro sulla strada per Bari. I lavori sono stati eseguiti con celerità e ciò ricorda ai padri carmelitani scalzi che “la Provvidenza esiste... Una provvidenza attenta, gratuita e disinteressata”. Era uno dei riconoscimenti che ancora mancavano all’ex presidente di Confindustria Brindisi e della Provincia (Nella foto, Massimo Ferrarese).

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