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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Ex Saca, ora spunta la Fondazione della Dieta Mediterranea

Dichiarazione di interesse" arrivata alla sindaca dopo "un incontro preliminare del 10 agosto": il giorno prima la giunta aveva deliberato di candidare la riqualificazione dei capannoni al bando per le periferie. Ma l'assessore parlò solo di un centro per autistici

BRINDISI – Spunta la Fondazione della Dieta Mediterranea come “soggetto interessato al progetto di completamento del parco urbano del Cillarese” che prevede anche la riqualificazione di due capannoni ex Saca, candidati al Comune di Brindisi al bando nazionale per le periferie e finiti nel fuoco delle polemiche. Che da oggi si arricchiscono di un elemento in più visto che si  scopre che uno di quei due contenitori ospiterà il “Parco Tematico della Cultura Agricola e Alimentare del Mediterraneo”.

La giunta della sindaca Carluccio-2Di questa destinazione l’Amministrazione non ha mai parlato. Non lo ha fatto la sindaca Angela Carluccio, né tanto meno l’assessora alla Programmazione economica Marina Miggiano, nel tentativo di risposta alle contestazioni mosse dall’opposizione, in particolare dal Pd e dal gruppo Brindisi Smart, e legate al fatto che i due immobili rientrano nella zona classificata ad “elevata rischio idrogeologico” e nulla hanno a che vedere con la riqualificazione delle periferie. Quelle zone in cui – continuano a sostenere i contestatori – Carluccio è andata più volte a chiedere voti, per pubblicare in diretta foto a corredo.

Nel puzzle che per più di qualcuno resta ancora poco chiaro, adesso si apprende della partecipazione della Fondazione della Dieta Mediterranea, nata nel mese di dicembre 2010, di cui tanto la sindaca che l’assessora erano a conoscenza stando ai documenti pervenuti a Palazzo di città. Al protocollo, infatti, c’è la lettera scritta dal presidente Gaetano Crepaldi e indirizzata ad Angela Carluccio: “Visto l’incontro preliminare del 10 agosto scorso e gli accordi derivanti, la Fondazione, sentito il parere del Consiglio di amministrazione e del comitato scientifico, esprime la propria dichiarazione di interesse nei confronti del progetto di completamento del parco urbano Cillarese e recupero funzionale dei capannoni ex Saca, in quanto compatibili con gli intenti statutari della Fondazione”, si legge nella lettera spedita il 12 agosto dalla sede di Ostuni.

Il 9 agosto la Giunta ha deliberato la partecipazione al bando nazionale per le periferie con il progetto sulla seconda vita dei capannoni dismessi dalla Società Anonima Cantieri Aeronautica (Saca, in sigla”). Domanda: per quale motivo nessuno ha detto niente? Perché dal Comune si è fatto riferimento solo al “progetto del centro ambulatoriale per disturbi dello spettro autistico”?

Il capannone ristrutturato avrà “un ingresso al piano rialzato  riservato ai fruitori appartenenti ai periodi Pre-Scolare (0 – 5 anni) e Scolare-Prepuberale (6 – 11 anni)”. Il secondo capannone, invece, diventerà “Parco Tematico della Cultura Agricola e Alimentare del Mediterraneo” nell’ottica di una   “promozione e valorizzazione della Dieta Mediterranea”.

La scheda illustrativa spiega che “nonostante le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, una indagine dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, eseguita nel 2012, ha evidenziato che anche gli italiani hanno dimenticato, o addirittura non conoscono, i benefici della Dieta Alimentare Mediterranea”. Fatta questa premessa, ecco nel dettaglio il progetto: “Il capannone prevede l’organizzazione di due cluster. Uno è quello Biomediterraneo dei paesi dell’area mediterranea come Albania, Grecia, Egitto, Libano, Malta, Montenegro, Serbia, Tunisia Marocco. L’altro è quello delle Regioni italiane che, storicamente, per la loro posizione geografica hanno avuto scambi culturali e commerciali con le nazioni sopra citate”.

Si prevede l’organizzazione di: “laboratori organizzati per la promozione di scambi culturali tra regioni transfrontaliere; attività didattico-formative mirate alla conoscenza e valorizzazione della cultura alimentare mediterranea; percorsi formativi di educazione alimentare per insegnanti e alunni tramite accordi con le scuole e l’Università del Salento;  organizzazione di eventi mirati alla promozione del distretto culturalealimentare ‘Salento.’”.

Non è stato neppure detto che il 26 agosto l’architetto Antonio Bruno, già assessore all’Urbanistica per il Comune di Brindisi, ha trasmesso le cartelle della progettazione preliminare, in forza dell’incarico ricevuto nel 2014. Tra queste, anche quelle del quadro economico: quasi cinque milioni per il centro per autistici, più dieci milioni per la riqualificazione del secondo capannone a cui si aggiungono i costi per gli orti didattici e urbani che innalzano l’asticella sino a 17 milioni e 482mila euro.

Si sa, invece, che la procedura di evidenza pubblica è arrivata a conclusione il 25 agosto, quindi 24 ore prima, con “esito negativo”. Due le proposte arrivate, entrambe bocciate: una della Ayf amici di Yuri & Friend Onlus con sede legale a Carovigno, pervenuta via Pec, e l’altra della Pubblidea di Alessandro Perchinenna con sede a Brindisi, spedita con plico sigillato.

Secondo il Comune, con i lavori per dare una nuova dimensione ai vecchi capannoni Saca,  “uno degli obiettivi più significativi, è la riqualificazione urbana dei quartieri limitrofi Paradiso, Minnuta, Cappuccini e Commenda”. E’ scritto in entrambe le schede tecniche.

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