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A Torre la sfida continua dai discorsi sul bus alla corsa per il municipio

Il germe della politica è spuntato quando erano studenti e si incontravano ogni mattina alla fermata del pullman per andare a scuola a Francavilla Fontana: oggi Michele Saccomanno, ex senatore, e Pompeo Petarra, già sindaco, si affrontano alle comunali di Torre Santa Susanna con l'obiettivo di vincere

TORRE SANTA SUSANNA – Il germe della politica è spuntato quando erano studenti e si incontravano ogni mattina alla fermata del pullman per andare a scuola a Francavilla Fontana: oggi  Michele Saccomanno, ex senatore,  e Pompeo Petarra, già sindaco, si affrontano alle comunali di Torre Santa Susanna con l’obiettivo di vincere, il primo con il supporto del centrodestra, l’altro con il sostegno del centrosinistra. Stessa energia di allora, con la maturità di chi ha macinato chilometri e vorrebbe che il paese diventasse accogliente per i ragazzi. Perché il pensiero di entrambi va alle nuove generazioni e per lavorare vorrebbero l’unità degli schieramenti di appartenenza, anche se il panorama regionale non aiuta.

Gli sfidanti. Petarra, consulente del lavoro, e Saccomanno, medico, hanno una storia personale che viaggia di pari passo con l’impegno politico, da sempre su percorsi paralleli. E a Torre più di qualcuno li ricorda con la cartella in spalla e i libri sotto il braccio a confrontarsi sui temi nazionali: facevano i nomi dei big del panorama italiano, mentre gli altri – i loro coetanei – si divertivano a parlare di partite di calcio e si infervoravano per un rigore non dato. Il destino di Saccomanno e Petarra evidentemente era altro. Tutt’altro, a leggere i rispettivi curricula, dai quali spunta la passione per il “fare” dai banchi di scuola. Il liceo per uno, l’istituto tecnico commerciale per l’altro.

Adesso quel destino li vede uno contro l’altro, sullo sfondo del Municipio, lì dove sta per concludersi l’esperienza del sindaco Costantino Galasso, arrivato al traguardo con una lista civica imbastita con il filo del Partito democratico. Lì dove entrambi sono di casa: Petarra, infatti,  è stato sindaco di Torre Santa Susanna quando correva l’anno 1997 e ci è rimasto sino al ’99, quando le fibrillazioni interne alla coalizione di governo portarono alla revoca delle deleghe assessorili e alla caduta del consiglio, nel momento in cui quattro consiglieri di maggioranza e sette di opposizione si dimisero. Saccomanno, in quel periodo, era assessore regionale alla Sanità ed era consigliere comunale.

Il castello di Torre Santa Susanna-2Da allora non si sono più incrociati a Palazzo, ma non si sono persi di vista. Impossibile in un paese che conta quasi undicimila anime. Ognuno è andato per la propria strada: Saccomanno non ha mai lasciato l’impegno politico in prima persona  ed è rimasto in consiglio per trent’anni, avendo anche il modo e il tempo di  raggiungere la Capitale, riuscendo ad entrare in Parlamento per un posto in Senato, per poi tentare la corsa alle elezioni alla Provincia, come candidato presidente, quando fu costretto ad arrendersi a un nome nuovo come lo era allora quello di Massimo Ferrarese, reduce dall’esperienza in seno a Confindustria.

Michele Saccomanno. “Sono della partita per il mio paese”, dice Saccomanno da Palermo, dove è impegnato per un convegno. “Ci sono perché mi piace pensare che nonostante tutte le difficoltà che in generale stanno vivendo i comuni e a dispetto delle problematiche di Torre, cambiare si può e si deve. Dobbiamo farlo per preparare le nuove generazioni”, prosegue.

La verve è la stessa del passato. “Non ho perso lo slancio necessario per questa nuova sfida. Anzi. E’ intorno a me che si può costruire questo progetto: mi piace che tutto il centrodestra fosse unito attorno a me,c’è posto per tutti e non lo dico da ora, ma dalle ultime elezioni europee”. In altri termini, la sua candidatura a sindaco non è dell’ultimo minuto come sostiene qualcuno. “Nossignore. C’è un progetto ponderato su cui sto lavorando con serenità, senza timori, con la consapevolezza che se ci sono le idee e le persone giuste, i risultati arrivano”.

Rispetto al passato, l’elemento nuovo sta nella scelta a sentire l’aspirante primo cittadino: “Sono io a scegliere i candidati, la lista è mia, aperta al centrodestra, e mi pare che ci sia unione”. Con Saccomanno in effetti ci sono Fratelli d’Italia, il Nuovo Centrodestra dell’ormai ex rivale Massimo Ferrarese, il Movimento per Schittulli e Fiamma Tricolore.

C’è Forza Italia, da intendere come “fittiani”, dal momento che la frattura tra Raffaele Fitto e Silvio Berlusconi è destinata ad avere effetto tanto sulle elezioni regionali, poiché quelli del Cavaliere si presentano con Adriana Poli Bortone come candidato governatore, mentre gli altri sostengono l’oncologo barese Francesco Schittulli, che sulle comunali.

A Torre, Forza Italia da leggere invece come coloro i quali si riconoscono nella linea di Berlusconi e quindi del commissario pugliese Luigi Vitali, hanno deciso al contrario di puntare su Antonio Trinchera, dirigente medico dell’ospedale Perrino di Brindisi, sul quale convergono il consigliere regionale uscente Maurizio Friolo, nonché i consiglieri comunali Pino Moretto e Cosimo Sanasi (quest’ultimo decaduto). Dalla parte di Michele Saccomanno, invece, gli uscenti Antonio Epifani, capogruppo degli Azzurri, e l’avvocato Serena Missere.

Al di là di chi ha già avuto esperienza, il candidato sindaco del centrodestra vuole aprire a chi intende debuttare: “L’ideale sarebbe stato avere un giovane, ma purtroppo c’è gente che non ha capito l’importanza delle nuove generazioni. Io vorrei che per i ragazzi ci fosse spazio e vorrei anche che i giovani non ascoltassero chi dice di lasciare stare la politica perché prima o poi ci si sporca. Non è affatto vero”, tuona Saccomanno. “Se si amministra con coscienza, se si fanno le cose per bene, non c’è motivo di avere paura: nessuno si sporcherà”.

Pompeo Petarra. Dall’altra parte, l’appello di Pompeo Petarra, nome su cui c’è stata la convergenza del Partito democratico, sin dalle prime riunioni del direttivo: anche lui parla ai giovani, non solo a quelli del movimento “Noi ci siamo”, coordinato da David Lazzari. Si rivolge agli studenti e a quanti sono espressione della cosiddetta società civile. “Il centrosinistra se si presenta compatto può ottenere risultati importanti”, dice il già sindaco di Torre Santa Susanna, di animo socialista.

“E’ vero che mi ha indicato il Pd, ma il mio obiettivo è unire l’area”. E qui scatta l’appello a Sel, dopo che una parte di Sinistra ecologia e libertà si è avvicinata a Trinchera, così come parte l’invito ai Popolari per l’Italia che al momento sembrano orientati verso Giuseppe Rizzo, sottufficiale dell’esercito. Non da ultimo il pensiero dell’aspirante sindaco va all’uscente Costantino Galasso. “L’unione fa la forza”, ricorda.

Energico anche Petarra, esattamente come negli in cui la fascia Tricolore era sua. “Ci sono momenti nella vita in cui bisogna rimettersi in gioco ed è quello che ho deciso di fare, dopo aver scelto di fare un passo indietro rispetto all’impegno in prima fila, per dedicarmi alla famiglia e al lavoro. Adesso sono tornato”. Che la competizione abbia inizio. A partecipare ci sarà anche un candidato espressione dei “grillini”, Antonio Missere, dipendente della Bartolini Trasporti.

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