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Sabato, 20 Aprile 2024
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"Almeno quattro donne in giunta"

BRINDISI - Arrivano anche le risposte del candidato del centrosinistra ufficiale, Mimmo Consales, giornalista, alle domande poste da BrindisiReport.it a coloro che partecipano alla competizione elettorale del 6 e 7 maggio, per giungere ad una sintesi del modello di città e del modello di governo che hanno in mente, affrontando tutto ciò alla luce non di una situazione neutra e virtuale, ma della grave crisi economica in atto.

BRINDISI - Arrivano anche le risposte del candidato del centrosinistra ufficiale, Mimmo Consales, giornalista, alle domande poste da BrindisiReport.it ai cinque concorrenti per la carica di sindaco di Brindisi che partecipano alla competizione elettorale del 6 e 7 maggio, per giungere ad una sintesi del modello di città e del modello di governo che hanno in mente, affrontando tutto ciò alla luce non di una situazione neutra e virtuale, ma della grave crisi economica in atto.

La crisi della finanza locale, aggravata dai tagli ai trasferimenti succedutisi in questi anni, ha messo in discussione quantità e qualità dei servizi sociali e pubblici tradizionalmente erogati dai Comuni. Si può ripensare lo “stato sociale locale” attraverso un sistema di partecipazione e di relazione più diretto dei cittadini e delle comunità?

I tagli ai trasferimenti statali hanno messo in condizione i Comuni di falcidiare anche i servizi sociali. Noi, però, guardiamo con molta attenzione ai più deboli e quindi assicuriamo il nostro impegno in favore dei bambini, degli anziani, dei disabili e degli immigrati. Lo faremo attraverso un taglio netto degli sprechi che comunque esistono nel bilancio comunale ed anche grazie alla collaborazione che chiederemo al variegato pianeta dell’associazionismo e del volontariato.

Beni pubblici quali piazze, monumenti, giardini, spazi e contenitori, possono essere dati in adozione a cittadini organizzati, a strutture di imprese, a forme di autogestione e di partecipazione attiva, per garantire il loro decoro, la loro manutenzione e la loro fruizione responsabile?

Pensiamo che i nostri parchi possano trovare grandi aziende presenti sul territorio intenzionate ad adottarli, assicurando il corrispettivo necessario a far eseguire alla Multiservizi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre che di vigilanza. Ma chiameremo anche i brindisini a svolgere un ruolo di cittadinanza attiva. Affideremo parchi rionali, piazze e giardini alla cura dei residenti, anche se con il controllo dei tecnici comunali. E faremo la stessa cosa anche per la gestione di contenitori, soprattutto nei quartieri periferici. In sostanza, il Comune si farà carico della ristrutturazione dei locali e del costo delle utenze. Al resto dovranno provvedere le associazioni ed i gruppi spontanei di cittadini. L’idea è quella di volersi bene per vivere meglio, nel pieno rispetto del “bene comune”.

Le città si misurano e si sviluppano anche per la loro capacità di attrarre e produrre innovazione. Luoghi di innovazione sono innanzitutto gli istituti di formazione, di ricerca e le strutture universitarie. Brindisi cerca da tempo di inserirsi nei processi formativi universitari pugliesi, nei centri di ricerca e dell’innovazione. Quale e’ la sua idea sulla presenza universitaria a Brindisi? Essa ha un futuro? E soprattutto come il territorio può interagire con essa?

A nostro parere l’università potrà continuare ad avere un ruolo in questa città se si darà vita ad un sistema universitario pugliese, capace di far dialogare le Università di Bari e di Lecce, soprattutto in riferimento alle scelte da compiere nelle sedi decentrate come Brindisi. L’idea è di non replicare facoltà già presenti in altre città pugliesi e di puntare con decisione a corsi di studio capaci di determinare reali opportunità occupazionali. Per far questo, noi riteniamo che si debba dar vita ad una “Fondazione dei saperi” allargata alla partecipazione attiva di enti locali, grandi aziende ed istituti bancari. Il “pubblico” dovrebbe conservare la capacità decisionale, mentre gli sforzi dovrebbero essere orientati verso lo sviluppo degli studi universitari, oltre che in direzione della ricerca (sarà fondamentale valorizzare una realtà in crisi come la Cittadella). Un’ultima considerazione sull’Università: dobbiamo localizzarla nel cuore della città, per consentire ai ragazzi – soprattutto stranieri o provenienti da altre province – di vivere la nostra Brindisi.

La  mobilità urbana è fattore di relazioni, di integrazione, di comunicazione oltre che di vivibilità, di sostenibilità ambientale e disegna il modello urbanistico e di sviluppo della città. Brindisi si appresta ad avere il nuovo Pug: quale ruolo deve avere il trasporto pubblico e collettivo nel nuovo assetto urbanistico della città?

Il trasporto pubblico e collettivo deve avere un ruolo fondamentale nel nuovo assetto urbanistico della città. Ma è necessario metter mano con decisione al Piano urbano per la mobilità. Se ne parla da decenni, sono stati lautamente pagati tanti studi, ma non se n’è fatto mai niente. Riteniamo che occorra un cambiamento netto del modo di concepire la gestione del traffico in questa città: le auto devono defluire dal centro storico e non infilarsi in un vero e proprio imbuto, ingolfando le stradine e determinando un grave fenomeno di inquinamento ambientale. Tra l’altro, in questo modo diventa difficile, se non impossibile, assicurare un trasporto pubblico veloce ed efficiente. A ciò va aggiunto che noi intendiamo intervenire per creare immediatamente dei parcheggi a raso intorno alla città ben collegati con dei bus navetta. Tali mezzi saranno utilizzati anche all’interno della grande isola pedonale che intendiamo realizzare sul lungomare Regina Margherita. Nei collegamenti con le periferie, invece, pensiamo di dover favorire anche il ricorso alle biciclette. Ovviamente con gli opportuni incentivi.

La parità di genere negli assetti di governo locale e delle società partecipate è ormai garantita dalla costituzione e dalle leggi. Molte nuove amministrazioni locali sono nate con giunte composte per metà da uomini e per metà da donne, e sono realtà che funzionano. Qual è la sua idea e ha proposte da avanzare?

Non conta soltanto il numero, ma anche la qualità dei ruoli che vengono offerti alla donne. Posso dirvi, nel frattempo, che io nominerò un assessore “tecnico” di mia totale fiducia. E sarà una donna. E chiederò alle forze politiche di segnalarmi almeno altre tre donne da inserire in Giunta o comunque in ruoli chiave dell’Amministrazione. Preciso che nella mia lista civica ci sono dodici donne, molte delle quali con ottime chance di successo. Infine, ho firmato la petizione per la proposta di legge di iniziativa popolare per la doppia preferenza.

Qual è la sua idea sulla destra e sulla sinistra?

La destra ha smarrito strada facendo i suoi pur discutibili valori per fare spazio alla mera logica degli affari e del profitto. Ne abbiamo avuto un chiaro esempio durante i lunghi anni di governo Berlusconi quando ad animare tutto sono stati solo i “numeri” e quindi la necessità di far quadrare i conti, anche quando di mezzo c’era la “persona”. La sinistra, invece, deve trovare la forza di mettere da parte una illogica conflittualità, partendo proprio dalla necessità di collocare l’essere umano al centro dell’azione politica, con i suoi bisogni ed i suoi diritti. E deve rientrare nel modo di fare politica di “sinistra” anche la necessità di aumentare la soglia di attenzione nei confronti dei più deboli, così trascurati pure nella nostra città. E poi le politiche per il lavoro che, nel pieno rispetto della tutela della salute dei lavoratori e dell’ambiente, devono assumere un ruolo sempre più centrale. Una “sinistra” di contenuti, insomma, e non di semplici enunciazioni di principio.

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