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Avvocatura comunale: “Bando da rifare”

FASANO – In 24 hanno sfidato l’Ordine professionale e le associazioni di categoria, non raccogliendo l’invito a disertare l’avviso pubblico del Comune di Fasano, finalizzato al conferimento di 10 incarichi professionali (difensivi) per la impugnazione delle sentenze pronunciate dal Giudice di Pace di Fasano, con le quali sono stati accolti numerosi ricorsi proposti avverso verbali di accertamento di infrazioni al Codice della Strada mediante “videored”. I ricorsi da appellare sono 400. La prima udienza per il primo ricorso in appello è fissata a gennaio. Mai sui compensi "bassi" destinati ai legali è scontro aperto. La stessa avvocatura del Comune affossa il bando, che ora rischia davvero di essere annullato.

FASANO – In 24 hanno sfidato l’Ordine professionale e le associazioni di categoria, non raccogliendo l’invito a disertare l’avviso pubblico del Comune di Fasano, finalizzato al conferimento di 10 incarichi professionali (difensivi) per la  impugnazione delle sentenze pronunciate dal Giudice di Pace di Fasano, con le quali sono stati accolti numerosi ricorsi proposti avverso verbali di accertamento di infrazioni al Codice della Strada mediante “videored”. I ricorsi da appellare sono 400. La prima udienza per il primo ricorso in appello è fissata a gennaio. Mai sui compensi "bassi" destinati ai legali è scontro aperto. La stessa avvocatura del Comune affossa il bando, che ora rischia davvero di essere annullato.

Nei giorni scorsi, infatti, l’Ordine degli Avvocati di Brindisi aveva espresso fermo dissenso “per la irrisorietà dei compensi che il Comune di Fasano intende riconoscere agli avvocati selezionati (50 euro per ciascun atto di impugnazione), ritenendo che l’importo non solo non sia congruo rispetto alla tariffa professionale ma anche perché notevolmente inferiore addirittura ai minimi previsti, tanto da essere lesivo della dignità e del decoro della professione legale”.

Il Consiglio dell’Ordine, presieduto da Carlo Panzuti, aveva altresì tenuto a evidenziare che l’accettazione dei compensi inferiori alle previsioni normative e regolamentari comporta per gli iscritti una lesione dei valori fondanti della professione (decoro, dignità, autonomia e indipendenza). Tra le righe, dunque, un monito. Eppure in ventiquattro hanno ritenuto di candidarsi ugualmente al bando, i cui termini sono scaduti alle ore 12 di oggi.

Eppure potrebbe essere tutto da rifare, visto che il dirigente dell’avvocatura del Comune di Fasano, Ottavio Carparelli, in mattinata ha ha fatto un sostanziale passo indietro, suggerendo formalmente al sindaco Lello Di Bari  e al comandante della Polizia Municipale di Fasano, Antonio Orefice, di valutare ponderatamente e meditatamente, unitamente al suo ufficio, l’adozione, tempestiva, di ogni opportuna iniziativa tendente ad annullare in autotutela l’avviso pubblicato dal Comune di Fasano in data 18 novembre 2011 e di provvedere, senza ritardo, alla pubblicazione di un nuovo avviso o bando  conforme ai principi affermati dall’Ordine degli Avvocati di Brindisi e con criteri anche più approfonditamente meditati in relazione alle linee di indirizzo dell’Amministrazione comunale”.

Lo stesso Carparelli, facendo esplicito riferimento alle riserve sollevate  sia dall’Ordine degli avvocati di Brindisi, sia dalla Aiga Puglia (Associazione Italiana Giovani Avvocati) e dalla Libera Associazione Forense di Fasano, rivaluta la situazione, partendo peraltro da una premessa:  “Il sottoscritto è regolarmente iscritto, presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Brindisi, all’Albo Speciale degli Avvocati addetti agli Uffici Legale di Enti pubblici (presupposto necessario per il legittimo svolgimento della professione forense in via esclusiva, in favore del Comune di Fasano), con la conseguenza che è indubbiamente tenuto all’osservanza del dovere di dignità e decoro professionale”.

Quindi le sue conclusioni: “In effetti, melius re perpensa, la previsione di un compenso professionale complessivo di 50 euro, per ciascun affare da affidare al professionista, senza la specificazione dei diritti e degli onorari, non appare in linea con la disciplina relativa alla determinazione del compenso professionale forense, e non appare in armonia con il summenzionato decoro professionale”. Resta da capire, a questo punto, quale sarà la decisione del sindaco, Lello Di Bari.

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