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Sabato, 20 Aprile 2024
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Maggioranza assente ma l'opposizione resta in aula: ripianati i debiti Bms

E' passata anche con i voti dell'opposizione, ad eccezione di Roberto Fusco (Sì Democrazia), la delibera che dà il via libera alla procedura di ripianamento dei debiti accumulati dalla partecipata Brindisi Multiservizi negli esercizi di bilancio nel 2012 e nel 2013. Ma se nono fosse stato per i consiglieri comunali d'opposizione, la maggioranza non avrebbe avuto il numero legale

BRINDISI – E’ passata anche con i voti dell’opposizione, ad eccezione di Roberto Fusco (Sì Democrazia), la delibera che dà il via libera alla procedura di ripianamento dei debiti accumulati dalla partecipata Brindisi Multiservizi nel 2012 (oltre 3 milioni 600mila euro) e nel 2013 (oltre un milione 100mila euro) attraverso il conferimento misto di denaro e nuovi beni immobili nella sfera patrimoniale della società. Ma se nono fosse stato per i consiglieri comunali d’opposizione, la maggioranza non avrebbe avuto il numero legale per poter I lavoratori della Multiservizi-2affrontare l’odierna seduta del consiglio comunale.

Al secondo appello, quello delle ore 9, fra i banchi del centrosinistra erano presenti 14 consiglieri comunali (all’appello mancavano Francesco Cannalire, Massimiliano Cursi, Antonio Elefante, Lucio Licchello, Antonio Manfreda, Antonio Muccio, Carmelo Palazzo): ne occorrevano almeno 17 per ottenere il numero legale. I consiglieri dell’opposizione erano invece otto. Se questi avessero lasciato l’aula, quindi, la riunione sarebbe stata sciolta. Subito dopo l’approvazione della delibera, Mauro D’Attis, leader del centrodestra, Riccardo Rossi (Brindisi bene comune), Roberto Fusco e Giovanni Brigante (Sviluppo e Lavoro) hanno indetto una conferenza stampa in cui hanno spiegato le ragioni del loro gesto. Innanzi tutto, lo hanno fatto per “senso di responsabilità”. (Nella foto a destra, i lavoratori della Multiservizi presenti in consiglio comunale)

Già, perché se i debiti della Multiservizi non fossero stati ripianati entro il 27 dicembre, la società sarebbe finita in liquidazione e per i suoi 135 dipendenti si sarebbero aperte delle incognite. La conferenza stampa convocata dall'opposizione-2 Ma il percorso seguito dall’amministrazione comunale per tenere in vita la partecipata non convince fino in fondo le opposizioni.

Giovanni Brigante sostiene la necessità di cambiare indirizzo. E a tal proposito ha chiesto la presenza in aula dell’amministratore unico della Bms, l’avvocato Francesco Trane, responsabile dell’ufficio Affari Legali del Comune, affinché ascoltasse gli interventi dei consiglieri. Brigante precisa quindi di aver votato a favore del provvedimento “soprattutto per tenere in vita la società, che deve essere condotta in modo differente da quanto non è stato fatto fino a questo momento". (Nella foto a sinistra, la conferenza stampa delle opposizioni)

Riccardo Rossi rimarca come negli ultimi mesi si siano palesate “delle incapacità amministrative nella gestione della Multiservizi”, evidenziate dal fatto che “i revisori dei conti hanno sostituito l’amministratore della società nei passi necessari”. Rossi solleva anche delle riserve sul conferimento di una parte degli immobili che ricadono in via provinciale San Vito, vicino appunto alla sede della partecipata, poiché questi, a suo dire, sono sottoposti a vincoli di destinazione d’uso subordinati al progetto dello shuttle di collegamento fra la rete ferroviaria e l’aeroporto del Salento. 

Proprio la formula dell’acquisizione dell’edificio situato in prossimità della foce di canale Cillarese ha indotto Roberto Fusco a non dare voto L'avvocato Francesco Trane-2favorevole. “Perché questo immobile – spiega il capogruppo di Sì Democrazia – si trova in una posizione strategica della città”. 

Oltre ai conferimenti in denaro e beni immobili, la delibera dà il nulla osta al piano industriale approvato dal Cda di Multiservizi. Questo si basa su tre direttrici: “l’avere a base la consistenza economica delle commesse comunali, senza nuovi neri”; “la previsione di nuovi ed ulteriori commesse (manutenzione, segnaletica e verde industriale, servizi cimiteriali, servizio di gestione dei mercati rionali, ristrutturazione del piano parcheggi, immutate le relative tariffe, ma incrementare le aree destinate), che hanno già un avanzato grado di istruttoria e che verranno man mano a maturazione"; la preodrinata riorganizzazione aziendale e dei costi di gestione azionando controlli interni/controlli ente socio (Nella foto a destra, l'avvocato Francesco Trane).

Ma è passato anche un emendamento alla  delibera che recita quanto segue: “Al dirigente del settore Gabinetto si demandano tutti gli ulteriori oneri ed eventuali adempimenti conseguenti, riservandosi, in sede di controllo analogo, ogni ulteriore doverosa verifica sulla gestione della società, disponendo per le eventuali azioni di tutela, oltre quelle di responsabilità nei confronti degli amministratori revocati”.

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