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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Rifiuti: nessuno è tanto pazzo da partecipare alla gara del Comune

Ma c'era sul serio qualcuno all'interno dell'amministrazione comunale di Brindisi, che aveva pensato, anche per un solo istante, che in Italia ci fossero imprese tanto sprovvedute da pensare di partecipare alla gara per il servizio della raccolta dei rifiuti

Ma c'era sul serio qualcuno all'interno dell'amministrazione comunale di Brindisi, che aveva pensato, anche  per un solo istante, che in Italia ci fossero imprese tanto  sprovvedute da pensare di partecipare alla gara per il servizio della raccolta dei rifiuti, indetta dal Comune di Brindisi? Di trovare qualche impresa disposta a suicidarsi ? Io non penso che siano stati così ingenui da non ritenere quasi per scontato, che nessuna azienda avrebbe partecipato.

E' accaduto infatti, che il Comune di Brindisi, all'ultimo secondo, pochi istanti prima della scadenza del terzo affidamento semestrale adottato con ordinanza contingibile ed urgente,  non più riproponibile dal parte del Comune, avendone  esaurite le possibilità previste dalla legge,  ha tirato fuori dal cilindro la gara con procedura negoziata, senza previa pubblicazione del bando di gara, limitando l'affidamento al  periodo di sei mesi.

Si era scelto quel tipo di gara perché si poteva concludere in pochi giorni, in quanto si era  in emergenza,  essendo  fallito in pochi mesi anche il terzo tentativo  di  gara decennale per l'affidamento del servizio, affondato miseramente nelle aule del Tar di Lecce.  

L'ipotesi di contratto prevedeva l'inserimento di una clausola, che obbligasse   l'assegnataria dell'appalto, non solo a proseguire nel servizio alle stesse condizioni , patti e prezzi, fino a quando non sarebbero state completate le procedure per l'assegnazione della gara decennale, ma anche di far decadere anticipatamente il rapporto contrattuale  all'esito della gara decennale dell'Aro.

Ma come poteva persuadere le aziende a parteciparvi,  quando la durata incerta di quell'affidamento rendeva oltremodo rischioso e quindi non  remunerativo il consistente investimento necessario per  reperire  mezzi, attrezzature,  locali, e quant'altro necessario   per l'espletamento di quel servizio in modo efficiente?

Secondo me, è venuto a mancare completamente l'elemento della rassicurazione.

Si doveva informare le  imprese invitate alla gara, che in questa città, anche in questo settore, ci si affretta lentamente. Informarli che in   quindici anni  si è sempre parlato di gare decennali,  senza riuscire a portarne a termine  una, incartandosi  di volta in volta, in affidamenti brevi, ordinanze contingibili, proroghe, ecc., per cui c'era la concreta  possibilità, che quell'affidamento potesse durare quasi in eterno.   

Ma desta perplessità, ma forse grande preoccupazione la dichiarazione che solo successivamente alla deliberazione  del commissario di marzo 2016, abbiano potuto rilevare numerose situazioni di criticità nel servizio dei rifiuti affidato alla Ecologica Pugliese,  che “hanno determinato l'amministrazione ad applicare consistenti ritenute nel pagamento del canone di marzo.”  Per dire la verità, ancora parziali.

E' straordinario, che dalle parti del Comune siano stati necessari  16 mesi per accorgersi, che niente stava funzionando come doveva e/o come stabiliva il contratto. Quasi fossero stati in vacanza dall'altra parte del mondo, mentre io stesso insieme a  molti altri cittadini ci affannavamo a segnalare le tante carenze del servizio, che avevano ridotto la città ad una grande maleodorante pattumiera.

E' stupefacente che solo a marzo 2016,  si siano   accorti che la percentuale di differenziata del mese di febbraio 2016 annaspava intorno al 26,88%,  quasi ignorando che nei mesi precedenti era andato molto peggio. Come il 22,80 % di gennaio 2015 o il 21,99 % di luglio 2015 o il 21,69 %di agosto 2015 , come anche il risultato complessivo di tutti i mesi precedenti di gestione del servizio da parte della ecologica.

Tutti lontanissimi da quel 58,35% previsto in contratto, situazione che stava determinando il rilevante danno economico di circa  due milioni di euro,  per il conferimento in discarica di materiale  che sarebbe dovuto essere  destinato alla raccolta differenziata , ove fosse stata rispettata quella percentuale. Un danno che andava ad incidere pesantemente sulla bolletta Tari, che cittadini, professionisti, attività commerciali, artigianali e  imprese devono pagare. Al quale potrebbe aggiungersi  quello dell'incremento delle sanzioni per ecotassa.

Ma poi,  erano proprio  necessari 16 mesi per accorgersi, che niente veniva fatto  per riattivare le isole ecologiche? E nel frattempo si  continuava a pagare somme ben più consistenti delle 150.000 previste per loro riattivazione e sulle quali bisogna fare chiarezza?

Ma dove si trovava l'amministrazione comunale quando ai  cittadini non venivano distribuite le buste e i kit per la raccolta differenziata, quando la città soffocava nei rifiuti, nel guano dei colombi, quando l'erba cresceva indisturbata in tutti gli angoli della città, quando i cassonetti erano maleodoranti, quando non venivano lavati con la frequenza prevista le 34 strade del centro storico, quando i cittadini erano costretti a destreggiarsi continuamente tra i rifiuti, topi, blatte, zanzare, quando  si lamentavano per le somme stratosferiche che pagavano per la tassa sui rifiuti, per un servizio a dir poco assolutamente inadeguato.

Adesso in applicazione della nobile regola dello scarica barile, l'amministrazione comunale dichiara  che la colpa della attuale situazione di stallo della gara decennale e delle sue conseguenze  è da attribuire interamente all'Aro, di cui naturalmente , bisogna aggiungere, fa parte anche il Comune di Brindisi.

Ma che si fa ora che la scadenza del 17 maggio è ormai prossima, per evitare le gravi conseguenze  sul piano igienico sanitario,  dovute alla eventuale interruzione del servizio. Certamente non si può fare affidamento sulla conclusione in tempi brevi della gara decennale, riposta ancora una volta in letargo.

Si ritenta un' altra gara con procedura negoziata invitando  altre ditte nella speranza che qualcuno abbocchi, tenendo conto che stiamo fuori tempo massimo per assicurare l'eventuale avvicendamento del servizio in tempo utile? Oppure  si deve richiedere ancora una volta l'intervento del Presidente delle Regione Puglia,   che d'intesa con il Ministro dell'ambiente, potrebbe emanare un'ordinanza contingibile ed urgente, come prevede l'articolo 191 del  dlgs. 152/2006? E poi a chi?   All' attuale impresa o ad altre?

Ormai è  una corsa contro il tempo. E’ avvilente la percezione di una città che non è riuscita e non riesce, ancora una volta,  a convivere pacificamente  con i propri  rifiuti, nonostante i tanti  proclami e le banalità raccontate in questi anni, da chi adesso si ripropone nonostante i tanti disastri in tutti i settori.  Sembra proprio una maledizione per questa città. Non si riesce a cambiare  registro. A  restituire decoro alla città e dignità ai cittadini , che pagano somme assolutamente  rilevanti per un servizio,  sempre più costoso e inefficiente.

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