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Intervista pubblica ai candidati sindaco: ora li conosciamo meglio

Nel momento di massima partecipazione, 500 persone in sala e 3mila in diretta su Facebook. L'intervista pubblica ai candidati sindaco organizzata da BrindisiReport.it nella sala conferenze dell'Hotel Nettuno ha portato per un paio d'ore fuori dai soliti circuiti persone e idee

Nel momento di massima partecipazione, 500 persone in sala e 3mila in diretta su Facebook. L’intervista pubblica ai candidati sindaco organizzata da BrindisiReport.it nella sala conferenze dell’Hotel Nettuno ha portato per un paio d’ore fuori dai soliti circuiti persone e idee, mettendoli faccia a faccia di fronte ad una platea, va detto, molto interattiva. Forse anche troppo in alcuni passaggi. Ma era nel conto.

Per noi, si è trattato di un esperimento importante che dimostra come l’informazione sul web non ha ormai alcun complesso di inferiorità di fronte a quella televisiva e a quella tradizionale della carta stampata (AudiWeb ci dice anzi che abbiamo un indice di penetrazione in questo territorio prossimo al 95 per cento). Ci fa capire in cosa dobbiamo migliorare ma anche che la gente ha bisogno di interfacce vere con la politica, soprattutto quando questa governa i bisogni di base, come i servizi, la fiscalità locale, il lavoro, la qualità della vita urbana, la salute e l’ambiente.

Il distacco, lo sdegno, la sfiducia e la rabbia concedono tregua quando, come giovedì sera, si tratta di ascoltare e di valutare da vicino chi si impegna a governare la città, cambiandola. Lo scopo del nostro giornale era questo, e pensiamo di esserci riusciti: far conoscere i candidati nel momento del confronto, in una situazione aperta anche a contestazioni, persino a qualche provocazione, ma su questioni calde, decisive per il futuro di Brindisi.

Il giorno dopo, proprio per questo, nessuna pagella ai cinque canditati che hanno accettato l’invito di BrindisiReport.it: Nando Marino per il centrosinistra, Riccardo Rossi per il fronte sinistra-ambientalisti, Stefano Alparone per il Movimento 5 Stelle, Nicola Massari per il centrodestra, Simona Pino D’Astore per un movimento di liste civiche (la candidata delle liste che raccolgono gli esponenti della ex maggioranza di Consales, Angela Carluccio, ha fatto sapere invece che non poteva permettersi di saltare una sera di lavoro elettorale, dato che la sua campagna era cominciata in ritardo).

I candidati sindaco-2Qualche valutazione, ci auguriamo sufficientemente obiettiva, invece si può fare. Nando Marino sapeva che per lui non sarebbe stata una prova facile: è il candidato di un partito, il Pd, che viene accusato di essersi deciso troppo tardi a troncare le relazioni con l’ex sindaco, poi fermato dalla magistratura, ed essendo anche il presidente di Enel Basket, gli viene anche addebitato un conflitto di interesse che si paleserebbe se, da sindaco, dovesse intraprendere azioni o iniziative nei confronti della società elettrica.

Ma pur tra gli attacchi continui di Simona Pino D’Astore e le critiche degli altri candidati, Marino si è comportato da uomo pacato e ha risposto  a tutte le domande in maniera pertinente, ricordando che nel suo programma c’è anche la richiesta di riconversione a gas della centrale di Cerano.  Se nel prossimo consiglio comunale ognuno dovesse tenere fede ai punti dei rispettivi programmi, sulla questione del polo energetico brindisino vi sarebbe una grande convergenza, perché tutti vogliono  la fine dell’era-carbone a Brindisi.

Riccardo Rossi ha dimostrato che alcuni anni di opposizione consiliare e di impegno nel movimento servono: idee chiare, padronanza del rapporto col pubblico, niente giri di parole, ma anche niente sconti alle forze della passata maggioranza. Non ha dato affatto l’impressione di combattere una battaglia di minoranza. Come qualcuno vorrebbe. Stefano Alparone con un giorno di anticipo rispetto al momento della presentazione del programma, ha spiegato come nelle linee di governo sostenute dal M5S nei Comuni, quindi anche a Brindisi, c’è molto altro rispetto alla sola campagna moralizzatrice, soprattutto in tema di riconversione degli apparati amministrativi burocratici e dell’innovazione nelle città.

Nicola Massari dovrà raccogliere l’eredità di una opposizione di centrodestra che sulla carta ha perso non poche articolazioni, ma anche da ex presidente del consiglio provinciale ha idee sulla macchina amministrativa e suoi rapporti tra la municipalità e la grande industria che vorrebbe mettere in pratica per evitare i vicoli ciechi in cui Brindisi si è infilata in passato. Simona Pino D’Astore ha dato l’impressione della ricerca del consenso cavalcando la tigre del malessere diffuso soprattutto nelle periferie e del contraddittorio con chi ha nelle liste pezzi della passata maggioranza, ma la difesa della salute è uno dei suoi cavalli di battaglia.

Alla fine è apparso chiaro, però, come sui temi dell’urbanistica, del funzionamento dei servizi come il ciclo dei rifiuti, e del risanamento della macchina comunale, dell’ambiente e della competitività di Brindisi (in tutti i programmi c’è l’idea di un assessorato per la partecipazione ai progetti europei), la convergenza è necessaria. Quale deve essere la condizione primaria: competenza, uomini nuovi, eliminazione di interessi secondari? Tutti lo hanno sostenuto. L’impegno è pubblico, e il tempo degli alibi è finito. Ma Brindisi dovrà scegliere il sindaco capace di avviare questo processo, e speriamo che tutti abbiamo ora maggiori elementi per valutare chi scegliere.

Ringraziamo ancora una volta, anche a nome del network nazionale Citynews cui BrindisiReport.it appartiene, i candidati che hanno accettato il nostro invito, e assumiamo un impegno anche noi: li richiameremo al confronto anche quando uno solo di essi sarà il nuovo sindaco e gli altri o alleati o forze di opposizione, nei momenti difficili che si presenteranno in futuro. Grazie ancora anche a chi ha reso possibile l’evento, la direzione e la proprietà dell’Hotel Nettuno di Brindisi. Un luogo sospeso tra il porto, la città e la zona industriale, per chi crede ai simbolismi.

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