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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Ceglie Messapica

Ceglie, senza apparentamenti 5mila voti in libertà

CEGLIE MESSAPICA – Non ci sono stati apparentamenti. Pietro Federico, sindaco uscente del centrosinistra, e Luigi Caroli, candidato del Pdl, non hanno stretto alleanze con gli altri partecipanti alla tornata elettorale. Vale a dire le quattro liste che hanno sostenuto la candidatura a sindaco di Pietro Magno, che hanno totalizzato ben 3798 voti, la lista Sinistra ecologia e libertà di Vendola con candidato sindaco Angelo Giordano che ha riportato 373 voti e la lista Ceglie cresce con candidato sindaco Paolo Maria Urso che ha riportato 668 preferenze.

CEGLIE MESSAPICA – Non ci sono stati apparentamenti. Pietro Federico, sindaco uscente del centrosinistra, e Luigi Caroli, candidato del Pdl, non hanno stretto alleanze con gli altri partecipanti alla tornata elettorale. Vale a dire le quattro liste che hanno sostenuto la candidatura a sindaco di Pietro Magno, che hanno totalizzato ben 3798 voti, la lista Sinistra ecologia e libertà di Vendola con candidato sindaco Angelo Giordano che ha riportato 373 voti e la lista Ceglie cresce con candidato sindaco Paolo Maria Urso che ha riportato 668 preferenze.

Tutti tagliati fuori. Sia Federico, sia Caroli hanno preferito affrontare il responso degli elettori così come si sono presentati nella prima tornata. A Federico era arrivata l’apertura da parte dell’Udc. Unione di Centro che, però, al primo turno aveva sostenuto Magno, altro candidato della destra. A Magno, invece, aveva chiesto sostegno nel corso di un comizio tenuto nei giorni scorsi, ma senza apparentamento, Nicola Ciracì, leader del Partito delle libertà di Ceglie Messapica. E Magno, che già in campagna elettorale aveva detto no a qualsiasi ipotesi di avvicinamento al Pdl rappresentato da Ciracì, ha respinto al mittente la richiesta.

Si va, dunque, al ballottaggio con quasi cinquemila voti in libertà. Chi riuscirà a convogliarne la maggior parte sul proprio nome sarà il prossimo sindaco di Ceglie.

La sfida è tra Pietro Federico, che ha amministrato negli ultimi cinque anni, forte di quello che ha fatto nel corso del suo mandato, dell’appoggio di una larga fetta della Chiesa locale e delle 4.204 preferenze ricevute, e Luigi Caroli, neofita della scena politica (sino a pochi giorni prima di accettare la candidatura a sindaco del Pdl, era data per certa la sua candidatura nel Partito democratico) ma forte del sostegno di un capitano di lungo corso  della politica qual è Mario Annese, e di esponenti del Pdl come Nicola Ciracì e Cesare Epifani.

Quest’ultimo ha stracciato tutti con le sue 379 preferenze. E’ andato meglio persino di Annese che ha messo assieme 196 preferenze e dello stesso Ciracì che si è fermato a quota 242. Resta completamente fuori dalla scena Magno. Non ha pagato la rottura nella destra e la decisione di presentarsi come terzo candidato. Alla fine, anche se è stato superato di soli 31 voti da Caroli, si è trovato isolato e fuori dai giochi per il ballottaggio. Probabilmente nei prossimi giorni farà come cinque anni fa, quando non riuscì ad entrare nel ballottaggio e ai suoi sostenitori consigliò di votare i candidati, a loro giudizio, più onesti. Vinse Pietro Federico.

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