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"Brindisi: questa classe politica deve andare a casa"

Battibecchi, polemiche feroci sui media e sui social network. Tra maggioranza e opposizione (ma anche e sopra a tutto all’interno della stessa maggioranza) , si sta giocando una partita feroce, con i brindisini nel bel mezzo (usiamo un eufemismo) di cumuli di spazzatura e di carte del passato tutte da decifrare

Battibecchi, polemiche feroci sui media e sui social network. Tra maggioranza e opposizione (ma anche e sopra a tutto all’interno della stessa maggioranza) , si sta giocando una partita feroce, con i brindisini nel bel mezzo (usiamo un eufemismo) di cumuli di spazzatura e di carte del passato tutte da decifrare. Non è il miglior biglietto da visita per una città che dovrebbe vedere l’impegno di tutti per farle superare le endemiche emergenze e non lo è soprattutto nel vedere un Pd scatenato, ma ugualmente dimentico che molte delle responsabilità sono da addossare all’amministrazione precedente, di cui era molto più che azionista di maggioranza , altri importanti azionisti di quella che fu la maggioranza Consales albergano sia nella attuale maggioranza Carluccio e sia nella opposizione , un vero cortocircuito.

La maggioranza (ma è ancora  davvero tale??) d’altra parte, difende a spada tratta le proprie scelte, a dire il vero poche ma alquanto fallimentari, tenta di dare dignità a se stessa, ad una giunta e ad uno staff, che certo qualche opacità da chiarire l’avrebbero eccome, con un garantismo ritrovato che stride con i termini quali “trasparenza e legalità” ampiamente urlati durante la campagna elettorale. Da qualsiasi parte la si guardi, insomma, è l’ennesima bruttissima pagina per Brindisi e anche l’opposizione di centrodestra (ciò che resta di Forza Italia più Fratelli d’Italia dopo il tracollo elettorale) brilla per un silente opportunismo. Il risultato è che la città resta sporca, e l’immagine di Brindisi sempre più in default.

E’ il prevedibile risultato delle scelte di una classe politica estranea alla città, priva di partecipazione attiva, che ha voluto (o forse dovuto per assenza di “effettivi”)  ricandidare gli “uscenti” o reduci di vecchie stagioni , dando così continuità alla vecchia politica di cui costoro sono “coerenti” portatori,  per dirla alla Totò “è sempre la somma che fa il totale” .

Questa classe politica deve andare a casa, non vi sono altre alternative . Sin dai primi passi questa maggioranza ha dimostrato tutta la propria inadeguatezza.  Purtroppo non siamo in presenza di fallimento di una data parte politica/partitica,  a questo vi sarebbe rimedio  basterebbe votare l’altra parte, qui siamo in presenza di un qualcosa che con la Politica (intesa nel senso nobile del termine) non ha nulla a che vedere, non è scontro ideologico, è un qualcosa di più simile a scontro tra clan .  

Si prenda atto che il tutto è frutto di una strana campagna elettorale, con un elettorato chiamato ad esprimersi su coalizioni estemporanee non riconducibili ad un vero centrodestra e tantomeno ad un vero centrosinistra, con candidature che di certo non riscaldavano i cuori. Una competizione elettorale in cui ha prevalso il più “tattico” (altro eufemismo) , non certo si può parlare di "vasto" consenso popolare visto che ad eleggere il sindaco è stato solo il 20% dei cittadini.

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