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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

"Ancora censure dalla Corte dei Conti, ma l'Ente non risponde"

Franco Leoci: "La sindaca ha pure diritto alle ferie e di partecipare alla processione del Santo Patrono per chiedere la benedizione nell'affrontare i problemi, ma i burocrati hanno il dovere di significare, stante il "fumus" di danno erariale, sollevato dai magistrati contabili"

BRINDISI - Molto prima del risultato elettorale e ogni qual volta ne ho avuto occasione, ho ritenuto caparbiamente di  insistere nel  richiamare la non felice, per usare un eufemismo, situazione economico-finanziaria del Comune rilevabile non solo dagli atti giacenti presso gli Uffici dell’Ente, ma dai carteggi intercorsi  con gli Organi di Controllo.   

Corte dei ContiTrascinato dallo scoramento di rivedere la mia città in gestione commissariale e volendo superare a pie’ pari alcune elementari  norme di contabilità, ho tentato di contribuire con cautela e senza drammatizzazioni, con qualche consiglio ritenuto utile e in disparte dal mio pensiero politico, per il superamento del possibile  stato di dissesto finanziario individuato.

La normale indifferenza del commissario prefettizio prima (probabilmente ritiene di essere immune da colpe relative alla sua gestione) e il disinteresse dopo  degli organi comunali eletti (assemblea, sindaco e giunta) ha suscitato una forte e quasi rabbiosa reazione specie in seguito alla deliberazione con la quale la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti di Bari ha enucleato in maniera chiara le numerose e gravi irregolarità riguardanti il Comune di Brindisi.

La irriguardosa formale risposta fornita alla Magistratura Contabile con provvedimento con i poteri di Consiglio  dal  prefetturale Organo di Governo, è stata da me ritenuta semplicistica, priva di riscontri tecnici, colma di promesse di assicurazioni a riportare nella regola le inadempienze rilevate, sicché ho pensato ed immaginato che, anche se oggi non vi è più bisogno per l’autorevole presenza del consigliere onorario della Sindaca,  fra i primi se non il primo atto di assemblea dovesse riguardare la ripuntualizzazione agli argomenti oggetto dei rilievi della Corte dei Conti , evitando decisioni consequenziali  preoccupanti per la tenuta dell’Istituzione.

Così non è stato. I vincitori delle elezioni, con la eccezione di tre consiglieri della lista di Impegno Sociale guidata dal suo inventore Carmelo Ugo Palazzo che ha preso da subito le distanze dalla maggioranza, hanno ben pensato ad occupare i posti disponibili per la guida dell’Amministrazione, sottoscrivendo, in maniera frettolosa  e non con riguardo alle primarie necessità dell’Ente e della popolazione, provvedimenti  che  potrebbero presentare anomalie sia sul piano dell’adozione che con riferimento ai motivati pareri tecnico e contabile.

Le forze consiliari di minoranza, inseguendo ancora le puerili motivazioni per la imprevista sconfitta elettorale, hanno voluto dare immediata prova dello stato confusionale, ad eccezione di qualcuno, sin dalla seduta di insediamento del Consiglio al quale hanno partecipato senza conoscere quanto meno alcune delle  norme basilari su cui poggia l’Ente Comune. 

Se questi fossero i fatti e la attuale realtà venutasi a determinare a seguito delle elezioni, è consequenziale che sia davvero difficile ipotizzare l’interessamento dei nuovi amministratori ai problemi di risanamento finanziario dell’Ente considerato che è da ritenere persino la scarsa conoscenza cartacea del problema.

Alle presunte preoccupazioni sopra rilevate, in merito al provvedimento di risposta adottato dal Commissario alla Magistratura Contabile, vanno ad aggiungersi quelle di cui deliberazione del 14/4/2016 della Sezione Regionale di Controllo per la Puglia della Corte dei Conti che ho motivo di ritenere non conosciuta da tutti gli Organi comunali.

Orbene, se è vero che le elezioni abbiano prodotto, con le conseguenze del caso,  un  notevole cambiamento di personale politico poco aduso alla gestione della cosa pubblica comunale e appena sufficiente conoscitore della particolare normativa sugli Enti Locali, è altrettanto vero che da anni l’Organo burocratico di supporto alla gestione del Comune di Brindisi è lo stesso: delle due l’una e cioè la perfetta conoscenza dell’apparato di tutti i problemi  esistenti  che non significa, naturalmente, esclusiva colpa per la mancata risoluzione.

Ed allora. La sindaca ha pure diritto alle ferie e di partecipare alla processione del Santo Patrono per chiedere la benedizione nell’affrontare le problematiche della città, ma i burocrati hanno il dovere di significare, stante il “fumus” di danno erariale, i mezzi da porre in essere in relazione anche alle criticità sollevate da quest’ultima deliberazione della Corte.

L'ingresso dell'aula consiliare del Comune di Brindisi-2 In buona sostanza, non è giustificabile il mancato controllo  interno ai fini del rispetto delle regole contabili dell’equilibrio  di bilancio e non è superabile se non  con fatti concreti la situazione relativa  alle società partecipate per le quali, come scrive la Corte, il verificarsi di non corretti fatti gestionali hanno determinato riflessi negativi sul bilancio dell’Ente che si è fatto carico delle coperture delle perdite di esercizio  per gli anni 2013 e 2014. Ed ancora su questo ultimo argomento e al di là della diffida della  Corte  sulla scelta di assumere o mantenere partecipazioni  nell’ottica dell’efficacia ed economicità della sana gestione finanziaria, risulta davvero incredibile il mancato riallineamento delle partite debitorie e creditorie nei confronti delle società partecipate come incredibile è la eventuale sussistenza di debiti  non ancora esattamente quantificati nei confronti della Multiservizi (l’amministratore unico della società è il dirigente del settore legale del Comune).

Ho immaginato di fare cosa utile nel richiamare le responsabilità  ed ancor più  l’intesa che dovrebbe regnare fra gli Organi di gestione del Comune, ma è di tutta evidenza che taluni problemi devono essere avviati  a soluzione dall’ Organo burocratico in quanto conoscitore degli stessi. Sono da perseguire fatti  di cui non è più possibile apprendere da Organi di stampa titoloni per esempio , come “dirigenti dovranno restituire € 750.000”, “Dirigenti premiati anche senza risultati”, “irregolarità per pagamento ferie non godute a dipendente per sei anni”,”mancato controllo sulle società partecipate”, “mancato pagamento di onorari dovuti per immobili di proprietà comunale”  e tanti altri ancora che sicuramente meglio ricorda l’attuale portavoce della Sindaca.

E’ per non sfuggire, infine, ad una riflessione conclusiva sullo stato dei fatti e lungi da lusinghiere tentazioni,   è  doveroso , per quel che può interessare,  esprimere un parere che sinteticamente può essere racchiuso: Questi  amministratori sono brave persone che hanno voluto sottrarre le loro capacità intellettive ed intellettuali alla loro professione per tentare con modestia ed in buona fede di prestarle alla politica. Purtroppo, la durata dell’amministrazione è collegata alle decisioni di altrui Organi che, grazie al silente atteggiamento delle minoranze , saranno adottate fra non molto tempo a nulla valendo i colloqui giornalieri con i dirigenti da parte del noto notaio che, per buona pace del consigliere comunale Luperti, è stato officiato dalla Sindaca in detta funzione.

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