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Sabato, 20 Aprile 2024
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Dalla Uil accuse di "Parentopoli" alla Stp: il sindaco Mennitti chiede subito una verifica

BRINDISI - L’attacco è di quelli forti, ma i sindacati sono giunti ai ferri corti con l’azienda e hanno deciso di dire tutto senza peli sulla lingua, accusando presidenti e componenti del Cda e chiedendo il commissariamento della Stp. La lettera aperta è stata inviata da Ugl Autoferrotranvieri e UilTrasporti ai soci dell'azienda: la Regione Puglia, il Comune e la Provincia di Brindisi, accusate di un certo “silenzio sulla questione relativa alla sopravvivenza della Stp di Brindisi ed al consequenziale mantenimento del posto di lavoro del suoi dipendenti”. Ma alla luce proprio di questa denuncia, il sindaco chiede una verifica: ha annunciato stasera che nelle prossime ore chiederà la convocazione dell’assemblea dei soci della Società Trasporti Pubblici di Brindisi per una verifica degli aspetti gestionali.

BRINDISI - L’attacco è di quelli forti, ma i sindacati sono giunti ai ferri corti con l’azienda e hanno deciso di dire tutto senza peli sulla lingua, accusando presidenti e componenti del Cda e chiedendo il commissariamento della Stp.  La lettera aperta è stata inviata da Ugl Autoferrotranvieri e UilTrasporti ai soci dell'azienda: la Regione Puglia, il Comune e la Provincia di Brindisi, accusate di un certo “silenzio sulla questione relativa alla sopravvivenza della Stp di Brindisi ed al consequenziale mantenimento del posto di lavoro del suoi dipendenti”. Ma alla luce proprio di questa denuncia, il sindaco chiede una verifica: ha annunciato stasera che nelle prossime ore chiederà la convocazione dell’assemblea dei soci della Società Trasporti Pubblici di Brindisi per una verifica degli aspetti gestionali. LA DENUNCIA – I sindacati chiedono interventi immediati per una situazione che a loro giudizio è allo sfascio: “Il Consiglio d’Amministrazione è diretto da un presidente che non ha il coraggio, o le parole, per ricevere o rispondere ai sindacati ed affida il ruolo di portavoce all’ultimo dei consiglieri. Ultimo non solo giuridicamente ma anche come rappresentante istituzionale (a proposito chi rappresenta?)”. Ne hanno anche per il consigliere comunale Antonio Pisanelii, rappresentante del Comune dl Brindisi sin dai tempi in cui l'Udc era parte integrante della maggioranza, “oggi dice di richiamarsi al Presidente della Provincia. La verità vera è che Pisanelli rappresenta, forse, se stesso e gli interessi sempre più avidi della sua famiglia. Il fidanzato della figlia di Pisanelli è stato assunto senza concorso come impiegato; la fidanzata del figlio è stata assunta dalla società a cui è stata affidata la gestione (fallimentare) dell’Urp ed oggi Pisanelli cerca di assorbire i dipendenti Urp all’interno della Stp”.

Gli altri attacchi dei sindacati riguardano Cretì: “Il presidente ha assunto il segretario del suo ufficio come capo ufficio responsabile informatico, senza concorso, e una parente presso il solito ufficio Urp. Quell'ufficio, contrariamente a quanto afferma Pisanelli, ha prodotto nell’intera gestione 2006/2009 una perdita netta di 482.805,47 euro con una perdita operativa di gestione attesa al 2010 di 257.563,34 euro”.

LA POSIZIONE - “Non sono strumentali le nostre denunce, si tratta di serie preoccupazioni per una allegra gestione della quale anche il Collegio dei Revisori, a nostro modesto avviso, è responsablie. Pisanelli, come dichiarato alla stampa, intende assorbire i dipendenti della società di gestione dell'Urp, fregandosene dell’ulteriore aggravio debitorio a carico della Stp; tutto in accordo col presidente. Va tutto bene sino a quando i miei interessi vengono portati avanti, tanto poi gli Enti soci (pantalone) pagano: volutamente eviteremo di entrare nei dettagli di molti altri "sconci" messi in atto dal Cda anche perchè, in precedenza, abbiamo comunicato a voi enti soci i vari fatti, ricevendo, però, solo silenzi. In questi giorni si parla molto di un direttore generale che starebbe per essere assunto dal Consiglio di Amministrazione contro il parere di voi soci. La Stp non ha bisogno di un direttore generale ma di un manager che sappia far uscire l'azienda dal pantano in cui è stata portata e rilanciarla sul mercato: un manager con contratto a risultato e a termine. Solo per non fare gli ipocriti, sappiamo che gli enti soci sono formati e gestiti da uomini in rappresentanza del territorio e quindi eletti nelle liste dei vari partiti o movimenti, i quali durante il periodo elettorale hanno promesso la salvaguardia dei posti di lavori, nuova occupazione, aiuti alle aziende per rilanciarle in presenza di validi progetti ecc. Ed ora? Dove sono i vari consiglieri dei tre enti soci? Non hanno nulla da dire? Anche i meno preparati sanno che per salvare una azienda in crisi occorre partire dal taglio dei servizi fallimentari, con conseguente taglio del personale. Secondo voi, i lavoratori che potranno essere licenziati da chi andranno a reclamare? Non certo a casa di Pisanelli o di Cretì”. Nessuna risposta, per ora, dai diretti interessati, con i cellulari che non danno segnali di vita nonostante le sollecitazioni del cronista.

LA RICHIESTA – I sindacati chiudono con un’altra provocazione:  “Per il prossimo Consiglio di amministrazione scegliete i componenti tra persone esperte del settore, della gestione societaria e non tra i bidonati nelle tornate elettorali, anche se, forse, la migliore soluzione potrebbe essere la nomina di un manager a progetto naturalmente sfruttando le risorse territoriali e le attuali figure apicali aziendali”.

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