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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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“Dc nel cuore. E mai col Laboratorio”

BRINDISI - “Io col laboratorio? Mai. E poi che razza di laboratorio è quello brindisino, targato Marcello Rollo e Massimo Ferrarese? Ai tempi di Forza Italia il primo era un mio sottopancia, il secondo era il cassiere del partito. Questo è il nuovo che avanza? Ben poco. Semmai il vero laboratorio lo si sta tentando di costruire a livello nazionale, seppure nella confusione più totale”. Giampiero Pennetta, ex presidente del Consiglio comunale di Brindisi, smentisce così le indiscrezioni che già lo davano come prossimo neo acquisto della coalizione di centrosinistra che sostiene la candidatura a sindaco del giornalista Mimmo Consales.

BRINDISI - “Io col laboratorio? Mai. E poi che razza di laboratorio è quello brindisino, targato Marcello Rollo e Massimo Ferrarese? Ai tempi di Forza Italia il primo era un mio sottopancia, il secondo era il cassiere del partito. Questo è il nuovo che avanza? Ben poco. Semmai il vero laboratorio lo si sta tentando di costruire a livello nazionale, seppure nella confusione più totale”. Giampiero Pennetta, ex presidente del Consiglio comunale di Brindisi, smentisce così le indiscrezioni che già lo davano come prossimo neo acquisto della coalizione di centrosinistra che sostiene la candidatura a sindaco del giornalista Mimmo Consales.

“E’ un caro amico, lo conosco davvero da quando indossava i pantaloncini corti. Suo padre è stato mio segretario cittadino (Dc): una stimatissima persona. Mimmo l’ho visto quindi crescere e gli auguro ogni bene. Ma un conto è l’amicizia, altra cosa sono le scelte politiche.  L’ultima volta che ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con lui non era neppure candidato a primo cittadino. Anzi, in quei giorni il Pd aveva affidato il mandato esplorativo a Giovanni Carbonella”.

“E comunque non abbiamo mai parlato di un mio possibile ingresso nella coalizione. Peraltro, fosse vero, avendo il sottoscritto militato nel Partito Popolare, non ci sarebbe stato nulla di strano. Ma chi come me sta in politica da tanti anni e riconosce alla politica un ruolo di supremazia nella gestione della Cosa pubblica (che è anche esercizio del potere), non può condividere nulla con chi oggi, superata la fase del candeggio, si erge finanche a moralista”.

La verità, dunque? “E’ un’altra. Ben diversa dalle voci che da giorni circolano sulla mia possibile collocazione. Ne ho sentite di fantasiose: ora a destra, ora al centro, ora con la sinistra. Quando in realtà, l’unico progetto al quale ho offerto volentieri il mio contributo, è stato quello di Lorenzo Maggi, che ruotava attorno alla realizzazione di una rinnovata coalizione di centro. Come sia andata, lo sappiamo tutti”.

Già ma le elezioni incombono. E una scelta di campo bisognerà pure farla: “E chi lo ha detto? Nel corso della mia lunga carriera politica mi è già capitato in passato di saltare un giro. Se non dovessi riscontrare la giusta sintonia, sul piano programmatico e politico, con alcuna forza in campo non ne farò certo un dramma. Al momento, ripeto, non mi pongo il problema. Semmai ho ragioni personali, ben più importanti dell’agone politico, che mi spingono a dedicare ogni attenzione alla mia famiglia”.

Ma di tempo per riflettere, prima dell’avvio ufficiale delle danze, ce ne rimane. E lo stesso Pennetta non esclude che nei prossimi giorni possano maturare riflessioni e confronti sul tema, sempre nella cerchia dei moderati: “E’ evidente. Se collocazione avrò voglia di trovare, sarà come sempre al centro. Sono nato democristiano e nulla può farmi cambiare pelle. Resterò democristiano a vita: onesto, con me stesso e con gli altri. Di quella onestà tanto diversa da quel falso moralismo spicciolo che trasuda dai moderni (si fa per dire) laboratori della politica”.

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