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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Energia e trasporti, decide solo Roma

BRINDISI - Se dovesse passare il progetto di riforma del Titolo V della Costituzione che il governo Monti sta affrontano in consiglio dei ministri, non sarebbe più possibile per gli enti locali brindisini, nè per la Regione Puglia, opporsi alla scelta di insediare un rigassificatore a Capo Bianco, scomparirebbero le Autorità Portuali così come sono disegnate amministrativamente oggi, e anche la materia della gestione degli aeroporti sarebbe sottratta alle Regioni. Questo è l'assetto che Monti vuol dare al problema della materie concorrenti, in cui spesso governo centrale e Regioni si trovano su posizioni opposte.

BRINDISI - Se dovesse passare il progetto di riforma del Titolo V della Costituzione che il governo Monti sta affrontano in consiglio dei ministri, non sarebbe più possibile per gli enti locali brindisini, nè per la Regione Puglia, opporsi alla scelta di insediare un rigassificatore a Capo Bianco, scomparirebbero le Autorità Portuali così come sono disegnate amministrativamente oggi, e anche la materia della gestione degli aeroporti sarebbe sottratta alle Regioni. Questo è l'assetto che Monti vuol dare al problema della materie concorrenti, in cui spesso governo centrale e Regioni si trovano su posizioni opposte.

A decidere, dovrebbe essere l'interesse nazionale individuato dal governo, e in questo, oltre alle reti dei trasporti, rientra il punto della produzione e della distribuzione dell'energia, dalle centrali termoelettriche alle fonti rinnovabili, ai gasdotti, alle trivellazioni in mare e sulla terraferma. Nessuna ragione locale potrebbe più essere opposta alla ragion di Stato. Se questa sia una evoluzione o una involuzione del dettato della Carta, sarà materia di discussione imminente, perchè il governo intende passare questa riforma costituzionale rapidamente alle Camere, dopo il consiglio dei ministri odierno.

Sempre nell'ottica della riforma del Titolo V ipotizzata dal govento Monti, non sarebbe più possibile, altresì, per la Regione Puglia incentivare i collegamenti aerei attraverso la società di gestione degli scali di Bari e Brindisi, che sono stati rilanciati dall'arrivo delle compagnie low-cost. Sarà sempre l'esecutivo a decidere se perseguire tali politiche, e su quali aeroporti nazionali. Federalismo, addio?

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