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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Femminicidio, donne Pd: ok il decreto

BARI - Il governo fa un passo concreto contro il femminicidio, che dall'inizio del 2013 ha causato più di 80 vittime. Soddisfazione delle donne del Pd pugliesi.

BARI - Il governo fa un passo concreto contro il femminicidio, che dall'inizio del 2013 ha causato più di 80 vittime. Dopo una lunga attesa, il decreto legge è stato approvato dal governo Letta. E' un' ottima notizia e un motivo di soddisfazione per la Conferenza delle donne Pd della Puglia Puglia, da sempre in lotta contro la violenza tra le mura domestiche e lo stalking, e per la parlamentare brindisina Elisa Mariano. Questo atto assicura la volontà concreta del governo di combattere il fenomeno odioso e terribile della violenza sulle donne, è uno strumento in più per frenare questi episodi che accadono ogni giorno. Questo atto dà certezza di ottenere più pene severe e promette il pugno duro nei confronti di chi sbaglia.

L'assistenza alle donne nel mirino della violenza è indice di civiltà e il decreto rappresenta un modo per rendere reattivo l'intero paese e porre rimedio definitivamente a una strage infinita. A questo atto si affianca anche l'iniziativa della Regione Puglia attraverso l' assessorato al Welfare, dove è iniziato il percorso per la legge regionale contro il femminicidio, un iter che le donne del Pd seguono da vicino. Il decreto annuncia, tra le altre cose, l'allontanamento immediato del coniuge violento dell' abitazione famigliare, l'arresto obbligatorio in flagranza per il reato di stalking o violenza domestica, assistenza legale gratuita alle vittime, l' irrevocabilità della denuncia, per evitare ulteriori atti intimidatori, pene più severe per la violenza su donne disabili, in stato di gravidanza o in presenza di minori.

Perciò d'ora in avanti, mariti e compagni violenti, responsabili di aggressioni, molestie e persecuzioni, non avranno vita facile, in quanto la nuova legge è più dura nei loro confronti: come la querela diventa irrevocabile, si introducono aggravanti che hanno lo scopo di impedire e punire, e gli abusi familiari avranno una corsia preferenziale in tribunale. Ma non solo: sarà sufficiente anche una semplici avvertimento di un vicino di casa o di un conoscente per verificare presunte violenze, in cui la donna non trovi il coraggio di denunciare il proprio aguzzino.

Pertanto è necessario che il governo continui ad impegnarsi in questa direzione per sostenerle risorse adeguate ai centri antiviolenza e appoggiare in ogni modo questa importantissima battaglia di civiltà che le donne, e non solo, sapranno riconoscere, assicurando alle povere vittime e a tutte le donne che d' ora in poi non saranno mai più soli, ma che lo Stato sarà sempre presente per interrompere questa lunga scia di sangue.

 

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