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Ferrarese offeso dagli striscioni degli ambientalisti: "Basta insulti, ho deciso di mollare il basket"

BRINDISI – “Non chiamatemi più patron. Lascio la New Basket: la mia esperienza nel mondo della pallacanestro brindisina”. Le indiscrezioni erano comparse già questa mattina sui giornali, ma adesso la conferma ufficiale arriva dal diretto interessato: Massimo Ferrarese si dimette da numero uno della società biancazzurra perché, stando a quanto da lui sostenuto in una conferenza stampa tenutasi questa mattina al Palapentassuglia, “stanco delle critiche ricevute nell’ultima settimana”, sia dai tifosi del calcio che gli avrebbero contestato il disinteresse della Provincia sulle sorti del Football 1912, sia soprattutto per gli striscioni di protesta comparsi nel corteo anti-rigassificatore di sabato scorso, organizzato dalle associazioni ambientaliste. Corteo al quale erano presenti il governatore Vendola e il sindaco Mennitti ma non Ferrarese, sostenuto comunque alla Provincia da una coalizione di centrosinistra.

BRINDISI – “Non chiamatemi più patron. Lascio la New Basket: la mia esperienza nel mondo della pallacanestro brindisina”. Le indiscrezioni erano comparse già questa mattina sui giornali, ma adesso la conferma ufficiale arriva dal diretto interessato: Massimo Ferrarese si dimette da numero uno della società biancazzurra perché, stando a quanto da lui sostenuto in una conferenza stampa tenutasi questa mattina al Palapentassuglia, “stanco delle critiche ricevute nell’ultima settimana”, sia dai tifosi del calcio che gli avrebbero contestato il disinteresse della Provincia sulle sorti del Football 1912, sia soprattutto per gli striscioni di protesta comparsi nel corteo anti-rigassificatore di sabato scorso, organizzato dalle associazioni ambientaliste. Corteo al quale erano presenti il governatore Vendola e il sindaco Mennitti, ma non Ferrarese, sostenuto comunque alla Provincia da una coalizione di centrosinistra.

“Basta con gli attacchi gratuiti alla mia persona – ha detto Ferrarese -, non lo merito considerando che ho aiutato il basket brindisino a tornare agli antichi splendori. La pallacanestro è di nuovo in A/1, e io vengo offeso gratuitamente in diretta tv”.

I TIFOSI DEL CALCIO - Il riferimento è alla manifestazione indetta martedì scorso dai tifosi del Brindisi 1912, che chiedevano alle istituzioni un interessamento per la società nell’era post-Barretta. Ebbene, durante la diretta televisiva del programma “Brindisi 100 Sport Magazine”, trasmesso su Studio 100 Tv, si sarebbero sentiti – nei collegamenti con la folla – cori contro Ferrarese, accusato di infischiarsene del destino del Football 1912.

“Proprio io, e questo forse qualcuno l’ha già dimenticato, che ero presente nella maxi-cordata che permise al Brindisi di ottenere la promozione dall’Eccellenza alla serie D”, ha detto Ferrarese. Quelli sono pseudo-tifosi, e per fortuna non rappresentano tutti i sostenitori del calcio a Brindisi. Ma ancora di più mi hanno offeso gli ambientalisti, anzi gli pseudo-ambientalisti che hanno esibito quegli slogan contro la mia persona sabato. “FerrarEnel”a me? L’Enel ha fatto bene a investire nella realtà New Basket, ma gli ambientalisti lo sanno che i 2/3 del capitale lo mette la famiglia Ferrarese?”.

IL CORTEO - Punta il dito proprio contro il corteo di sabato: “Le mie parole sono state lette in mia assenza a tutta la piazza. Era ovvio che così mi contestassero, ma a questo punto è chiaro che devo pensare che ci siano regìe occulte che tramano alle mie spalle”. Ha parlato anche di minacce alla sua persona, ma si tratta di considerazioni per ora riferite ai giornalisti e non agli uffici giudiziari.

Ferrarese, che già in passato aveva dichiarato di essere pronto a lasciare il basket, stavolta sembra intenzionato a dare seguito alle parole con i fatti: “Poche ore fa c’è stato il cda, il mio ultimo cda – dice con la voce rotta dalla commozione -, e ho dato mandato ai dirigenti e al mio staff di firmare solo contratti per un anno ai giocatori che comporranno la squadra fino a fine stagione. Andremo avanti fino al termine del prossimo campionato, poi metterò in liquidazione la società, se nessuno la vorrà rilevare venderò il titolo”. Una mazzata soprattutto per i tifosi di basket, che già pregustavano il ritorno ai fasti di un tempo e che proprio non capiscono cosa c’entri lo sport con le battaglie politiche.

Su questo Ferrarese dice la sua: “Il conflitto di interessi ce l’ha chi fa politica per fare affari. Io non sono tra questi”. Sul corteo di sabato, invece, rivendica il diritto e la libertà di non accodarsi a chi “va in piazza, non la pensa come i manifestanti, però deve dimostrare che c'era”. E a chi gli fa notare una certa discrepanza con la posizione sul rigassificatore con il centrosinistra che lo sostiene afferma: “Vendola ha detto che ho sbagliato a non andare? Anche io potrei dire che lui ha fatto male ad esserci, invece”.

GLI AMBIENTALISTI – Intanto arriva l'immediata replica del Gruppo “No al Carbone” che apprende “con sorpresa la notizia della volontà del presidente della Provincia Massimo Ferrarese di voler cedere la squadra di basket in seguito alle dure contestazioni. “Tutti coloro – è scritto in una nota - i quali hanno partecipato alla manifestazione hanno potuto verificare che la contestazione per l'assenza del Presidente della Provincia (e non del patron del basket) era ben lungi dall’essere offensiva. Il Presidente Ferrarese è libero di partecipare o meno alla manifestazione ma altrettanto legittime sono le contestazioni per la sua scelta.

Volerle raccontare come offese personali è non solo falso ma anche strumentale.  Vogliamo inoltre ricordare che Massimo Ferrarese è stato contestato come presidente della Provincia (anche dal Presidente della Regione Vendola) e come assessore all’Ambiente ad interim e se la contestazione ha sortito davvero questi effetti sul presidente Ferrarese, allora è nostro dovere ricordare allo stesso che la poltrona che deve lasciare non è quella di patron della squadra di basket ma quella per la quale la piazza lo ha contestato cioè quella di presidente della Provincia con “l'aggravante” dell'interim all'ambiente.La manifestazione di sabato ha ancora una volta ribadito che il tempo dei ricatti a Brindisi è finito”.

“Ferrarese se non vuol essere contestato ha ben altri metodi da usare: per mostrare quanto tenga alla suo territorio costringa l’Enel a firmare delle convenzioni che riducano almeno del 30% l’uso del carbone, imponga la conversione a gas per la centrale Edipower o ne chieda la chiusura, convochi un consiglio provinciale in cui si deliberi la netta opposizione alla realizzazione del rigassificatore. Dire abbandono il basket e rimango presidente della Provincia alimenta sospetti su un conflitto di interessi che solo Ferrarese con atti concreti può annullare”.

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