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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Ferrarese ora fa rispondere l'avvocato

BRINDISI - Prima il fioretto, poi la sciabola, quindi lo spadone a due mani. Adesso i ferri corti, anzi cortissimi. Nessuno mai aveva delegato un avvocato per rispondere alle accuse, sia pure pesanti, di un avversario politico. Questa decisione è stata presa oggi dal presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, per controbattere a un comunicato del consigliere provinciale del Pdl, Italo Guadalupi. Prima dell'avvocato Rosario Almiento per conto di Massimo Ferrarese, avevano risposto a Guadalupi Noi Centro e l'Udc, in varie occasioni. "Nessuno potrà mai intimorirmi" aveva scritto stasera Guadalupi per rispondere a Rizzo. La stessa cosa vale anche per la lettera dell'avvocato? A Brindisi il clima diventa sempre più pesante, man mano che si avvicinano le elezioni politiche.

BRINDISI - Prima il fioretto, poi la sciabola, quindi lo spadone a due mani. Adesso i ferri corti, anzi cortissimi. Nessuno mai aveva delegato un avvocato per rispondere alle accuse, sia pure pesanti, di un avversario politico. Questa decisione è stata presa oggi dal presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, per controbattere a un comunicato del consigliere provinciale del Pdl, Italo Guadalupi. Prima dell'avvocato Rosario Almiento per conto di Massimo Ferrarese, avevano risposto a Guadalupi Noi Centro e l'Udc, in varie occasioni. "Nessuno potrà mai intimorirmi" aveva scritto stasera Guadalupi per rispondere a Rizzo. La stessa cosa vale anche per la lettera dell'avvocato? A Brindisi il clima diventa sempre più pesante, man mano che si avvicinano le elezioni politiche.

La lettera dell'avvocato Almiento, controfirmata da Ferrarese

"Egregio Signor Guadalupi, Le scrivo in nome e per conto di Massimo Ferrarese, Presidente pro tempore della Provincia di Brindisi, per significarLe quanto segue. In data 08 settembre u.s. veniva pubblicato su tutti gli Organi di informazione, stampa, televisioni e testate giornalistiche on line, un Suo scritto chiaramente lesivo dell’immagine e della reputazione del mio assistito e della Istituzione (compresi gli Uffici competenti in materia ambientale) che rappresenta.

La sussistenza dell’illecito diffamatorio da Ella perpetrato deriva fondamentalmente dal difetto di verità delle Sue affermazioni che, considerato che vengono limpidamente smentite da atti e documenti per lo più interni alla Provincia di Brindisi, si deve ritenere sicuramente intenzionale e doloso. Ella, infatti, tali documenti e atti, tra cui quelli a firma del Dirigente dell’Ufficio provinciale competente, conosce in virtù della Sua carica di consigliere provinciale, doverosamente svolta con attenzione, scrupolo e preventiva informazione e lettura. In particolare:

1) sulla Sua espressione interrogativa: <<…torniamo a parlare della coerenza del Presidente Ferrarese.  A tal proposito vorrei chiedere a colui che si erge a tutore degli interessi dei Cittadini, come mai gli stessi interessi non li ha tutelati costituendosi parte civile nei confronti della Società Veolia, titolare della discarica di rifiuti tossici e nocivi posizionata nella zona industriale di Brindisi…?>>.

Tale sua espressione, che addebita al mio assistito un fatto determinato, cioè una grave omissione che avrebbe compiuto nella sua qualità di Presidente della Provincia, e che nel prosieguo Ella ricollega a presunti interessi di una florida attività imprenditoriale svolta dal Presidente Ferrarese  prima di ricoprire l’attuale carica istituzionale, è sicuramente priva di pregio, non veritiera e rende le Sue affermazioni alla stampa inattendibili in quanto Ella sa (o avrebbe dovuto sapere) che la Provincia di Brindisi, a differenza di quanto avvenuto per il procedimento pendente nei confronti dei dirigenti di Enel Produzione SpA, non ha mai ricevuto alcun atto giudiziario che le possa permettere di costituirsi parte civile.

Per Sua opportuna conoscenza, inoltre, Le comunico che, se Ella avesse assunto una sia pur minima informazione sull’argomento, avrebbe scoperto che non vi è ancora stata alcuna richiesta di rinvio a giudizio nel procedimento penale Veolia che è ancora in fase di indagine preliminare. Per essere ancor più chiari la fase del procedimento penale pendente non permette a nessuno di costituirsi parte civile. Peraltro, l’attività imprenditoriale svolta dal Presidente Ferrarese non è mai consistita in gestione di discariche ma solo in attività di conferimento in diverse discariche del territorio nazionale e, comunque, solo limitatamente al periodo precedente alla Sua elezione a Presidente della Provincia.

Circa, poi, l’addebito secondo il quale <<E’ storia che la Provincia, responsabile e controllore, non è mai intervenuta per chiarire detta anomalia…>>, pare evidente che l’attribuzione di un così grave fatto determinato (l’accusa di omissione nei controlli) è sicuramente offensivo della reputazione non solo del Presidente della Provincia ma anche del Dirigente dell’Ufficio interno competente in tema ambientale in quanto assolutamente non veritiero. Ella, infatti, sa (o avrebbe dovuto sapere) che:

a)      in data 18.01.10 la Provincia ha diffidato la proprietà della discarica in oggetto a dare adempimento alle prescrizioni tutte imposte precedentemente;

b)      in data 4.02.11 il medesimo proprietario della discarica ha trasmesso comunicazione del collaudatore della posa in opera del manto di impermeabilizzazione del fondo della discarica stessa;

c)      le condizioni di sicurezza della discarica sono risultate, a seguito dei lavori effettuati dopo le diffide della Provincia, idonee alla salvaguardia della salute dei cittadini della Provincia di Brindisi;

d)     la Provincia di Brindisi, già da diversi anni, ha verificato tutte le quote di stoccaggio realmente realizzate rispetto a quelle autorizzate, attestandone la corrispondenza;

e)      in data 18 maggio 2012 la Provincia ha preso atto degli elaborati trasmessi dalla proprietà della discarica e ha dettato le doverose ulteriori prescrizioni nel procedimento amministrativo in atto che, sostanzialmente, può dirsi quasi completamente ultimato in quanto rimangono da realizzare piccole opere di natura estetica.

2) per ciò che concerne le accuse che Ella muove alla Provincia di Brindisi con riferimento alla  Società Peritas s.r.l., Ella sa (o avrebbe dovuto sapere) che i controlli e prelievi vengono svolti dall’Arpa Puglia e che l’impianto Peritas non è mai stato avviato in base alla determina dirigenziale n. 796 del 16.06.11 della Provincia di Brindisi bensì ha continuato ad operare in base all’originaria autorizzazione della Regione Puglia.

3) in ordine, infine, all’accusa di non aver mai eseguito controlli sulla SFIR, essa deve ritenersi chiaramente diffamatoria in quanto Ella sa (o avrebbe dovuto sapere) che la Provincia di Brindisi, a partire dal 20 giugno 2011, ha emesso ben 4 diffide (evidentemente successive a controlli) nei confronti della Sfir, in una delle quali si comunicava l’intenzione di procedere –in mancanza di ottemperanza alle prescrizioni dettate- alla sospensione dell’AIA. Tali atti, evidentemente, hanno condotto la Sfir a nuovi ingenti investimenti in ambientalizzazioni che, in data 08 giugno 2012, hanno permesso alla Provincia di Brindisi di emettere comunicazione di Avvio procedimento di aggiornamento Aia – D.D. 1963/2012.

In ragione di tutto quanto sopra esposto e considerato, nell’interesse del mio assistito, Massimo Ferrarese, sia personalmente che nella Sua qualità di Presidente pro tempore della Provincia di Brindisi, La invito e diffido a procedere ad immediata rettifica –con gli stessi mezzi di divulgazione utilizzati per il Suo scritto del 08 settembre u.s. e con uguale visibilità- di quanto da Ella dichiarato ed affermato, affermazioni che vanno ben oltre il legittimo diritto di critica politica e che vanno ricondotte a verità, come consacrato dagli atti sopra citati.

La informo, comunque, che è intendimento del mio assistito, che con me sottoscrive la presente per ratifica e conferma, procedere alla tutela della propria immagine e di quella della Provincia di Brindisi in ogni opportuna sede giurisdizionale per ottenere il ristoro di tutti i danni sofferti. Per Sua opportuna conoscenza, La informiamo che la eventuale quota di tali danni spettante personalmente al Presidente Ferrarese sarà interamente devoluta in beneficenza".

La nota di Italo Guadalupi diretta a Roberto Rizzo

"È dalla sera del giorno 8 u.s. che, dopo aver letto il comunicato di Roberto Rizzo nella sua qualità di segretario cittadino di “Noi Centro”, che mi chiedo se l’aver toccato dei temi che interessano capitali di svariati milioni di euro, abbia messo in pericolo la mia persona e la mia famiglia.

Roberto Rizzo per me è uno degli amici più vecchi e più cari. Quando ho iniziato a far politica lui si era appena laureato e tante sere le ho passate con lui nello studio dove sua moglie lavorava. Mai uno screzio e tante volte, nel corso degli anni, ci siamo scambiato piccole cortesie. Mia moglie, nella sua qualità di Presidente, lo ha scelto come medico del lavoro per la cooperativa Colemi e tutt’ora lo è. Ricordo che l’ultima volta che ci siamo incontrati, e ciò risale a qualche settimana fa, ci siamo lasciati con una stretta di mano scambiandoci come sempre un sorriso.

Nel botta e risposta tra me e Ferrarese ho sempre lasciato fuori i partiti. Non ho tirato in ballo né “Noi Centro” né tantomeno l’”UDC”. La querelle è stata tra me e Ferrarese o, se vogliamo, tra me e i consiglieri provinciali transfughi del Centro Destra. Mi risulta difficile capire perché Roberto Rizzo, da segretario cittadino di “Noi Centro”, cerchi una difesa disperata di Ferrarese chiamato a rispondere di fatti che lo coinvolgono come imprenditore ed in quanto tali estranei al partito.

La cosa che più sorprende e che non mi sarei mai aspettato il livore con il quale ha confezionato il suo intervento tanto da arrivare ad offendermi come persona e concludendo il suo intervento con la frase “ Abbiamo notato anche che il consigliere Guadalupi, …………………,  abbia mostrato malessere per essere stato definito ventriloquo. Ma in realtà, nel gioco delle parti, c'è si il ventriloquo, ma anche il pupazzo. Lui di certo, non ricopre il primo ruolo."

Ed ecco che, come nelle migliori tradizioni mafiose, il messaggio, che sa di intimidazione, non arriva da un estraneo ma da un amico carissimo. Il termine “pupazzo” difficilmente viene usato qui a Brindisi ed il suo uso in questa circostanza mi sorprende. Tale parola viene usata sia in Calabria che in Sicilia; indica il classico “spaventa passeri”. Nell’antica tradizione il pupazzo è “l’omu mortu” ed uno dei proverbi più conosciuti dice: “L'orto ci voli l'omu mortu (A)”, In ogni orto c'è bisogno di piantare il pupazzo di stoffa che allontana gli uccelli.

Caro Roberto, se questo è un messaggio intimidatorio partorito da altri, visto che usi il plurale quando dici : “Abbiamo notato.........” sappiate che la scelta di vita l’ho fatta tanto tempo fa per cui ritengo che è meglio morire una sola volta che una volta al giorno. Continuerò a esternare e denunciare  tutto ciò che penso sino al mio ultimo respiro".

Risposta di Rizzo a Guadalupi (giunta a sera inoltrata)

"Caro Italo, mi servo della stampa per comunicarti il rammarico per le parole utilizzate nei miei confronti, in relazione alla vicenda riguardante le discariche. Come hai ammesso, nella tua nota, ci conosciamo e ci stimiamo da anni. Quindi, lungi da me utilizzare un atteggiamento intimidatorio. Ma non solo nei confronti della tua persona, ma in generale non fa parte del mio modus vivendi.

La parola 'pupazzo' è stata utilizzata, non con l'accezione negativa con cui tu l'hai interpretata, bensì in relazione alla figura del ventriloquo. Tanto per sdrammatizzare, lo storico personaggio televisivo Rockfeller era un 'omu mortu' o un pupazzo avente le sembianze di un corvo?

Sono veramente dispiaciuto e mortificato per la spiacevole incomprensione venutasi a creare. Ti propongo per questo, di rileggere il mio comunicato circa la questione relativa alle discariche dandogli la giusta interpretazione. Portiamo la dialettica politica nell'alveo di un confronto costruttivo e nel rispetto delle parti.  Ti abbraccio".

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