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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Fra torce del petrolchimico e Tfr del sindaco, in consiglio il 13 luglio

Brindisi Bene Comune: "Nuovo esposto in Procura sulle candele che sfiammano. Il sindaco fermi gli impianti per sapere cosa respiriamo". Alla presa d'atto anche il riconteggio dei residui ai fini del bilancio

BRINDISI – Tutti in aula il 13 luglio prossimo, per una seduta post meridiem (inizio alle 17): il Consiglio comunale di Brindisi sarà alle prese con il riaccertamento dei residui che hanno portato a una lievitazione dell’avanzo di amministrazione e con la questione delle torce del petrolchimico che sfiammano un giorno sì e l’altro pure nelle ultime settimane.

Sul fronte dei residui, i consiglieri sono chiamati a prendere atto di quanto già deliberato dalla giunta il 29 maggio scorso e lo faranno nell’ultimo giorno utile, stando alle disposizioni di legge in materia, perché l’adempimento va fatto entro il 13 luglio. Da qui la convocazione praticamente last minute del consiglio comunale che tornerà a riunirsi dopo la turbolenza l’adozione del conto consuntivo 2014 (vedasi la storia dei revisori), chiuso con un segno “più”, e prima dell’appuntamento per l’approvazione del bilancio di previsione 2015, sul quale gli uffici sono ancora al lavoro e sul quale la maggioranza di centrosinistra dovrebbe tornare a riunirsi nel tardo pomeriggio di oggi (4 luglio).

Nel frattempo scalpitano i consiglieri dei gruppi di minoranza perché non hanno avuto nessun documento e difficilmente otterranno qualcosa, visto che non c’è alcuna sessione di bilancio essendo state sospese le commissioni consiliari per i continui cambi di casacca. Ancora non è chiaro da che parte stiano i due di Impegno sociale, Carmelo Palazzo e Antonio Manfreda: il primo, infatti, non ha fatto pervenire nessuna dichiarazione, anche se voci insistenti ripetono che siano rientrato in maggioranza dopo aver avuto la possibilità di sentire il neo proclamato consigliere regionale Giuseppe Romano.

In attesa di capire la composizione delle voci previste a titolo di entrata e di uscita, i consiglieri hanno appreso della “lievitazione dell’avanzo di amministrazione”, per effetto del riconteggio straordinario dei residui: dallo svolgimento dell’operazione che è obbligo di legge, è stato “conseguentemente rideterminato l’avanzo, da 24.732.399,86 euro a 28.191.390,37 al primo gennaio 2015”.

Stando alla tabella sposta in visione nel corso della conferenza dei capigruppo che si è tenuta questa mattina, 15.876.848,12 euro sono stati inseriti come fondo per i crediti di dubbia e difficile esazione, 21.673,08 come accantonamento indennità di fine mandato del sindaco e 7.422.315,98 come accantonamento passività potenziali.

Ci sono poi i vincoli derivanti da trasferimenti per 338.278,03 euro, quelli legati alla contrazione dei mutui 654.837,95 e altri vincoli da specificare come quello indicato Enipower per 319.113,22. La parte vincolata, a conti fatti, ammonta a un milione e 312.229 euro, quella destinata agli investimenti è di tre milioni 411.751,40 e quella disponibile resta pari a 346.572,59.

Il 13 luglio sarà posto ai voti l’ordine del giorno anticipato dal consigliere Riccardo Rossi di Brindisi Bene Comune sul caso delle torce che sfiammano negli ultimi quaranta giorni, a distanza di cinque anni dall’inchiesta della Procura che portò al sequestro delle “candele” delle società Polimeri Europa e Basell perché secondo i magistrati non erano semplici torri sfiato per garantire la sicurezza degli impianti in caso di blocco, ma sarebbero state usate come accendini per bruciare “effluenti gassosi”, a tutti gli effetti scarti della produzione.

Rossi intende chiedere al sindaco di firmare un’ordinanza per fermare gli impianti in modo tale da accertare le ragioni delle sfiammate e verificare quali sostanze vengono rilasciate in atmosfera. “Non si può far finta niente”, dice appena terminata la conferenza dei capigruppo.

“I brindisini hanno il diritto di sapere cosa respirano, sono stanchi di sentirsi ripetere che è tutto a posto e che si tratta di problemi tecnici: è arrivato il momento di ottenere risposte e per questo presenteremo un nuovo esposto in Procura”. Sarebbe il terzo negli ultimi cinque anni: il primo è stato archiviato, il secondo risale al 2014 ma non è stato comunicato ancora l’esito.

“Al Comune chiederemo anche la costituzione di una commissione di periti  per monitorare gli impianti e le emissioni, così come l’istituzione di una rete di rilevamento delle sostanze perché è insufficiente l’unica centralina esistente per gli idrocarburi policiclici aromatici che si trova presso il Sisri (ora Asi, ndr). Se siamo sotto vento non rileva nulla. Infine chiederemo di riaprire l’Aia (l’autorizzazione integrata ambientale, ndr) per Eni Versalis. Ci auguriamo che questa volta le risposte arrivino”.

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