rotate-mobile
Politica

Gas: "Grande opportunità perduta"

BRINDISI - C'è chi continua a sostenere che il rigassificatore della British Gas sarebbe stato un punto di svolta per l'economia locale, c'è chi aggiunge la propria posizione a quella di chi considererebbe una vittoria per la città e il territorio l'allontanamento da Brindisi del progetto del gruppo energetico inglese. Non si ferma, alla vigilia di una delicata e dura campagna elettorale amministrativa, il confronto sul mezzo passo indietro annunciato da Bg Italia, e questo anche alla vigilia della sentenza di un processo che chiama direttamente in causa il management dell'epoca della società britannica, oltre che il sindaco ed il presidente dell'Autorità portuale di quegli anni.

BRINDISI - C'è chi continua a sostenere che il rigassificatore della British Gas sarebbe stato un punto di svolta per l'economia locale, c'è chi aggiunge la propria posizione a quella di chi considererebbe una vittoria per la città e il territorio l'allontanamento da Brindisi del progetto del gruppo energetico inglese. Non si ferma, alla vigilia di una delicata e dura campagna elettorale amministrativa, il confronto sul mezzo passo indietro annunciato da Bg Italia, e questo anche alla vigilia della sentenza di un processo che chiama direttamente in causa il management dell'epoca della società britannica, oltre che il sindaco ed il presidente dell'Autorità portuale di quegli anni.

Un processo in cui la pubblica accusa ha chiesto la confisca dell'area del cantiere (sotto sequestro del 12 febbraio 2007) e la revoca di tutte le autorizzazioni. Ma per l'Udc, e in questo caso per il segretario Angelo Sanza, questo fondamentale passaggio della vicenda non esiste. Come non esiste il lungo e ostinato rifiuto, ufficiale peraltro, di Brindisi Lng r British Gas a prendere in considerazione un cambiamento di sito, mentre contibnuano a circolare cifre assolutamente improbabili sull'impatto occupazionale dell'impianto, che non occuoperebbe più di 50-70 addetti, e non mille come sostengono sia il presideinte regionale di Confindustria Puglia, Piero Montinari, che lo stesso Angelo Sanza nella sua nota.

“L’abbandono da parte di British Gas del progetto rigassificatore di Brindisi rappresenta una grave opportunità perduta per la città ed è una lezione chiara per tutti: la politica ha il dovere di trovare soluzioni, non solo di negare opportunità e dire no - sostiene  Sanza.  “I cittadini brindisini avevano espresso una posizione negativa solo sulla locazione dell’impianto a Capobianco, ma non erano contrari a soluzioni alternative. Oggi purtroppo la città paga le colpe delle inconcludenti amministrazioni dell’epoca, che non hanno saputo ascoltare le proposte ragionevoli della società civile e individuare un sito alternativo per non perdere un investimento di un miliardo di euro e di mille posti di lavoro, compreso l’indotto”.

Si capovolgono le colpe.  “Sono passati ormai tanti anni – conclude Sanza – e non c’è l’ombra di quel nuovo modello di sviluppo che veniva sbandierato come alternativa al rigassificatore. Ancora oggi sono convinto che ci sia spazio e tempo per rimediare alla situazione che si è creata: serve un sito diverso da Capobianco e procedure più snelle e rapide per recuperare il tempo perduto. Ci vuole sopratutto la disponibilità della politica e la responsabilità che purtroppo è mancata in passato”.

Considerando che l'Udc sostiene il candidato sindaco di gran parte del centrosinistra, Mimmo Consales, diciamo che il centrosinistra si prende a calci nel sedere da solo, e il Pd che su questo punto aveva una posizione molto chiara, si prende la torta in faccia e tace. La perfetta sintonia tra partner non è poi così perfetta come la si dipinge, e ne approfitta per mettere il dito nella piaga Brindisi Bene Comune (che alle comunali correrà con un suo candidato, Riccardo Rossi): "Non abbassiamo la guardia ma anzi dichiariamo sin da ora che se la Lng pensa di poter dare ossigeno ai suoi progetti, sperando nell'intervento del governo Monti, brandendo la vecchia arma del ricatto occupazionale, noi siamo pronti a rimettere mano alla lotta e scendere nuovamente in piazza. Così come vogliamo stigmatizzare un certo revisionismo, intorno a questa vicenda, fastidioso e condito di falsità".

"La verità è che Brindisi ha rialzato la testa, ha riconquistato quella dignità per anni sacrificata sull'altare di quello sviluppo industriale - dice Brindisi Bene Comune - che ha miseramente fallito e che oggi ci regala indicatori economici preoccupanti e picchi di disoccupazione senza precedenti. Brindisi ha deciso di uscire da quel circolo vizioso basato sulla monocultura dei mega impianti e della disoccupazione di ritorno. Chi ha vivacchiato per anni su queste logiche, dai politici al 'club del sub-appalto' se ne faccia una ragione".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gas: "Grande opportunità perduta"

BrindisiReport è in caricamento