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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Giovani Pd: “Via, o il vento vi spazzerà”

OSTUNI – Dalla macerie del Pd commissariato si leva l’urlo dei giovani: “Vogliamo un partito completamente rinnovato. Chi ha offerto il proprio contributo per decenni, chi ha rappresentato i cittadini ed il partito per tanti e tanti anni è certamente meritevole di stima e rispetto. Ma il cambiare dei tempi ed il maturare di una nuova classe dirigente ci impone di chiedere a costoro di continuare ad offrire il proprio contributo in seconda linea, dando la possibilità al partito di poter essere percepito dai cittadini come forza politica dinamica, sempre pronta al cambiamento, capace di dare vita ad una classe dirigente, seria, competente, lungimirante”. Eccola la voce dei “rottamatori” ostunesi.

OSTUNI – Dalla macerie del Pd commissariato si leva l’urlo dei giovani: “Vogliamo un partito completamente rinnovato. Chi ha offerto il proprio contributo per decenni, chi ha rappresentato i cittadini ed il partito per tanti e tanti anni è certamente meritevole di stima e rispetto. Ma il cambiare dei tempi ed il maturare di una nuova classe dirigente ci impone di chiedere a costoro di continuare ad offrire il proprio contributo in seconda linea, dando la possibilità al partito di poter essere percepito dai cittadini come forza politica dinamica, sempre pronta al cambiamento, capace di dare vita ad una classe dirigente, seria, competente, lungimirante”.  Eccola la voce dei “rottamatori” ostunesi.

Il pensiero dei Giovani democratici, sintetizzato in un documento a firma di Giuseppe Tagliente, Fabio Giorgino, Antonello Suma, Giuseppe Moro, Luca Dell’Atti, Giuseppe Giannotti, Donato Polignino, Bartolomeo Punzi. “Noi siamo pronti a dimostrare di essere già classe dirigente. Vogliamo offrire il nostro contributo disinteressato e serio all’interno di una direzione davvero rinnovata, che sia in grado di affrontare con responsabilità e pragmatismo i nodi politici e programmatici principali che il Pd e la città dovranno sciogliere. Siamo pronti ad incidere nelle scelte più di prima, a testa alta, forti dei nostri valori, del nostro spirito di cooperazione, della nostra capacità di uscire fuori ed ascoltare i cittadini”.

Citano don Milani, i rottamatori ostunesi (“La politica è la capacità di tenere alti i nostri sogni, con segni coerenti ed efficaci), per lanciare un messaggio forte: “La nostra coerenza e l’efficacia delle nostre azioni ci permettono oggi, in questo momento di difficoltà per il nostro partito locale, di affermare a testa alta che il rinnovamento, se ostacolato, può diventare una forza in grado di travolgere intere classi dirigenti, proprio per il fatto di essere richiesto direttamente dai cittadini”.

Partito democratico, Partito socialista, Udc, Sel: questa, per i giovani del Pd, dovrà essere la coalizione da costruire, sulla base di un’ampia condivisione di idee e di programmi, capace di rilanciare il dibattito culturale e politico su Ostuni: “Abbiamo bisogno del civismo, senz’altro, ma di quello buono, spontaneo, disinteressato, che è protagonista quotidiano nel settore dei servizi sociali, nell’assistenza agli anziani ed ai più disagiati, mentre il civismo coatto, quello costruito forzatamente per tentare di raggiungere percentuali bulgare di vittoria, rende cieca e schiava una maggioranza ed inattuabile il suo programma”.

Cambiamento, dunque, chiedono i Giovani democratici, partendo dalla massima rappresentanza Pd in Consiglio comunale: “IL rinnovamento – scrivono – è tale se diventa palese nei contesti ufficiali ed istituzionali. In primis, in Consiglio comunale. E’ proprio questa la sede rappresentativa degli interessi dei cittadini, dei loro bisogni e delle loro istanze. E’ il Consiglio l’organo democraticamente eletto dagli ostunesi, il luogo in cui la voce del partito acquista maggiore autorevolezza. Il rinnovamento deve partire da qui. Chiediamo al capogruppo consiliare (Vincenzo Pomes, ndr) la disponibilità a rassegnare le proprie dimissioni, come segno di generosità politica, mettendo a disposizione la sua funzione e il suo ufficio per avviare una fase di rinnovamento percepibile anche all’esterno del partito, per dare un vero e serio segnale di discontinuità e di rigenerazione interna. Vogliamo un cambiamento reale e concreto, tangibile”.

E tra le righe, anche un passaggio in prospettiva delle prossime, forse vicinissime, elezioni amministrative. Se la candidatura al Parlamento del sindaco in carica Domenico Tanzarella (Partito socialista) dovesse concretizzarsi, la città bianca tornerebbe alle urne nel 2013 (con un anno di anticipo rispetto alla naturale scadenza del mandato amministrativo). Da qui l’istanza dei giovani Pd: “Vogliamo giungere a quell’appuntamento con un partito Democratico completamento rinnovato. Saremo noi Democratici ad avere l’onere della scelta del prossimo candidato sindaco del centrosinistra. E’ necessario dare ai cittadini la possibilità di scegliere il proprio candidato, rilanciando le primarie come unico strumento di reale partecipazione democratica e di coinvolgimento dei cittadini nell’adozione di scelte strategiche a livello politico”.

Sin qui il j’accuse dei “rottamatori”. Nei giorni scorsi, non a caso, proprio l’ingegnere Vincenzo Pomes, capogruppo Pd, da tempo accreditato quale successore del primo cittadino in carica, Domenico Tanzarella, alla guida della coalizione di centrosinistra e quindi nella corsa (quasi prossima) per il timone di Palazzo San Francesco, era uscito allo scoperto, affermando: “Sgombero subito il campo da ogni illazione: non sono disponibile a fare il candidato sindaco. Personalmente voglio solo continuare, come ho sempre fatto, a dare il mio contributo per affrontare i problemi dei cittadini”. Una posizione ufficiale, resa a pochi giorni di distanza dal commissariamento della sezione cittadina del Partito democratico, la cui gestione - dopo le dimissioni del coordinatore cittadino, Silvestro Iaia, ed in prospettiva del congresso anticipato - è passata nelle mani del segretario provinciale, Corrado Tarantino.

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