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Via libera ai nuovi revisori dei conti: a loro la patata bollente del bilancio 2014

D’Attis: “Andremo al voto nel 2016”. E Pennetta chiede lumi sul parere mancante. Scintille in aula tra Sergi e Consales. Il sindaco: “Riferirò anche in Procura”. Nessun chiarimento su quanto è accaduto nei giorni scorsi a proposito dei conti pubblici e del vecchio organo di controllo

BRINDISI – Il consiglio comunale ha voltato pagina archiviando il “caso revisori dei conti” senza che il sindaco riferisse in aula cosa sia successo negli ultimi giorni, quanto mai travagliati, come e perché il parere tanto atteso non è stato partorito: in meno di un’ora ha liquidato i “vecchi” e ha nominato i tre nuovi componenti del collegio, nella speranza di arrivare in tempi brevi ad avere la pronuncia da allegare al conto consuntivo 2014 e ritornare in consiglio prima che scada il termine del 29 maggio prossimo, ultimo giorno utile stando alla diffida del prefetto. Altrimenti c’è il rischio di vedere sciogliere l'assemblea elettiva sotto il sole di giugno, ipotesi ventilata dall’opposizione come una certezza.

Le nomine. Con 18 voti favorevoli, quelli della maggioranza di centrosinistra, più quello dell’unico esponente di centrodestra rimasto in aula per responsabilità, Ilario Pennetta, il consiglio questo pomeriggio ha ratificato la terna estratta lo scorso 14 aprile in Prefettura, pescando dall’elenco speciale istituito presso il Ministero dell’Interno, secondo le nuove disposizioni di legge: da oggi (21 maggio) e per i prossimi tre anni il Collegio vedrà al lavoro Antonio Simone di Campi Salentina, in qualità di presidente, Raffaele Petracca di Nociglia e Alberta Caterina Colella di Alessano. Stessa votazione per l’immediata esecutività.

Mimmo ConsalesGià da domani, stando alle assicurazioni del primo cittadino Mimmo Consales, avranno i documenti utili alla formazione del parere dal settore Servizi Finanziari (era assente l’assessore Carmela Lo Martire, autosospesa per la campagna elettorale). E per i tre, due dei quali presenti in aula e seduti tra il pubblico (pochissimi brindisini in verità), saranno giorni di intenso lavoro. Anche se sindaco e di conseguenza ufficio di presidenza confidano non tanto in una proroga rispetto al termine indicato nella diffida del prefetto, quanto in una interpretazione “elastica” della scadenza.

In questa direzione dovrebbe essere letta la recentissima circolare del Ministero dell’Interno, arrivata anche a Brindisi e diretta ai tutti i Comuni in ritardo con l’adozione del conto consuntivo versione 2014. La tabella di marcia confermata a margine dei lavori del Consiglio, infatti, prevede il ritorno in aula entro il 29 maggio o al massimo non oltre la prima settimana di giugno, per arrivare a confezionare prima della pausa estiva il bilancio di previsione 2015.

I nuovi revisori. Al momento di certo c’è che nessuno dei tre estratti si trova in condizioni di incompatibilità, tanto è vero che sono state allegate alla delibera le dichiarazioni dei tre, in uno con in curricula: si scopre così che il nuovo presidente, Simone, è responsabile del settore economico-finanziario e del personale del Comune di Campi Salentina ed è stato autorizzato dal sindaco Egidio Zacheo a svolgere l’incarico “fuori dall’orario di lavoro fissato” dall’ente di appartenenza, è stato revisore sempre a Campi da giugno 1997 a dicembre 1999 e poi da marzo 2006 a maggio 2009; a Tricase da gennaio 2012 ad aprile 2013 e ancora ha fatto parte del collegio per l’Unione dei Comuni Talassa, vale a dire Tricase e Castrignano del Capo da dicembre 2011 a dicembre 2014.

Petracca è stato revisore per il Comune di Botrugno nel triennio ’91-’93, per San Cassiano dal ’95 al ’97 e che Colella è attualmente in carica come componente dell’organo di controllo interno ad Orta Nova, provincia di Foggia e a Galantina, nel Leccese, e che in precedenza lo è stata per Terlizzi e per Alessano.

Che fine hanno fatto Vittorio Dell’Atti, Massimo Mangiameli e Rita Saracino, da oggi a tutti gli effetti ex revisori del Comune di Brindisi? Se lo sono chiesti i consiglieri di opposizione che speravano di avere lumi non solo sulla sorte dei tre ma sulla vera storia del parere che non è arrivato. Caso sul quale il “mistero” sembra essere destinato a rimanere perché due dei tre hanno dichiarato per iscritto di essere disponibili a pronunciarsi se convocati, ma il presidente (ex) non ha stabilito nessuna riunione. La lettera è stata protocollata lunedì scorso e nella stessa giornata sono stati recapitati a tutti e tre – brevi manu – i documenti mancanti. Ma sempre lunedì il Comune ha deciso di chiudere e guardare avanti rapportandosi ai nuovi revisori.

Luigi Sergi-2Le scintille. Prima di entrare nel vivo dell’argomento, l’unico posto all’ordine del giorno del consiglio, ci sono stati tre minuti di scintille tra il consigliere Luigi Sergi di Scelta Civica, passato di recente all’opposizione, e il sindaco Mimmo Consales: il primo ha ufficializzato l’addio al centrosinistra per motivazioni di ordine politico, evidenziate in un documento “corposo” e ha invitato il primo cittadino ad “esternare dichiarazioni di ordine personale e familiare” riferite ai giornalisti il giorno stesso in cui il Consiglio convocato per l’adozione del consuntivo andò deserto, proprio per mancanza del parere dei revisori che, come è noto, è un atto obbligatorio. Era il 30 aprile e da allora si sono rincorse voci sulla diatriba in atto fra i due.

Consales ha replicato: “Mi riservo di rispondere dopo la lettura del documento, quanto invece alle motivazioni personali e familiari, mi riservo di riferire non solo in aula ma anche alla procura della Repubblica”. Il sindaco, evidentemente ritiene di aver saputo e verificato qualcosa di rilevante non sono per il consiglio. Cosa? Se lo sono chiesti gli stessi inquilini di palazzo di città ed è stato un rincorrersi di voci e teorie. Qualcosa che sembra avere attinenza penale. Ma Sergi non solo fa sapere di avere la coscienza pulita, ma di essere pronto a replicare. Il tempo svelerà l’arcano.

L’opposizione. Chiusa, per ora, la parentesi Sergi, sono iniziati gli interventi con le stoccate dei contestatori, Mauro D’Attis in testa: “Questa amministrazione si trova in un momento difficilissimo, con una situazione che riguarda la tenuta dei conti gravissima dopo lo sforamento del patto di stabilità”, ha detto in apertura l’esponente di Forza Italia. “Magari si discutesse del consuntivo, magari lo si facesse, magari lo dico per la terza volta perché il Comune non sta riuscendo a chiudere i conti nonostante le peripezie e i ricalcoli”.

“Non lo dico come uccello del malaugurio, ma a mio parere nel 2016 la città di Brindisi sarà interessata da elezioni comunali, dato che questa amministrazione ha esaurito argomenti e fondi. Brindisi merita altro. Non mi interessa fare comizi elettorali, ma capire cosa è successo, per questo chiedo cosa è stato detto al prefetto? Cosa è stato detto ai vecchi revisori? Come stanno realmente le cose?”.

L'ex vicesindaco Mauro D'AttisIl fioretto è passato nelle mani di Giampiero Pennetta del Movimento Regione Salento ed è stato un battibecco con il presidente del Consiglio, Luciano Loiacono il quale ha ceduto il posto ad Antonio Elefante: “Sta andando via?”, ha chiesto Pennetta. “Non sapevo di fare questo effetto, in ogni caso siamo davanti a un bilancio sgangherato e taroccato come il conto consuntivo”.

Elefante dallo scranno più alto ha tentato di stopparlo. Pennetta è andato avanti: “Questa seduta è stata convocata come urgente, mentendo sapendo di mentire: i revisori non si sono pronunciati perché non avevano la disponibilità di documenti”, ha detto. E ancora: “Ci sono state dichiarazioni mendaci sui debiti fuori bilancio”. A quel punto il capo di gabinetto Angelo Roma ha storto il naso e il consigliere ha corretto il tiro spiegando che inizialmente non erano stati indicati, salvo poi affermarne l’esistenza per tre milioni di euro. Il riferimento è alla somma dovuta all’Università.  “Non devo correggermi io, ci sono state duplicazioni, insussistenze per milioni di crediti tributari”.

Giampiero PennettaElefante ha intimato a Pennetta di sedersi. E il contestatore: “Lei è un maleducato”. La parola è passata a Sergi il quale ha insistito: “Per quale motivo i revisori non hanno dato il parere? Abbiamo casse comunali che piangono per cui invito tutte le forze politiche a fare mea culpa, a girare pagina perché questa amministrazione, mi auguro di no, marcia verso il default”.

Identica richiesta a spiegare cosa sia effettivamente successo è arrivata da Ilario Pennetta di Brindisi avanti veloce: “Mi scuso per il ritardo, ma non riuscivo a trovare parcheggio, altro problema di Brindisi. Volevo sapere come mai il parere non è arrivato?” Il sindaco non ha risposto. La seduta è finita. La storia dei revisori, quelli ormai ex, non ancora.

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