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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Il direttore generale sfratta Ingegneria

BRINDISI – Cosa era e cos’è più importante, il pacchetto di promozioni dall’esito mai certificato del marchio Filia Solis, o la sorte formativa e lavorativa di tremila figli di questa terra? C’è ancora in giro il presidente dimissionario della Provincia di Brindisi per rispondere a questa domanda? Ma se non c’è lui, una risposta urgentissima deve giungere dalla politica che lo ha lasciato fare per tre anni, perché ieri (lo dovrebbero sapere a breve il sindaco Mimmo Consales e naturalmente il rettore Domenico Laforgia), un dirigente a termine come il direttore generale Giovanni Porcelli, non si sa bene in virtù di quali poteri, ha inviato quella che è di fatto una lettera di sfratto alla Facoltà di Ingegneria industriale da Cittadella della Ricerca, ed altro seguirà anche per Scienze sociali ed Ingegneria aerospaziale.

BRINDISI – Cosa era  e cos’è più importante, il pacchetto di promozioni dall’esito mai certificato del marchio Filia Solis, o la sorte formativa e lavorativa di tremila figli di questa terra? C’è ancora in giro il presidente dimissionario della Provincia di Brindisi per rispondere a questa domanda? Ma se non c’è lui, una risposta urgentissima deve giungere dalla politica che lo ha lasciato fare per tre anni, perché ieri (lo dovrebbero sapere a breve il sindaco Mimmo Consales e naturalmente il rettore Domenico Laforgia), un dirigente a termine come il direttore generale Giovanni Porcelli, non si sa bene in virtù di quali poteri, ha inviato quella che è di fatto una lettera di sfratto alla Facoltà di Ingegneria industriale da Cittadella della Ricerca, ed altro seguirà anche per Scienze sociali ed Ingegneria aerospaziale.

Porcelli ritiene di poter firmare il destino dei giovani che studiano nel loro territorio, ma questa è una competenza del consiglio provinciale. E’ alla politica che spetta il compito di trovare le soluzioni nei momenti di difficoltà, quello dei funzionari è di fare i conti. Se i conti non tornano, a causa di scelte errate o mai compiute, e non solo della spending review su cui Porcelli nella lettera pare scarichi il peso dello sgombero della Facoltà di Ingegneria industriale da Cittadella (probabilmente ha ragione Crozza che ieri era parlava di certi presidenti, citando anche Brindisi), la soluzione devono trovarla le forze politiche.

Ha ben 120 matricole la facoltà alla quale la Provincia non intende rinnovare la convenzione per i prossimi anni, che era stata avviata nel maggio del 2005 dalla precedente amministrazione guidata da Michele Errico, scadeva nel maggio del 2011, ed era stata poi prorogata di un solo anno, al maggio 2012. Centoventi giovani le cui famiglie, grazie alla presenza di questa offerta formativa nel territorio, possono permettersi di sostenere una spesa che altrimenti sarebbe stata insopportabile. Adesso, il 9 ottobre e ad anno accademico iniziato, la Provincia dichiara – senza consultare il consiglio - di non poter più rinnovare il sostegno finanziario per il 2012-2013.

Eppure, appena il 4 ottobre nel preconsiglio sul riequilibrio di bilancio che ha preceduto la tempestosa seduta del 5, l’assessore alle Finanze, Enzo Baldassarre, aveva garantito che la copertura per le convenzioni con l’Università del Salento c’era. Ora è scomparsa? Chi ha deciso il taglio della facoltà? E quando Massimo Ferrarese aveva comunicato le proprie dimissioni, affermando di non voler assistere tra le altre cose anche alla fine dell’università a Brindisi, sapeva già tutto? Si presume di sì. Quindi il suo compito sarebbe stato quello di governare sino alla fine per affrontare il problema, come gli hanno rinfacciato in molti, e non solo i nemici personali, accusandolo di scaricare sulle politiche del governo Monti il fallimento della sua amministrazione.

Il 12 ottobre, venerdì prossimo, nuova data concordata dalla maggioranza per una nuova seduta del consiglio provinciale, la questione esploderà nuovamente, ma in Cittadella della Ricerca studenti e professori si chiedono già se tutto finirà in uno scontro infinito tra le parti, o si metterà invece mano a soluzioni adeguate per preservare la presenza dei corsi di Unisalento a Brindisi. Se questo è prioritario per il futuro di questo territorio, la politica tiri fuori le idee. Le competenze in materia sono dell’assemblea consiliare e non del dottor Porcelli, che il 22 ottobre dovrebbe cessare le proprie funzioni come il resto dello staff di Ferrarese. E anche in caso di proroghe, non può sostituire certamente né il presidente, né la giunta, né il consiglio.

Ma il direttore generale, che attribuisce nella lettera al federalismo fiscale la determinazione di costi e fabbisogni standard che non contemplano, afferma, i servizi connessi all’istruzione universitaria, apre anche il problema della ridefinizione degli impegni assunti, assieme a Comune e Camera di Commercio, per le facoltà di Scienze politiche e per la specialistica in Ingegneria aerospaziale, e sollecita un tavolo tecnico. E chi ci andrà, per la Provincia di Brindisi, a questo tavolo tecnico? Lui? Vale appena la pena di ricordare che l’università è un servizio pubblico: chi manderà via da Cittadella la facoltà di Ingegneria industriale ad anno accademico avviato, con i laboratori in piedi e tante speranze di giovani di questa terra che cercano di costruirsi un avvenire?

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