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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Il notaio Errico: “Disponibile a candidarmi a sindaco”. E chiama Maggi

Le infiltrazioni di cui parla Emiliano non sono mafiose, ma affaristiche". E su Luperti: "Spiace che sia diventato un capro espiatorio". "Per Fusco c'è ancora tempo, per me no". L'avvocato: "Sì democrazia resta lista civica e dialoga con il Pd rinnovato, l'obiettivo è una coalizione di salute pubblica". Con Rossi confronto in atto

BRINDISI – “Sì, sono disponibile a candidarmi come sindaco di Brindisi ma a determinate condizioni: innanzitutto che il centrosinistra sia compatto, con in testa un Pd rinnovato nel senso di libero da lotte intestine, che per me è quello di Emiliano, quindi con il sostegno delle associazioni ambientaliste, delle Acli e delle liste civiche aperte a persone libere e forti come lo Lorenzo Maggi con il quale ho già condiviso un progetto importante per il bene di Brindisi”.

Lorenzo MaggiNel caso in cui non fosse ancora chiaro, Michele Errico intende essere protagonista della competizione elettorale di giugno. Non solo ci sta pensando, ma ci sta anche lavorando, non da oggi e neppure da ieri, ora quelle voci sono confermate con l’aggiunta di qualche elemento in più: primo fra tutti il coinvolgimento di Maggi, avvocato, già sindaco di Brindisi così come il notaio, espressione dell’anima centrista e prima ancora cattolica, ritenuta essenziale non solo per vincere, ma per governare vera sfida per il capoluogo.

Quel tandem che fu protagonista della crociata nei confronti del carbone e delle lobby affaristiche in genere, potrebbe tornare d’attualità. Per dire cosa e per fare cosa oggi? In altri termini, per quale motivo i brindisini dovrebbero dare fiducia a un déjà vu?  “Perché io sono un libro aperto, ho mandato a quel paese, passatemi l’espressione, più di qualcuno quando ho detto no per il bene di Brindisi e mi sono anche arrivate pallottole: ho una storia alle spalle, personale e politica, così come Maggi, storia che si innesta su un progetto per il riscatto della città sotto ogni punto di vista”, sostiene il notaio che è stato anche presidente della Provincia.

“Ogni cosa, ogni progetto, per andare avanti ha bisogno di camminare con la mente e con le gambe delle persone, quindi noi ci siamo, io ci sono”. Il noi a chi è riferito? “Il progetto è imbastito pensando a tutto il centrosinistra ed è aperto a persone libere e forti, come le definiva don Luigi Sturzo”, continua. E aggiunge: “Ci sono gruppi di persone che negli ultimi giorni mi hanno chiesto di scendere in campo e di essere il porta bandiera, come una parte del Pd, le associazioni ambientaliste e le Acli”.

Michele Emiliano“Al Pd non intendo rinunciare, non solo perché Michele Emilano mi convinse ad entrare nel partito, ma perché credo fortemente in quegli ideali e voglio che diventino realtà in una città come Brindisi che ha sofferto parecchio”, va avanti Errico. Ma Brindisi con Emiliano, per lo meno di recente, non sembra avere un ottimo rapporto visto che sul tavolo c’è la  questione legata all’approdo del gasdotto Tap che il governatore della Puglia vorrebbe trasferire a Brindisi da San Foca, località marina di Melendugno, a cui si sono aggiunte le dichiarazioni sulla città rese in sede di audizione davanti alla Commissione Antimafia a proposito di infiltrazioni, delle quali aveva già parlato a Brindisi in occasione dell’assemblea regionale del Pd nella sala dell’Hotel Internazionale.

“Il dialogo è sempre possibile”, dice Errico che sul caso Tap ha sempre sostenuto che Emiliano stia sbagliando perché non si possono calpestare le volontà di un territorio. Quanto alle presunte infiltrazioni: “Non credo che intendesse dire che ci sono penetrazioni di tipo mafioso, quelle no, affaristiche quelle sì poiché è innegabile che vi siano interessi. Ci sono già nel momento in cui io conferisco incarico a una persona innescando il circolo vizioso del tipo ‘è mio amico, oppure è amico del mio amico’. Così non si va da nessuna parte, allo stesso modo non serve fare le analisi del sangue a questo o a quello”.

Pasquale LupertiIl discorso non può che toccare l’ex assessore Pasquale Luperti, titolare della delega all’Urbanistica sin dall’avvio dell’Amministrazione guidata da Mimmo Consales: “Mi dispiace che sia diventato un capro espiatorio”, dice. “Ho sempre sostenuto che dovesse fare un passo indietro non perché è figlio di tizio e caio, cosa cattiva e ingiusta oltre che non appartenente al mio essere cattolico, ma perché rappresentava solo una parte della città in tal modo determinava una paralisi dell’attività politico-amministrativa”.

E con Roberto Fusco, consigliere comunale uscente, già candidato sindaco della lista Si democrazia, come la mettiamo? Ha dichiarato la propria disponibilità alla corsa in direzione di Palazzo di città, anzi è stato il primo: “Fusco è come se fosse mio figlio, politicamente parlando, ha ancora una vita davanti, mentre io no, ho superato i 70 anni: per lui c’è tempo, per me no, il suo futuro ci sarà comunque dopo”. Praticamente un invito a fare un passo indietro, in nome di una sorta di prelazione “anagrafica” secondo cui Errico dovrebbe correre ora, mentre Fusco subito dopo con la stessa coalizione che in tal modo avrebbe continuità per proseguire nel progetto.

Roberto FuscoL’avvocato Fusco, intanto, resta alla guida della civica Sì democrazia tenuta a battesimo per le elezioni del 2012: “Rimane l’impegno di tutti tenuto conto del momento particolare che sta vivendo la città”, dice. “Per questo motivo, Sì democrazia si impegna a lavorare nell’ottica di un rinnovamento della classe dirigente e apre all’ascolto dei partiti, dei movimenti e di altre liste civiche”.

Il primo incontro in calendario è quello con il Pd e con il commissario cittadino, Sandra Antonica. Nel frattempo, prosegue il dialogo con Riccardo Rossi di Brindisi Bene Comune, anche se l’ingegnere, anche lui già candidato sindaco del capoluogo nonché candidato governatore della Puglia, è lontano da Emiliano sulla questione Tap. “Il dialogo è l’unico modo che abbiamo per abbattere i muri, vedremo. Il nostro obiettivo è arrivare a una coalizione di salute pubblica per Brindisi, ossia un’unione di forze politiche per il cambiamento concreto nei prossimi anni da attuare attraverso  legalità, trasparenza, sicurezza, nuovo sviluppo economico tra porto e logistica, lotta contro le povertà e tutela della salute”.

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