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"Faremo le riforme e dureremo cinque anni". Conte nella città di Casalino

Il premier risponde in piazza a Ceglie Messapica sui temi scottanti, ma niente cifre e niente date sugli impegni assunti con il Paese

CEGLIE MESSAPICA – Nel suo intenso giro in Puglia il giorno dopo la conclusione dell’accorso sull’Ilva, e il giorno prima del discorso di apertura dell’edizione 2018 della Fiera del Levante, il premier Giuseppe Conte passa da Ceglie Messapica grazie ai buoni auspici del suo portavoce Rocco Casalino, nato in Germania ma da genitori originari proprio di questa cittadina. Lo conferma Angelo Maria Perrino, direttore di Affaritaliani.it, che lascia spesso Milano perché anche lui cegliese, che è l’autore dell’invito a Conte, e può finalmente chiudere col botto la sua rassegna di interviste in piazza (Plebiscito) grazie all’appoggio del compaesano.

Conte a Ceglie 4-2Conte non ha rivelato nulla di inedito, bene inteso, perché come si sa tutto è ancora in lavorazione nel governo giallo verde, almeno per quando riguarda quelle che il premier sul palco di Ceglie Messapica definisce riforme strutturali. Quindi niente cifre, niente previsioni, niente rivelazioni sulle geometrie provvedimenti-coperture. Perrino non insiste più di tanto. Molte le battute. “Quali giornali legge’”. “Nessuno, sennò non potrei governare il paese”. Applausi.

“Soddisfatto dei primi tre mesi?”. “Sono disincantato: si è ricordati più per le cose che non si è riusciti a fare che per quelle fatte. Ma posso confermare che ce la stiamo mettendo tutta”. Capitolo reddito di cittadinanza. Conte in seguito risponderà anche al Papa, che ha giudicato i sussidi distribuiti senza criterio perché distruggono la responsabilità sociale: il reddito di cittadinanza va in altra direzione, dirà il premier. E conferma che si farà “perché mi sono assunto l’impegno di realizzare il programma”. Le coperture? “Non posso dire le cifre ma ci sono coperture per la misura che stiamo adottando”.

Flat tax: non sarà mica un condono fiscale mascherato? No, dice Conte. Il governo vuole costruire un rapporto virtuoso tra cittadino e  Agenzia delle Entrate, “però dobbiamo dare a tutti la possibilità di mettersi in pari”. Comunque l’occasione è buona anche per ribadire che “siamo qui per durare una intera legislatura” e nessuno si faccia illusioni. “Vareremo tutte le riforme di struttura”, ma alcune, però, “verranno attuate con gradualità per finanziarle con la produttività che sarà generata nel Paese”.

Il governo non devierà dalla linea di mantenimento del debito pubblico sotto la soglia richiesta dalla Ue. Nessuna anticipazione, come già detto: “Non è serio”. Altro cavallo di battaglia, il taglio alle cosiddette pensioni d’oro. Da quale soglia? “Stiamo studiando. Passeremo dalle pensioni d’oro a quelle d’argento”. Gli interessati “faranno un piccolo sacrificio” (detta col sorriso).

Ilva: “Merito a Luigi Di Maio. Su questa cosa si era incaponito”. Anche se i pareri di Anac e Avvocatura dello Stato (quelli non ancora resi noti) segnalano irregolarità che avrebbero potuto fare tranquillamente annullare la gara, il governo ha deciso che l’interesse pubblico prioritario era quello di migliorare le condizioni sancite in precedenza, e ci è riuscito. Accusa a Calenda: “Non accettò neppure il rilancio dell’altro concorrente”. Del M5S che aveva promesso agli elettori tarantini la chiusura dell’acciaieria, non si è parlato.

Il premier ha ribadito ancora che lunedì non si presenteràal colloquio di ammissione a La Sapienza per la cattedra, ma la sua professione se la tiene cara: “Palazzo Chigi non è per me una poltrona a vita”. Sul caso dei 49 milioni che la Lega ora dovrà restituire sino all’ultimo centesimo si schiera con Matteo Salvini: un partito non può svolgere la sua funzione costituzionale senza un euro in cassa.

Conte a Ceglie 2-2-2

“Se non fossi stato primo ministro mi sarei offerto per difendere la Lega”, dice Conte. Poco prima aveva parlato delle misure varate dal suo governo per cancellare la corruzione in Italia, perché “una classe politica non deve avere bisogno dell’intervento della magistratura, ma deve sapere autoregolamentarsi”. Vallo a dire al ministro dell’Interno che oggi ha aggiunto alle sue esternazioni post conferma del sequestro anche quella sul fatto che un potere dello Stato non eletto non può avere la prevalenza su un altro potere eletto. Un’idea abbastanza inquietante di autoregolamentazione, quest’ultima.

Sul crollo del cavalcavia di Genova, il premier non ha dubbi. “Chi è l’assassino?”, chiede Perrino. “Autostrade è il concessionario, si vedrà se vi sono anche delle corresponsabilità. Intanto io non posso aspettare i giudici penali, ma devo andare avanti sul piano civile e amministrativo. E se ci sono gli estremi procederemo”. Ogni somma offerta da Autostrade per la ricostruzione sarà accettata, “ma a titolo di risarcimento”. Da qui anche il discorso sulle privatizzazioni fatte male, a discapito del pubblico che avrebbe potuto pretendere anche di più. Un promemoria per le prossime gare.

Conte conferma il forte feeling con Donald Trump, ma conferma che non è stata mai contemplata dal suo governo l’uscita dalla Ue o dall’euro. L’Italia vuole solo cambiare in meglio l’Europa. Sui migranti correzione circa i risultati ottenuti nel discusso vertice del giugno scorso: sono stati comunque ottenuti dei riconoscimenti, ora si sta lavorando nel governo per mettere a punto le proposte conseguenti (Salvini dunque al momento parla a titolo personale?). Battuta finale sulla battuta di Renzi, che ha definito l’esecutivo Conte fatto di “ladri e bugiardi”. Conte replica così: “E c’è bisogno di commentare?”. Applausi

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