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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Cellino San Marco

L'assessore defenestrato: "Il sindaco ha fatto un'azione infamante contro di me"

"Di tutto posso essere accusato ma non di non aver svolto bene il mio lavoro o di aver trascurato i miei impegni amministrativi. Quella del sindaco è stata un'azione "infamante", avrebbe potuto trovare un'altra scusa". Gabriele Elia 31 anni, consigliere comunale in seno a Forza Italia e fino a ieri componente della giunta di Cellino San Marco, replica così l'improvvisa e insaspettata revoca delle deleghe ai Servizi sociali, Sport, Tempo libero e Politiche giovanili conferitegli nel 2012.

CELLINO SAN MARCO - “Di tutto posso essere accusato ma non di non aver svolto bene il mio lavoro o di aver trascurato i miei impegni amministrativi. Quella del sindaco è stata un'azione “infamante”, avrebbe potuto trovare un'altra scusa”. Gabriele Elia 31 anni, consigliere comunale in seno a Forza Italia e fino a ieri componente della giunta di Cellino San Marco, replica così l'improvvisa e insaspettata revoca delle deleghe ai Servizi sociali, Sport, Tempo libero e Politiche giovanili conferitegli con decreto n°27 nel novembre del 2012.

“A informarmi della revoca del mio mandato sono stati alcuni amici che a loro volta lo hanno appreso leggendo l'albo pretorio – ha precisato Elia questa mattina nell'ambito di un incontro organizzato nella sede provinciale del partito di Forza Italia proprio per spiegare il suo punto di vista in merito alla decisione del sindaco Francesco Cascione di eliminarlo dalla giunta comunale – ero a Milano a un incontro con Silvio Berlusconi e devo ammettere che ieri per me era il giorno più felice della mia vita. Non immaginavo, però, che nel mio paese si stavano prendendo decisioni sul mio futuro amministrativo. Sono amareggiato ma al tempo stesso sollevato, era da tempo che meditavo sulle dimissioni”.

Va ricordato che dall'inizio dell'anno Elia è stato promotore di alcune iniziative a favore della discesa in campo di Marina Berlusconi, figlia del “cavaliere”, andosene in giro per l'Italia a bordo di un camper promozionale che raffigurava la sua foto e il logo di Forza Italia. Iniziative che, a parereGabriele Elia e il suo camper del sindaco, lo avrebbero portato ad allontanarsi dalla vita amministrativa e dagli impegni assessorili.

Nel decreto che revoca le deleghe assegnate a Elia, infatti, si legge che i motivi della decisione risiedono nei “sopravvenuti impegni che impediscono al dott.Elia di dedicare all'espletamento dell'incarico assessorile il tempo dovuto e necessario, motivi che saranno più diffusamente esposti in sede di comunicazione al consiglio comunale”.

Nel frattempo l'ormai ex assessore espone attarverso gli organi di informazione le sue considerazioni rispetto a questa decisione. Va anche ricordato che Cellino San Marco è il paese dove per sei mesi (da luglio a dicembre scorso) si è insediata, su disposizione del Prefetto Nicola Prete, la commissione di indagine antimafia con il compito di individuare eventuali condizionamenti mafiosi nell'operato dell'amministrazione. Procedimento di cui non si hanno ancora i risultati e che potrebbe portare allo sciogliemento del consiglio comunale.

“Tengo a precisare che la commissione d'indagine antimafia è stata istituita per tutelare noi amministratori, alla luce dei numerosi episodi criminosi che si sono verificati a Cellino a danno di assessori e dipendenti comunali. A meno che non ci sono situazioni che mi sfuggono, e di cui non sono assolutamente a conoscenza, credo che l'amministrazione non sarà sciolta, perchè ha operato nella legalità. Tutte le delibere e le decisioni prese in questi anni portano la firma del segretario comunale che, posso garantire, non avrebbe mai sottoscritto qualcosa di illegale. Mi rendo conto, però, che potrebbero esserci aspetti a me sconosciuti lontani dalla vita amministrativa, certo è che io ho sempre lavorato con passione e per il bene del paese e a parlare sono i numerosi progetti finanziati e tutte le iniziative che ho promosso e messo in atto in questi anni a favore della cittadinanza”.

La sede del Comune di Cellino San MarcoPer Elia l'amministrazione cellinese non ha scheletri nell'armadio ma l'ultima parola spetta a chi sta indagando.“Fino a quattro mesi fa il sindaco mi accusava di oscurarlo, mi diceva che lavoravo troppo e che ero al centro di ogni inziativa e progetto, improvvisamente mi accusa che lavoro poco e male. In realtà è lui quello che è stato sempre assente. Credo ci sia incoerenza ma credo pure che questa decisione sia sintomo della fine della sua esperienza politica, questi sono gli ultimi colpi di coda di un pesce fuor d'acqua. È un sindaco solo e probabilmente revocando le mie deleghe ha voluto limitare la mia attività politica. Sinceramente mi sento sollevato, non mi ero dimesso per non alimentare il clima di tensione creatosi con l'istituzione della commissione antimafia ma non nego che sono stato tentato più volte di allontanarmi. Certo è che il mio percorso politico non si fermerà. Radunerò coloro che vogliono restare a Forza Italia, e poi presenterò una mozione di sfiducia. Adesso ognuno si deve prendere le proprie responsabilità, io andrò avanti per la mia strada”. 

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