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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Leu: “Caro sindaco, scelte politiche apprese solo a fatto compiuto”

In una lettera a settembre si sollecitava un coordinamento politico: “Funziona a singhiozzo, ci sono interferenze”. Il Pd conferma la scelta di Brigante vice e Lettori assessore dopo le dimissioni di Rita De Vito

BRINDISI – E’ ormai certo che non fosse tutto rose e fiori nella Giunta di Riccardo Rossi. Che il ritratto di una squadra di governo tipo “Mulino bianco”, nei fatti, non corrispondesse a verità, stando a quanto è venuto a galla con le dimissioni – obbligate – del vice sindaco Rita De Vito. Unica verità, declinata con versione opposte. Che oggi non ci sia feeling nella coalizione di centrosinistra emerge dall’ultima riunione delle forze politiche svolta domenica nella sede di Bbc, quando il Pd ha confermato di aver scelto come vice sindaco Elena Tiziana Brigante, già assessore ai Trasporti e ai Lavori pubblici, e di aver individuato in Isabella Lettori, da anni impegnata nel volontariato,  il nuovo titolare delle deleghe ai Servizi sociali, Pubblica istruzione e inclusione, lasciate dalla prof. Per Bbc e Ora tocca a noi nessun problema, per Leu sì.

ROSSI E DE VITO-3

Il retroscena: Liberi e Uguali

Non si tratta di un risveglio tardivo di Liberi e uguali dopo l’entusiasmo del successo elettorale, visto che Leu già a settembre scriveva al primo cittadino lamentando uno scarso coinvolgimento politico e arrivando persino a “denunciare” che le scelte fossero apprese solo a fatto compiuto. Per di più, dalla stampa. De relato, non de visu.

Gli interrogativi

Che succede nella famiglia di centrosinistra? Sembrava che l’unione facesse la forza vista la capacità di Pd, Brindisi Bene Comune, Leu e Ora tocca a noi, di ribaltare la sconfitta al primo turno elettorale per arrivare alla vittoria sul centrodestra. Non ci credevano neppure loro di essere riusciti a compiere un miracolo politico-elettorale. Sembrava un miracolo. Perché le crepe che sono della vita terrena, a quanto pare, ci sono eccome. Caso De Vito a parte, esploso prima con la lettera di dimissioni e poi con la conferenza stampa fiume della ex dirigente scolastica dell’istituto Ferraris. Lei, la prof, ormai è fuori dal Palazzo e da ogni percorso politico nel centrosinistra.

Chi, invece, è “dentro” e fa parte di quella coalizione, qualcosa da (ri)dire al sindaco Rossi l’ha avuta in tempi mediaticamente “non sospetti”, quando cioè la stampa (per lo meno certa) era impegnata a seguire gli incontri del primo cittadino e degli assessori, ancora sotto l’effetto della vittoria.

La lettera segnale di insofferenza

Risale a settembre la lettera di insofferenza che il coordinamento cittadino di Liberi e Uguali e il gruppo consiliare hanno indirizzato al primo cittadino: nelle poche righe, fuori dal politichese, sembra chiaro che le rose e e fiori presentati all’esterno, non corrispondessero alla realtà percepita all’interno. Nossignore. C’era già un mese fa il riferimento alla mancanza di collocante, ai percorsi in solitaria compiuti da qualcuno. Ogni riferimento non è puramente casuale, in questa circostanza.

La premessa

Cristiano D'Errico“Caro Riccardo, questo movimento ha  supportato la tua elezione cercando di essere sempre propositivo sin dai tempi della campagna elettorale”, si legge nella premessa della missiva. “Lo abbiamo fatto in maniera leale e trasparente. Si è sempre rifuggito da logiche spartitorie di vecchia politica e si è data ampia fiducia e mandato al tuo buon senso per la composizione di tutti gli organi amministrativi”.

“Pur avendo superato il quattro per cento dei voti nelle elezioni, durante le prime fasi della tua azione abbiamo accettato di contribuire alla composizione della giunta con un solo assessore di nostra indicazione”. Nell’esecutivo c’è solo Cristiano D’Errico (nella foto accanto), al quale è stata assegnata la delega al Bilancio con tutto quel che attiene alle condizioni di salute economico-finanziarie del Comune di Brindisi. “In altre epoche il nostro peso elettorale avrebbe avuto una maggiore visibilità ma, certi di partecipare ad un governo cittadino del cambiamento, si è accettata la marginalità di rappresentanza, non vedendola come diminutio, semmai come un contributo ulteriore verso un cambiamento delle cose”.

Il rammarico

Nel passaggio successivo, la nota dolente: “Dobbiamo con nostro rammarico evidenziare che dal tuo insediamento ad oggi il nostro coinvolgimento politico non ha il peso che merita. Noi di questo non vogliamo risponderne ai nostri elettori e militanti. Molte delle scelte amministrative di rilevanza politica le si è apprese a fatto compiuto, spesso dalla stampa”.

Il coordinamento cittadino di Leu sostiene, sempre in quella missiva, di aver cercato il dialogo, senza ottenere il risultato sperato: “Si è sollecitato un coordinamento politico che ad oggi funziona a singhiozzo”, è scritto. Ma non è tutto. “Veniamo a sapere che molti degli assessori di nomina politica si accompagnano nella loro azione sul territorio con consiglieri della stessa estrazione”. Basta dare un’occhiata alle foto e ai filmati che si riferiscono alle iniziative e alle conferenze stampa. La chiave di lettura di Liberi e Uguali è questa: “ Pare chiaro l’intento di consolidare l’affiliazione partitica come se la campagna elettorale non fosse terminata”.

Il sollecito

“Ti abbiamo sollecitato una riunione di chiarimento per lamentare  i nostri malumori. Riteniamo che la regia politica dell’azione amministrativa sia fondamentale, ma pensiamo che non sia salutare che organi politici siano presenti a braccetto di funzioni esecutive in incontri ufficiali. Può andare bene se si  coinvolgono tutte le forze presenti in maggioranza o quando ci sia una competenza specifica da sfruttare, comunicando la particolarità per tempo e con trasparenza”, hanno sottolineato i componenti del coordinamento cittadino di Leu.

Le interferenze politiche

Tiziana Brigante-3-2“Abbiamo avuto tue rassicurazioni in merito durante la riunione, le cause sarebbero state attribuibili a mancanza di organizzazione iniziale e occasionalità delle circostanze. Avresti  provveduto a registrare la rotta, ci hai detto”. Leu evidentemente era convinto che quell’onda anomala poteva essere superata, correggendo la rotta appunto. Invece, no. Niente da fare. “Veniamo a sapere dalla stampa che queste interferenze politiche continuano. Le stigmatizza persino l’opposizione come esempio di mala politica.  Sebbene non ci siano controindicazione formali in merito, ne lamentiamo anche noi  ulteriormente la poca opportunità politica”.

“Siamo certi che vorrai cogliere ancora una volta lo spirito propositivo di questa nostra missiva per la quale ci attendiamo correzioni maggiormente incisive che certamente vorrai attuare”. Finiva così la lettera.

Il futuro

A quanto pare, le correzioni non sono arrivate. Non ci sono state, se è vero che il sindaco è prossimo a firmare il decreto di nomina per Lettori come assessore e a cedere la fascia Tricolore a Brigante, in caso di sua assenza. Quale effetto avrà questa scelta nei rapporti tra Leu e sindaco e tra Leu e Pd? 

Isabella Lettori-2I due nominativi hanno ottenuto l'unanimità dei consensi nella riunione che il segretario cittadino del Pd, Francesco Cannalire, ha convocato subito dopo la rottura con Rita De Vito, a distanza di poche ore dalla consegna della lettera di dimissioni nelle mani del primo cittadino. (Nella foto al lato, Isabella Lettori).

Carmela Lomartire: "De Vito abbandonata da chi avrebbe dovuto difenderla"

Sulla questione delle dimissioni della De Vito interviene la consigliera comunale Carmela Lomartire. Di Seguito il suo intervento.

Confesso di essere seriamente preoccupata come cittadina, prima ancora che come consigliere comunale, per il day after: per quello che è accaduto, cioè, il giorno dopo le dimissioni della professoressa Rita De Vito da vice sindaco del Comune di Brindisi e per quello che accadrà. Mi riferisco al silenzio – assordante – dello stesso sindaco Riccardo Rossi su un aspetto di questa vicenda. E al silenzio delle donne presenti in Giunta e in Assise. Dove sono? Dove siamo???

E’ un aspetto, questo, che esula dai possibili nodi politici e amministrativi e che attiene esclusivamente al rispetto innanzitutto della persona e all’essere donna. Perché l’ormai ex vice sindaco (o vice sindaca, come alcuni preferiscono dire) ha riferito ai giornalisti e quindi alla città di tutti (quella che ha dato fiducia a Rossi), di comportamenti arroganti, di una assoluta mancanza di sensibilità, e soprattutto di rispetto delle donne nel momento in cui ha raccontato dell’invito-esortazione (?) che a lei ha rivolto il segretario cittadino del Pd, Francesco Cannalire, a trovare qualcuno con cui farsi vedere in pubblico, per mettere a tacere dicerie in Comune. Cannalire non ha negato e ha fornito una sua spiegazione.

Semplicemente assurdo quanto è accaduto. Vorrei dire addirittura vergognoso.

E qui non parliamo di tutela della donna, sarebbe riduttivo, ma di tutela ed indipendenza degli amministratori: è il sindaco, ai sensi dell’art.lo 47 del D.Lgs.267/2000, che nomina gli assessori fra i cittadini in possesso dei requisiti di candidabilità. Ed è con lui che questi si devono rapportare ed è sempre lui che deve esigere e tributare rispetto perché lui rappresenta la città. 

E’ questa un’Amministrazione di sinistra? E’ questa un’Amministrazione che tutela i suoi rappresentanti? E' questa una amministrazione per la quale l'indipendenza è un valore? E’ questa un’Amministrazione che rispetta le donne? O è questa un’Amministrazione che di donna ha solo il dover riempire alcune caselle con le cosiddette quote rosa? Rosa dovrebbe essere il nuovo vice sindaco, rosa a quanto pare sarà anche il nuovo assessore al quale verranno affidate le deleghe orfane di Rita De Vito. Ma le donne non sono un colore !!!!

Se così è, allora sono costretta a prendere atto con delusione enorme che di fondo c’è un’accettazione supina di questo modo di fare, lontano dalla cultura in cui credo perché impone metodologie. E quindi non è condivisibile ed è aliena al mio modo di pensare delle donne.

Non può essere questo il “sindaco di tutti”. Né può essere considerata una giustificazione il fatto che la politica voglia così. Qui la politica non c’entra, così come non c’entra il genere. Manca il rispetto che è alla base di ogni aspetto del confronto. Rispetto che, nonostante tutto, Rita De Vito ha dimostrato di avere per se stessa, per i suoi valori, per il suo essere donna e per tutte le donne e per lo stesso Rossi, uomo. Rispetto che, evidentemente, non ha diritto di cittadinanza se non c’è concreta difesa. Con i fatti, non a parole, ché di parole ne sono state dette fin troppe nella girandola di conferenze stampa.

Non posso, quindi, non chiedere al sindaco di Brindisi, da uomo e da amministratore, cos’altro sia disposto a sacrificare sull’altare della politica.

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