Mele sindaco con 7 punti di distacco

CAROVIGNO – E’ finita 5.258 a 4.585. A Mimmo Mele il 53,42 per cento, all’avversaria vincitrice del primo turno, l’avvocato Tonia Gentile, il 46,58 per cento. Il reduce dell’Hotel Flora, l’evento che ha sconvolto la sua vita politica e familiare, l’uomo che nel 2009 ha mancato il seggio di consigliere provinciale quasi a segnare il punto più basso della sua parabola politica, ha vinto la prova contro l’ex amico ed ora grande nemico Vittorio Zizza. Carovigno ha fatto Mele sindaco, come pochi mesi fa ha fatto senatore Zizza. Il centrosinistra? Schiacciato al primo turno. Qui la politica è una cosa diversa, si era capito da un pezzo.

Mele ha vinto in dodici sezioni su 13, anche se aveva affrontato il secondo turno partendo da un 35 per cento contro il 43 della rivale, con una seconda campagna estenuante, a tappeto. Ufficialmente il nuovo sindaco non ha ricevuto voti dal centrosinistra, ma facendo due conti, al netto delle astensioni dal voto superiori a quelle del primo turno, qualcosa in quell’area Mele l’ha pescata. Ora Carovigno ha il parlamentare e il sindaco nemici per la pelle, ma Mimmo Mele dribblerà il problema scegliendo la Regione come interlocutrice istituzionale, ma avrà le sue gatte da pelare con l’assessore all’Urbanistica e vicepresidente Angela Barbanente.

In consiglio comunale, invece, una maggioranza che non dovrebbe creargli problemi, con dieci consiglieri su sedici (quattro donne per la maggioranza, una per l’opposizione), mentre tra i cinque del Pdl siederanno tra i banchi oltre alla sconfitta Antonia Gentile, anche lo stesso senatore Vittorio Zizza e l’ex vicesindaco Nicola Semeraro, per il Pd il segretario provinciale Nicola Tarantino. Pensare alla pacificazione che Mele ufficialmente auspica, è molto azzardato e forse non la vuole lo stesso Mele. Questo è davvero “Il ritorno di Ringo”, e stasera staremo a sentire cosa dirà il nuovo sindaco in piazza, alle 19,30.