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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Mele, spoil system a Torre Guaceto

TORRE GUACETO – Una settimana fa aveva rassegnato le dimissioni con un anno di anticipo sulla scadenza del mandato il presidente, l’ingegnere Enzo Epifani. Oggi arrivano quelle della seconda carica la cui nomina per statuto tocca al sindaco di Carovigno.

TORRE GUACETO – Una settimana fa aveva rassegnato le dimissioni con un anno di anticipo sulla scadenza del mandato il presidente, l’ingegnere Enzo Epifani. Oggi arrivano quelle della seconda carica la cui nomina per statuto tocca al sindaco di Carovigno. Lascia l’incarico di membro del consiglio di amministrazione del Consorzio di Torre Guaceto anche Vincenzo Vacca. Motivazione, “il differente scenario politico rispetto a quello nel quale è avvenuta la mia nomina” (il mandato, come per Epifani, sarebbe terminato il 22 agosto 2014). Ringraziamenti alla “squadra” del consorzio, ma anche all’ex sindaco e attuale senatore Vittorio Zizza, Pdl, che è stato protagonista di un duro ma anche inquietante scontro elettorale con Mele.

Cosa c’entri questo conflitto politico con una delle quattro riserve marine di interesse mediterraneo, uno dei più recenti riconoscimenti attribuiti all’Amp di Torre Guaceto, bisognerebbe chiederlo ai protagonisti. Torre Guaceto infatti è un’area protetta marina e terrestre dello Stato, è un patrimonio nazionale ed internazionale, e certamente nessuno dei turisti che a migliaia la frequentano in estate capirebbe il linguaggio dei regolamenti dei conti in atto a Carovigno, che certo non è nota come la riserva naturale di cui condivide la gestione con il Comune di Brindisi e con il Wwf.

Tutto ciò desta qualche preoccupazione sul futuro dell’area, anche se Enzo Epifani ci dice tranquillamente di essere certo che il lavoro fatto da lui e dai suoi collaboratori in dieci anni e due mesi non sarà compromesso dai successori, ai quali augura di fare per Torre Guaceto “il doppio di quanto fatto da me”. Il problema, spiega ancora il presidente dimissionario, è che cambiati gli scenari serve una figura alla guida del Consorzio di gestione di Torre Guaceto, “in grado di dialogare e cooperare serenamente con i due sindaci”. Epifani non si è neppure candidato alle recenti elezioni amministrative (se lo avesse fatto, si sarebbe schierato con l’avversaria di Mimmo Mele, Antonia Gentile, non ha difficoltà ad ammettere) perché con la politica ha chiuso e basta.

Restano i fatti, il lavoro fatto in dieci anni. “Il Ministero dell’Ambiente sta per approvare il Piano quinquennale di gestione della riserva, ma noi lo abbiamo già realizzato quasi completamente, quindi si dovrà già pensare al prossimo”, racconta Enzo Epifani. Tutto ciò è avvenuto in un contesto in cui le Amp in Italia sono passate da 21 a 29, mentre i finanziamenti ministeriali sono scesi a soli 6 milioni da dividere proporzionalmente ai risultati tra tutte le riserve. Nulla, in confronto alle esigenze, ma Torre Guaceto ha raggiunto capacità di autofinanziamento che coprono il 70 per cento del fabbisogno, ed ha ancora vari progetti in fase di approvazione.

La spiaggia attrezzata, il bar di Pennagrossa che ha fatturato nel 2012 ben 323mila euro, le entrate dai parcheggi e dalle attività del Centro visite e dalle altre iniziative sono fatti. Da quest’estate il consorzio gestisce direttamente anche il parcheggio di Pennagrossa , lasciando alcuni servizi alla precedente cooperativa che se li è aggiudicati attraverso gara (i trenini per le spiagge), e attraverso un progetto presentato nel 2008, approvato nel 2010 e finanziato nel 2011 si sta lavorando per acquisire tramite esproprio questa area a servizio dell’accesso turistico, previo cambio di destinazione d’uso autorizzato dalla Regione Puglia (il parcheggio di Apani invece è fuori dalla riserva, ma ne contribuisce al finanziamento).

In più è stato raggiunto un delicato equilibrio nella fruizione turistica e scopi dell’area protetta marina e terrestre, “senza speculare sull’ambiente”. Sono in fase di progressiva riscoperta e valorizzazione, in collaborazione con Slow Food, alcune biodiversità agroalimentari come il pomodoro fiaschetto, l’olio extravergine, una particolare qualità di grano inventando marchi e coinvolgendo gli agricoltori in questo percorso di qualità che ha dei limiti (un ettaro per ciascuna coltura ad azienda). Qualunque cosa abbia in mente il nuovo sindaco Mimmo Mele, che nei giorni scorsi ha organizzato un convegno su Torre Guaceto, non può ridurre il futuro di Torre Guaceto in una pianificazione politica localistica. Per varie ragioni.

La prima è che Torre Guaceto è composta da due riserve dello Stato. La seconda è che hanno la stessa voce in capitolo sia il Comune di Brindisi che il Wwf (il sindaco di Carovigno nomina il presidente e un consigliere di amministrazione, quello di Brindisi il vicepresidente e un consigliere, il Wwf due consiglieri). La terza è appunto quella degli equilibri delicati raggiunti tra esigenze ambientali e una fruizione turistica che comunque va tenuta sotto controllo. Per ora resta al timone il direttore Sandro Ciccolella, brindisino, contratto a tempo indeterminato, la persona che ha materialmente diretto sul campo il percorso progettuale della riserva, mentre Mele annuncia di volere affidare la presidenza del Consorzio di gestione di Torre Guaceto alla giornalista tv Mariella Milani, villa e liti giudiziarie a Monticelli legate a presunti abusi edilizi sulla costa (mentre Vacca dovrebbe essere sostituito dal consigliere comunale di maggioranza Cosimo Santacroce). Si tratterà di surroghe, poi tra un anno si vedrà.

 

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