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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Multiservizi: la maggioranza si dà 12 giorni di tempo per evitare la liquidazione

Entro il prossimo 2 settembre bisognerà decidere se vi sono alternative percorribili alla messa in liquidazione della Multiservizi. Ma il sindaco Mimmo Consales, nel corso del vertice di maggioranza svoltosi nel pomeriggio, ha ribadito di non vedere altre strade rispetto a quella del commissariamento della società partecipata

BRINDISI – Entro il prossimo 2 settembre bisognerà decidere se vi sono alternative percorribili alla messa in liquidazione della Multiservizi. Ma il sindaco Mimmo Consales, nel corso del vertice di maggioranza svoltosi nel pomeriggio, ha ribadito di non vedere altre strade rispetto a quella del commissariamento della società partecipata.

I capigruppo e i segretari cittadini delle forze di centrosinistra si sono confrontati per più di due ore sul destino dell’azienda e dei suoi oltre 170 lavoratori. Pd e Nuovo centro destra hanno chiesto una decina di giorni di tempo per trovare una soluzione che consenta di salvare la società, bypassando la messa in liquidazione. Bms ha un deficit di quasi 4 milioni di euro.

Stando al parere espresso dal collegio dei revisori dei conti, vi sono solo due vie percorribili: o convocare l’assemblea dei soci per ridurre il capitale e poi aumentarlo contemporaneamente sino ad una cifra non inferiore al minimo fissato dalla legge, oppure imboccare la strada dello scioglimento per la causa indicata dal punto 4 dell’articolo 2484 del codice civile, vale a dire la riduzione del capitale ad di sotto del minimo legale.

L’amministratore unico dell’azienda, Francesco Arigliano, attraverso un in’intervista rilasciata a BrindisiReport ha avanzato la proposta (fra l'altro la stessa lanciata la scorsa settimana dall'opposizione di centrodestra) di risanare le perdite accendendo un mutuo con la Cassa depositi e prestiti. Ma Consales, durante il vertice odierno, ha spiegato che questa soluzione è da scartare. Lo stesso direttore della Cdp, infatti, ha spiegato ai tecnici comunali che non si può concedere un finanziamento per ripianare dei debiti accumulati da un ente pubblico con una società partecipata.

Va inoltre considerato che se si decidesse di pagare interamente il debito con la Bms, il comune si troverebbe automaticamente in una situazione di predissesto finanziario. Consales, dunque, non vede altre vie d’uscita, anche se Pd e Nuovo centro destra affermano che vi sono dei piani di salvataggio dell’azienda alternativi alla gestione commissariale, sui quali si può lavorare.

Le loro proposte giungeranno nuovamente sul tavolo della conferenza dei capigruppo il prossimo 2 settembre. La questione è seguita con forte apprensione dai dipendenti dell’azienda, che lunedì (25 agosto) sciopereranno dalle ore 9 alle ore 12 contro l’ipotesi della liquidazione.

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