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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Nel Pd nasce una corrente pro Consales. Romano: "Bruno dovrebbe dimettersi"

"E' vero che la città di Brindisi ha grossi problemi, ma non si può scendere a gamba tesa come ha fatto il segretario provinciale Maurizio Bruno: lo scioglimento del Consiglio comunale è la risposta più sbagliata che si possa dare, per cui il sindaco Mimmo Consales fa bene ad andare avanti, mentre il Pd ha il dovere di organizzare un congresso sereno che prescinda da correnti"

BRINDISI – “E’ vero che la città di Brindisi ha grossi problemi, ma non si può scendere a gamba tesa come ha fatto il segretario provinciale Maurizio Bruno: lo scioglimento del Consiglio comunale è la risposta più sbagliata che si possa dare, per cui il sindaco Mimmo Consales fa bene ad andare avanti, mentre il Pd ha il dovere di organizzare un congresso sereno che prescinda da correnti, anime e amici degli amici, per parlare di idee e trovare l’unità”.

Facile a dirsi, probabilmente molto più difficile a farsi visti gli eventi degli ultimi tempi, ma il neo riconfermato consigliere regionale Pino Romano, uno tra i volti storici del Partito democratico, ne è convinto e l’ha ripetuto ieri pubblicamente, nel corso dell’incontro che lui stesso ha organizzato a Brindisi, seguendo il motto nazionale “Rifare l’Italia”, con il quale è stata tenuta a battesimo la corrente (perché tale è) di Matteo Orfini e di Andrea Orlando. Giuseppe Romano, capogruppo regionale Pd

Qui, in questa corrente, c’è il senatore Salvatore Tomaselli. E sempre qui, benché tutti sostengano di essere pronti ad accogliere progetti per il bene dello stesso Pd e di riflesso per la provincia e la città capoluogo, emerge la rivendicazione della primogenitura, quasi che si trattasse di una gara a chi è arrivato prima, a chi abbia piazzato la bandierina, ora che Matteo Renzi non piace più così tanto.

L’ha fatto Tomaselli, affrettandosi a far sapere – urbi et orbi – via mail di “aver convintamente aderito oltre un anno fa” e che, di conseguenza, l’associazione politico-culturale Rifare l’Italia è “già presente ed organizzata sia a Brindisi che in Puglia da tempo”. Non solo. Il parlamentare ha anche tenuto a sottolineare di essere “tra i componenti del coordinamento regionale e nazionale”. Ovviamente, o meglio, a voler ripetere testualmente le parole del senatore, “naturalmente, siamo aperti ad accogliere nuove e ulteriori disponibilità” a patto che siano “lontane da ogni anacronistica logica correntizia e di potere”.

Salvatore TomaselliChiaro il messaggio a Romano che, a sua volta, ha chiamato a raccolta i “suoi”, in una sala dell’hotel Nettuno: hanno risposto il sindaco di Brindisi Mimmo Consales, con il quale c’è intesa, circostanza che non è mistero per nessuno, soprattutto dopo la liason in chiave elettorale per le ultime regionali, così come l’assessore all’Ambiente Antonio Monetti e il capogruppo consiliare Salvatore Brigante, tutti in rotta di collisione con il segretario cittadino nonché consigliere comunale Antonio Elefante. C’erano anche il nuovo sindaco di San Pietro Vernotico, paese di Romano, Maurizio Renna, e ancora il primo cittadino di San Donaci, Domenico Fina.

“E’ da febbraio che stiamo dialogando nel tentativo di restituire la giusta dignità al Partito democratico e ieri ci siamo visti per decidere cosa fare qui nel Brindisino, dove ci sono una serie di difficoltà, dal capoluogo a Ostuni”, dice al telefono che vorrebbe staccare per trascorrere qualche giorno di relax in famiglia. Cosa che possibile non è stata, viste le fibrillazioni continue vissute dal suo Pd, a Brindisi dove la maggioranza è costretta a fare i conti con lo sfilacciamento di Iniziativa democratica (vedasi le dimissioni, almeno sulla carta, dell’assessore Antonio Ingrosso) e con la presa di posizione della segreteria provinciale di Maurizio Bruno, così come nella Città Bianca dove il Pd ha deciso di sostenere la Giunta di centrodestra del sindaco Gianfranco Coppola, claudicante per la mancanza di numeri, dopo essere scivolata nel voto disgiunto delle amministrative.

Parlare, quindi, semplicemente di situazione non facile pare un eufemismo e Romano lo sa bene, vista la sua carriera politica. La domanda è: da dove si può e si deve ripartire? Risposta: “Da un congresso perché mi sembra evidente che siamo di fronte a un difetto di politica, nel senso che manca il confronto necessario per costruire una nuova classe di dirigente di cui tutti parlano. Ma devo prende atto del fatto che c’è solo uno scontro tra fazioni e persone, si perde tempo a sostenere chi ha appoggiato chi alle elezioni”, dice. Chiaro il riferimento a quanti lo hanno bersagliato una volta che diventato di pubblico dominio il suo rapporto con Consales. C’è persino chi sostiene che se il sindaco di Brindisi abbia ritrovato nella coalizione Impegno sociale, è perché è intervenuto Romano. Vox populi? Forse. Vox dei? Forse. 

Ma il legame con  Consales resta. “Ho un buon rapporto con lui, seguo le questioni che mi vengono sottoposte da Brindisi, questo è vero ma da qui a dire che altro non ci sto. A me non piace finire nei discorsi di diaspore interne o peggio di doppia morale comunista, per cui se vogliamo parlare, facciamolo sulle cose”. Altro riferimento niente affatto che casuale, tanto è vero che il nome e il cognome del destinatario del messaggio viene a galla a stretto giro, chiedendo lumi sulla posizione assunta di recente da Maurizio Bruno, in qualità di segretario provinciale del Pd, lontana anni luce da Consales, sindaco autosospesosi dopo essere stato rinviato a giudizio per la questione del pagamento dei debiti tributari della vecchia società di comunicazione News sas (del filone sul cartellone estivo Culturamiano, invece, non è rimasto niente dopo la pronuncia della Cassazione): “Intanto per me quella nota è un giallo, dal momento che non si sa da chi è stato scritto il comunicato, visto che per quel che mi risulta, non ha aderito tutta la segreteria, per esempio non Tommaso Gioia che pure ne fa parte”. 

Val la pena ricordare che in quella nota si rammenta che “il sindaco decise di tenere in vita l’Amministrazione” di fronte alla richiesta di dimissioni Maurizio Brunoavanzata dalla segreteria, si definiscono “gravi i reati” e si afferma che “rappresentano ancora oggi una grave lesione alla credibilità delle istituzioni e al loro operato”, una lesione – si legge ancora – “capace di indebolire il rapporto tra cittadini e istituzione e tra cittadini e partiti”. E allora? “Allora non si può intervenire come ha fatto Bruno, vale a dire a gamba tesa quando c’è bisogno di risolvere le problematiche della città: per me è una reazione sbagliata che sa di guazzabuglio, arrivata da chi come Bruno bene farebbe a dimettersi visto che ha più di un incarico. Io l’avrei fatto da tempo al posto suo”. Il segretario provinciale del Pd è anche sindaco di Francavilla Fontana e presidente della Provincia di Brindisi, per il periodo di sopravvivenza dell’Ente, destinato alla cancellazione nell’ottica della spending review. “Cosa vuole, uno scettro sociale?”

“Ritengo che non si possono commissariare realtà interessate dal voto amministrativo, senza contare il fatto che più si dice ai consiglieri scioglietevi, più si uniscono: il punto è altro”. Quale? “Il rapporto con la città, il fatto che il Pd che c’è è nato in maniera sbagliata: a me non piace perché ci si ostina a dire quello è amico di quello, con il risultato che non c’è dialogo”.

Parole in verità sentite spesso in questi ultimi tempi. Le ha riferite anche il contestato segretario cittadino del Pd, Antonio Elefante, arrivato a non votare in Consiglio comunale il bilancio di previsione 2015: “A proposito di Elefante, non capisco proprio cosa abbia voluto dire il suo comportamento. Mi auguro solo che si arrivi a un congresso che sia occasione di confronto sereno”.

Sereno? Difficile come scenario se non addirittura impossibile, anche se lo stesso Consales proprio oggi ha voluto pubblicamente aprire alla minoranza del Pd, rivolgendosi al portavoce dell’associazione Per la sinistra, Cristiano D’Errico, per avviare un confronto sui temi dello sviluppo, prima fra tutti quello urbanistico.

Intanto lo scontro interno al Pd va avanti su Facebook che virtuale non lo è per niente, visto che Elefante scrive: “Io parlo di politica, di troppe tasse e di bilancio, gli altri mi rispondono con correnti (false), gruppetti (che dureranno poco), raccolte di firme (alcune mah) e congressi (che contro di me hanno sempre perso)”. Ancora: “Ho paura per questa martoriata città: l’arroganza degli invasori e la inutilità di alcuni politici cittadini fa paura”. Questo a poche ore dall’incontro organizzato da Pino Romano.

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