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Noi Centro attacca Tomaselli

BRINDISI - Alla moderazione di Salvatore Tomaselli l'inquilino di Palazzo De Leo (non si ancora per quanto, se la politica dei tagli delle province dovesse andare avanti) risponde facendo finta che il parlamentare del Pd non abbia neppure preso la parola sull'argomento della cancellazione della provincia di Brindisi. Massimo Ferrarese evidentemente è certo che con il Partito democratico brindisino può tirare la corda sin che vuole, e prosegue in questo prologo di campagna elettorale seguendo - dicono in molti, ormai - una sua precisa strategia. Non si spiega altrimenti la nota trasmessa nel primo pomeriggio in cui annuncia di aver convocato un incontro sul tema del salvataggio della provincia di Brindisi, replicando le critiche ai parlamentari locali e non considerando che qualcuno invece il silenzio lo ha rotto.

BRINDISI - Alla moderazione di Salvatore Tomaselli l'inquilino di Palazzo De Leo (non si ancora per quanto, se la politica dei tagli delle province dovesse andare avanti) risponde facendo finta che il parlamentare del Pd non abbia neppure preso la parola sull'argomento della cancellazione della provincia di Brindisi. Massimo Ferrarese evidentemente è certo che con il Partito democratico brindisino può tirare la corda sin che vuole, e prosegue in questo prologo di campagna elettorale seguendo - dicono in molti, ormai - una sua precisa strategia. Non si spiega altrimenti la nota trasmessa nel primo pomeriggio in cui annuncia di aver convocato un incontro sul tema del salvataggio della provincia di Brindisi, replicando le critiche ai parlamentari locali e non considerando che qualcuno invece il silenzio lo ha rotto.

"La Provincia di Brindisi ha fissato per mercoledì 12 settembre, alle ore 10.00, presso il proprio salone di rappresentanza, un’incontro con i sindaci di tutti i Comuni del Brindisino e i consiglieri regionali del territorio al fine di approfondire e analizzare la situazione relativa all’imminente accorpamento delle Province. La decisione - si legge nella nota diramata da Palazzo De Leo - fa seguito a una nota di ieri nella quale il presidente Massimo Ferrarese constata e deplora l’atteggiamento di silenzio, sia dei parlamentari locali che dei sindaci dei Comuni della provincia, in merito a tale situazione".

"Un silenzio iniziato quando è stato approvato il decreto legge del 6 luglio n. 95, protrattosi il 7 agosto quando i parlamentari hanno votato la Legge di conversione e che purtroppo continua oggi, proprio quando, invece, si rende ancor più necessario tentare di contenere le devastanti conseguenze dell’accorpamento", accusa il comunicato della Provincia. Insomma, Ferrarese dei suoi alleati si preoccupa poco. Non è casuale che proprio a Tomaselli nella tarda mattinata la segreteria cittadina di Noi Centro, il movimento del presidente della Provincia, abbia dedicato esplicite critiche.

Roberto Rizzo, in questa replica all'alleato si lancia in considerazioni che in un'altra città avrebbero provocato o la sua decapitazione politica o quanto meno una crisi: "L'operazione politica che ha portato alla determinazione dei criteri di riferimento per la soppressione o la sopravvivenza delle Province a me pare, sia stata ampiamente ispirata (a pensar male si compie peccato ma si ha ragione, sosteneva Andreotti) da parte di parlamentari delle Province vicine - Lecce e fosrse Taranto - e senza che nessuno dei nostri parlamentari si opponesse! Probabilmente i nostri parlamentari temevano delle ripercussioni sulla loro ricanditatura futura se avessero ostacolato il conducente!". Tomaselli e il Pd useranno ancora la moderazione? Vedremo.

Perchè, secondo un meccanismo ormai collaudato, il colpo è stato doppiato dall'Udc, nella persona del commissario cittadino Giampiero Epifani: "I nostri parlamentari brindisini hanno decretato, col loro voto, l’affossamento e la cancellazione di una storia, di una tradizione, di una cultura e l’ economia di quella che diventerà una ex città capoluogo. Sappiamo bene, dice il commissario Udc di Brindisi, che questa azione penalizza il patrimonio della nostra città che non avrebbe più Provincia,  Prefettura, Questura,  Camera di Commercio,  Comando della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. Quindi, anche i nostri immobili della nostra città  svaluteranno con la perdita di questa nostre importanti istituzioni. Un vero colpo al cuore della nostra città". Ci sono quindi anche il fattore catastale e quello immobiliare, di cui gli eletti brindisini non hanno tenuto conto.

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