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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Non solo Enel Basket: anche a Ceglie è emergenza-palazzetto

CEGLIE MESSAPICA – Quella dell’Enel Basket è senz’altro la realtà più rappresentativa per quanto riguarda la provincia cestistica, anche in considerazione del fatto che già domani sera la squadra di coach Giovanni Perdichizzi potrebbe festeggiare l’aritmetica promozione in serie A/1, grazie all’eventuale sconfitta del Sassari a Veroli nell’anticipo (in caso contrario, ai biancazzurri basterebbe comunque un successo nella trasferta di domenica a Scafati per poter dare il via alla grande festa).

CEGLIE MESSAPICA – Quella dell’Enel Basket è senz’altro la realtà più rappresentativa per quanto riguarda la provincia cestistica, anche in considerazione del fatto che già domani sera la squadra di coach Giovanni Perdichizzi potrebbe festeggiare l’aritmetica promozione in serie A/1, grazie all’eventuale sconfitta del Sassari a Veroli nell’anticipo (in caso contrario, ai biancazzurri basterebbe comunque un successo nella trasferta di domenica a Scafati per poter dare il via alla grande festa).

Eppure, quest’anno c’è chi ha già brindato ad un meritato salto di categoria e che, esattamente come l’Enel Basket, ora dovrà iniziare a lavorare anche per risolvere la grana-palazzetto: è il caso della Olearia Ceglie, fresca promossa in serie B, e che si ritrova ad avere un palazzetto dello sport per nulla adeguato al campionato che si ritroverà a disputare.

La struttura finora utilizzata, infatti, può ospitare fino a 500 posti per ogni partita. Va da sé, innanzitutto, che in queste settimane di straordinario entusiasmo, con la squadra che ogni domenica si giocava la promozione, l’impianto era gremito in ogni ordine di posti. Ed è stata tantissima, inevitabilmente, la gente rimasta fuori e che ha dovuto presto rassegnarsi all’idea di non trovare posto nel palasport. Se questo è avvenuto in serie C, figuriamoci cosa avverrà in serie B.

Ma non è tutto: esattamente come per la questione-Enel su deroghe e palasport adatti per una serie A/1 (il Palapentassuglia attuale, così come è, non lo è di certo), anche per la serie B occorre un impianto a norma, non certo un “catino” come quello di cui ci si accontenta nelle categorie inferiori. C’è insomma un problema di omologazione, e se esiste la possibilità di una deroga per il prossimo anno, occorrerà comunque il problema per i successivi campionati.

“E’ vero – ammette il presidente Mario Laneve -, adesso arriva il difficile. No, non abbiamo ancora avuto contatti con Comune e Provincia, le prossime settimane serviranno anche per i primi incontri, così da sollevare un problema esistente”.

Come dire, insomma, che non solo Brindisi è alle prese con il problema-palazzetto (proprio in queste ore si ipotizza addirittura di realizzarne due, in tempi distanti l’uno dall’altro), ma anche altre realtà della provincia brindisina sono in condizioni simili. Senza dimenticare, ovviamente, la querelle in corso anche a San Vito, dove lo sport ad alti livelli è una realtà già da diverso tempo, grazie ai successi della squadra di volley femminile.

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