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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

"Occupazione e salute prima di tutto"

BARI - “È stato un anno durissimo per la Puglia, così come lo è stato per tutta Italia e tutta Europa. La crisi è precipitata sulle nostre spalle, ma soprattutto nella vita reale di milioni di famiglie; una crisi che per lungo tempo è stata nascosta dai giocolieri di palazzo e dal carosello berlusconiano. Invece la crisi c’era ed era drammatica. Oggi però la Regione Puglia porta risultati di bilancio del 2011 che sono incredibili. Nel pieno della crisi e di fronte a tutto ciò che è stato tagliato dai governi nazionali, noi manteniamo intatti i livelli di cura nei confronti delle persone con disabilità e manteniamo intatti i livelli di assistenza nei confronti di chi ha più bisogno, proviamo cioè a fare della lotta contro ogni forma di povertà ancora una delle bussole della nostra azione di governo”.

BARI - “È stato un anno durissimo per la Puglia, così come lo è stato per tutta Italia e tutta Europa. La crisi è precipitata sulle nostre spalle, ma soprattutto nella vita reale di milioni di famiglie; una crisi che per lungo tempo è stata nascosta dai giocolieri di palazzo e dal carosello berlusconiano. Invece la crisi c’era ed era drammatica. Oggi però la Regione Puglia porta risultati di bilancio del 2011 che sono incredibili. Nel pieno della crisi e di fronte a tutto ciò che è stato tagliato dai governi nazionali, noi manteniamo intatti i livelli di cura nei confronti delle persone con disabilità e manteniamo intatti i livelli di assistenza nei confronti di chi ha più bisogno, proviamo cioè a fare della lotta contro ogni forma di povertà ancora una delle bussole della nostra azione di governo”.

Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a conclusione di un’affollata e “prismatica”conferenza stampa di fine anno, svoltasi a Bari questa mattina presso Villa Romanazzi Carducci, nel corso della quale sono stati illustrati (dal Presidente e dagli assessori regionali) i risultati conseguiti nel corso del 2011 e anticipate alcune tra le priorità di lavoro 2012 per il governo regionale. “Abbiamo lavorato in un anno tremendo – ha aggiunto Vendola – e si prospetta un anno ancora più difficile. L’Italia è già in recessione, attualmente non lo è ancora la Puglia, regione nella quale, secondo i dati dell’Ufficio studi di Confindustria, il Pil aumenta, seppure dello 0,3%. Ecco noi vogliamo essere premiati per le cose buone che facciamo e vogliamo imparare a non fare cose sbagliate. Abbiamo voluto portare in trasparenza tutto, dal nostro modello operativo a tutti i dossier che sono stati lungamente imboscati. Non c’è un mestiere più faticoso di questo - ha detto Vendola - ma quando si riesce a contribuire al miglioramento, anche di un millimetro, della qualità della vita dei cittadini, non c’è mestiere più gratificante di questo”.

Disoccupazione, l’obiettivo del biennio - “La Puglia – ha detto il presidente Vendola – è una regione che ha deciso, da ormai diversi anni di costruire la propria immagine e la propria politica liberandosi dalle ipoteche del lamento. Una regione che non si è voluta porre, nei confronti del resto del Paese, un atteggiamento pateticamente rivendicativo, querulo, da periferia abbandonata, ma che invece ha avuto la piena consapevolezza della peculiarità di un territorio che, per tanti versi, è già oggi competitivo con le regioni del Nord e che in alcune politiche costruisce trincee di avanguardia a livello europeo”. “Non abbiamo voluto occultare – ha continuato Vendola – criticità, contraddizioni, problemi ed errori, ma abbiamo inteso dare il senso di un tessuto sociale e produttivo complesso ed evoluto. Una regione che sta combattendo con le unghie e con i denti per evitare di essere sopraffatta dalla crisi, per impedire che le proprie strategie possano essere ridimensionate dalla pesantezza della stagione economico-finanziaria che stiamo vivendo”.

Per quanto riguarda il dato relativo alla disoccupazione, “eravamo partiti nel 2005 – spiega Vendola – da un dato che era oltre il 15% e l’avevamo portato nel 2008 all’11%. Fu un risultato incoraggiante, ma effimero perché dopo pochi mesi cominciò a percepirsi il terremoto. Oggi, con il dovuto realismo, possiamo puntare all’obiettivo storico che ci eravamo dato di far scendere la disoccupazione al di sotto del 10%. Abbiamo già oggi una disoccupazione maschile che è sotto il 10% e una disoccupazione femminile che è al 14.8%. Questo ci incoraggia a continuare nella scrittura di bandi mirati sull’abbattimento della barriera di genere”. Secondo Vendola, infatti, “intervenire per rimuovere le barriere sociali e culturali che impediscono l’accesso alle donne nel mercato del lavoro e nella conquista di ruoli dirigenti nel sistema d’impresa non è soltanto un problema di discriminazione di genere, ma è un problema di penalizzazione economica”. Questo dunque, secondo Vendola l’obiettivo fondamentale del biennio: “portare la disoccupazione sotto il 10% e puntare a questo traguardo incrociando tutte le politiche del governo regionale. Non sarà un obiettivo di un singolo assessorato, ma sarà il traguardo di tutte le politiche poste in essere dal governo regionale”.

Sviluppo Economico, intreccio tra formazione, occupazione e sviluppo - “Abbiamo investito tanto – ha proseguito Vendola – non solo economicamente, ma politicamente sulla modernizzazione e sul cambio di passo del sistema d’impresa”. Questo cambio di passo, secondo il presidente, si è sostanziato soprattutto “nel rapporto tra noi, erogatori di finanziamenti pubblici, e il sistema d’impresa. Ma noi siamo anche erogatori di politiche pubbliche per l’impresa, per l’economia e per lo sviluppo. Alle imprese abbiamo fatto un discorso che riguarda la qualità e il futuro. Non è soltanto considerevole il pacchetto di 800 milioni di euro a sostegno delle nostre aziende, ma è altrettanto rilevante la trasformazione del contributo, che smette di essere un intervento a pioggia e diventa un contributo finalizzato allo sviluppo dei distretti produttivi di filiera, indirizzato alla crescita di un sistema d’impresa moderno e capace di cooperare”.

Tuttavia, secondo Vendola, “ciò non sarebbe sufficiente, se non ci fosse la passione di accompagnare ogni vicenda imprenditoriale come stiamo facendo noi qui in Puglia. Non c’è vertenza o gruppo di lavoratori che si appenda su una gru o su un tetto che non sia stata seguita e studiata dalla task force per l’occupazione. Un lavoro che ci ha consentito quest’anno di salvare migliaia di posti di lavoro”. La modalità per cui la task force ha funzionato, per il presidente Vendola “è una modalità legata ad un fatto abbastanza innovativo: per la prima volta abbiamo intrecciato formazione, occupazione e sviluppo. Sono tre parole completamente separate anche nel vocabolario europeo”.

Diritti a scuola, non elemosina, ma education - “Se nel 2005 – ha spiegato Vendola – la Puglia era, dal punto di vista dei livelli di apprendimento scolastico, al di sotto della media meridionale, e se nel 2011, secondo gli indicatori dell’Ocse e del Ministero, siamo saliti sopra la media nazionale, vuol dire che è merito anche del progetto ‘Diritti a scuola’. Si tratta di 30 milioni di euro che noi investiamo non solo per impedire a duemila insegnanti e amministrativi precari di precipitare per strada, ma anche perchè quel recupero di forza lavoro venga mirata su un tema tipico dell’epoca di crisi che è la mortalità scolastica”. “Vogliamo combattere la povertà – ha continuato Vendola – non con l’elemosina, ma con l’education, producendo il recupero di pezzi di infanzia a rischio dentro l’attività di formazione”.

Fondi comunitari, una regione virtuosa: raggiunti tutti i target di spesa - “Grazie al lavoro di tutto il governo regionale – ha detto Vendola – e grazie, soprattutto, al lavoro straordinario di tutte le strutture amministrative e tecnico-burocratiche dell’amministrazione, abbiamo raggiunto il target di spesa comunitaria. Siamo una regione virtuosa perché in maniera costante, più di qualunque altra regione d’Italia, abbiamo abbattuto il debito strutturale da circa 3 miliardi a circa 1,5 miliardi di euro. Siamo una regione virtuosa perché abbiamo approvato il Bilancio coprendo tutto ciò che, dalle Finanziarie dei governi nazionali era stato tagliato, provando a salvaguardare tutta la platea delle vulnerabilità sociali. Siamo una regione virtuosa perché abbiamo raggiunto tutti i target di spesa dei fondi comunitari.” Nel complesso l’avanzamento della spesa ha raggiunto il 27,4% del totale delle risorse a disposizione, superando di 183 milioni di euro gli obiettivi previsti per l’intero anno e registrando un aumento del 121% rispetto ai valori del 2010.

L’anno dei cantieri - Il 2012 sarà l’anno dei cantieri, delle opere da inaugurare. “Abbiamo messo in piedi in questi anni – ha continuato Vendola – la più avanzata politica di governo del territorio delle città che sia in campo oggi in Europa”. “I Pirp (Progetti di Riqualificazione delle periferie) – ha continuato Vendola – che sono il cuore della nostra politica di riqualificazione urbana, hanno avuto una lunghissima gestazione, ma ci hanno consentito di sperimentare un modello di coopianificazione unico, che ha messo insieme gli attori del territorio, i residenti, le imprese e la pubblica amministrazione. Abbiamo così finanziato per 350 milioni di euro la più grande opera di riqualificazione delle periferie delle nostre città sviluppando interventi da parte dei privati per oltre un miliardo e 200 milioni di euro.

Risorse agroalimentari, una brutta Europa - “L’agroalimentare di qualità e libero da ipoteche della chimica – ha spiegato Vendola – è un settore chiave per immaginare come rimettere in pista il processo virtuoso di crescita economica. Tuttavia, è davvero insopportabile immaginare che con la nuova PAC venga premiata la tendenza al latifondo, la improduttività delle nostre campagne”. Secondo Vendola, se “invece di intervenire finanziariamente sulle produzioni, si interviene sul mero ettaraggio delle aziende, non ci sarà mai un incentivo a produrre, ma solo ad ingrandire”. “Questa è una brutta Europa, che si tinteggia di verde, ma con grande ipocrisia. Una brutta Europa, della premiata coppia Merkel - Sarkozy che impone regole che sono passate anche per la debolezza del nostro Paese sulla scena internazionale”.

Trasporti e infrastrutture: diritto alla mobilità, diritto alla cittadinanza - “Nella politica dei trasporti – ha proseguito Vendola – è in gioco uno dei fondamentali diritti alla cittadinanza: il diritto alla mobilità. Purtroppo, questo diritto è stato concretamente messo in discussione dalle politiche dei governi nazionali. Noi siamo stati in prima fila nella battaglia contro i tagli al trasporto pubblico locale, contro l’idea che il trasporto pubblico, che è un pezzo considerevole di welfare, possa essere riformato nei fatti, da parte di qualche vivace amministratore delegato di società che governano questo settore”. Il presidente della Regione Puglia ha anche annunciato che “nel corso del 2012 si avvieranno opere per circa un miliardo di euro legate alla modernizzazione del trasporto ferroviario, aeroportuale e portuale in Puglia”.

Dissesto idrogeologico e bonifiche - Il presidente Vendola ha anche informato i giornalisti che nei primi mesi del 2012 si potrà chiudere la delibera Cipe che contiene sia i primi finanziamenti alle bonifiche che sono attese dalla Puglia, sia i finanziamenti a importanti interventi di riassetto idrogeologico. “Si tratta di una delibera – ha detto Vendola – in cui potrebbero essere destinati oltre 100 milioni di euro per la Puglia e può rappresentare l’inizio di una fase nuova: non solo chiudere i rubinetti dell’inquinamento, ma provvedere alla bonifica di ciò che il territorio pugliese ha finora assorbito in termini di inquinamento delle acque e del terreno”.

Più solarizzazione strutturale delle città, più raccolta differenziata - Per quanto riguarda l’ambiente, nel 2012, questo l’auspicio del presidente Vendola, si dovrà puntare su due temi fondamentali: la solarizzazione strutturale delle città e la raccolta differenziata. “Ora comincia il secondo tempo. Il primo tempo – ha dichiarato Vendola – è stato quello di acquisire il ruolo da protagonisti nel campo delle energie rinnovabili, il secondo tempo è quello della solarizzazione strutturale delle città: più pannelli sui tetti delle scuole, degli ospedali, dei capannoni, delle aziende, delle case”. Per ciò che attiene la raccolta differenziata, Vendola ha ribadito “che dopo le norme approvate nella manovra di Bilancio, non ci sono più alibi. Il comportamento dei cittadini e delle amministrazioni comunali nel 2012 avrà un effetto economico a partire dal 1° gennaio 2013. Ora non abbiamo più alibi. Il 2012 sarà l’anno in cui non soltanto dovremo portare a regime il ciclo dei rifiuti, ma dovremo mettere al centro di questo ciclo la raccolta differenziata”.

Tragedia di Barletta, lotta al lavoro nero e ai caporali - “La Puglia è stata la scena di una delle tragedie più dolorose che la cronaca abbia narrato, la tragedia di Barletta, una tragedia emblematica per tutte le sue implicazioni, dalla questione della messa in sicurezza degli stabili al tema cruciale del lavoro nero”. Vendola ha voluto ricordare il lavoro che la Regione, proprio nei giorni della tragedia, stava portando avanti sui due temi cruciali della lotta al lavoro nero e della lotta al caporalato. “Una lotta senza quartiere attraverso le liste di prenotazione e gli indici di congruità, una lotta – ha proseguito Vendola – che continuerà ad essere per il 2012 un impegno di tutto il governo regionale”. Vendola poi ha annunciato l’idea messa in campo “grazie alla passione dell’assessore Elena Gentile” di individuare un’area industriale, una grande fabbrica dismessa, ristrutturarla, qualificarla e consentire a tutti coloro che operano di lavorare in condizioni di legalità. “Occorre - ha detto Vendola - rendere conveniente la legalità e affrontare la radice dei problemi”. Il 2012, anno del rilancio della sanità pugliese - “La lotta contro la mobilità passiva è un punto cruciale della nostra battaglia ed è un punto di verifica della qualità delle nostre politiche”. Per Vendola è inconcepibile “spendere 250/300 milioni di euro all’anno per pagare i sistemi sanitari delle regioni del Nord perché i cittadini non trovano un’offerta adeguata nella loro regione”. Così facendo “noi abbiamo finanziato i sistemi sanitari del Nord”. Il dato della mobilità passiva è in perenne crescita dal 1995. Dal 2008 al 2010 invece la mobilità passiva passa da 920mila ricoveri fuori regione a 820mila ricoveri. E’ un abbattimento del 6% della mobilità passiva. “È un indicatore – ha detto Vendola - sul quale fare un investimento politico, legato al tema del risparmio che non si fa con i tagli bensì con gli investimenti. I risparmi con i tagli non ci sono”.

Altro dato sottolineato da Vendola che aiuta “una lettura globale del lavoro che stiamo facendo di riordino ospedaliero e di rientro dal disavanzo” è quello relativo al 50% dei ricoveri (effettuati nel corso del 2010) in soli 12 ospedali mentre l’altro 50% è distribuito in 90 ospedali. “La domanda di qualità dell’offerta sanitaria – ha detto quindi Vendola - chiede di mettere in campo ospedali grandi e tecnologici. Da questo punto di vista l’offerta di salute deve essere nella complementarietà tra i servizi socioassistenziali territoriali e gli ospedali grandi e medio grandi che consentono la risposta più tecnologicamente evoluta”. Poi Vendola ha parlato “di ciò che viene meno” quando si chiude un piccolo ospedale “che può invece mettere a rischio la vita del paziente”. Altro capitolo, gli investimenti cantierizzati per la sanità territoriale che ammontano a 173 milioni di euro e quelli per le strutture sociosanitarie che ammontano a 89 milioni di euro.

“Questi interventi sono concentrati in maniera percentualmente più alta – ha sottolineato Vendola - nelle aree più svantaggiate. La parte del leone la fanno cioè due province, Taranto e Foggia perché sono le due province più caratterizzate da fenomeni densi di povertà”. Quindi i macrolivelli di assistenza, secondo gli standard nazionali del Patto della salute. La divisione della spesa sanitaria dovrebbe avere questa caratteristica: il 51 per il territorio, il 44 per gli ospedali e il 5 per la prevenzione. “Noi non siamo messi male - ha detto Vendola – perché siamo al 46% di spesa sul territorio, al 50% sugli ospedali e al 3,5% per quanto riguarda la prevenzione. Ma in quel 5/6% di differenziale si gioca una partita rilevante. È inappropriato dunque spendere troppo per gli ospedali mentre è appropriato spendere di più sul territorio. Per il 2012 noi ci poniamo l’obiettivo del raggiungimento dei target nazionali perchè questo significa non vivere il piano di rientro e il riordino ospedaliero come una scure piombata sul collo, bensì come occasione per rigenerare il sistema di offerta della salute”. (Servizio stampa Presidenza della Regione)

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