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"Ora si nomini almeno la commissione pari opportunità"

Dopo l’inattesa sconfitta alle amministrative del 19 giugno, pur nella ovvia amarezza dettata dalle circostanze, avevamo voluto cogliere come unico flebile segnale positivo il fatto che per la prima volta una donna a Brindisi rivestiva il ruolo di sindaco

Dopo l’inattesa sconfitta alle amministrative del 19 giugno, pur nella ovvia amarezza dettata dalle circostanze, avevamo voluto cogliere come unico flebile segnale positivo il fatto che per la prima volta una donna a Brindisi rivestiva il ruolo di sindaco. Pensavamo con immotivato ottimismo ad un maggior coinvolgimento femminile nella squadra di governo, ad una maggiore facilità di dialogo con l’opposizione connaturata all’essere donna, alla possibilità di dare un nuovo “stile”  nell’amministrare la cosa pubblica.

A distanza di quattro mesi dobbiamo constatare che le nostre fragili speranze sono andate a cozzare contro una deludente realtà. La squadra di governo partita con tre donne scenderà tra poco a due per tentare di sedare le frequenti “fibrillazioni” che   già caratterizzarono tutta la consiliatura Consales e che non si sono mai risolte essendo l’attuale maggioranza emanazione diretta della precedente. E non vogliamo essere facili profeti nel prevedere che al prossimo rimpasto le quote rosa negli assessorati caleranno ancora di più per mettere a tacere l’ennesimo consigliere in cerca di “visibilità”.   

Lo staff della sindaca si avvale di ben quattro collaboratori tutti rigorosamente di sesso maschile a sottolineare la scarsa fiducia della sindaca nelle capacità propositive delle donne brindisine e nelle sue stesse capacità visto che ha bisogno di consigli che vengono dai quattro punti cardinali. Per non parlare del garante alla trasparenza anch’egli di sesso maschile come da certificazione notarile. Ed anche per quanto riguarda le nomine nelle società partecipate la sindaca non ha dubbi. Nella nomina degli amministratori non ha assolutamente voluto che venissero prese in considerazione le quote rosa votando coerentemente contro tale proposta.

Il fiocco rosa esibito nell’ultimo consiglio comunale per sensibilizzare le donne nella lotta contro il male del secolo si traduce di fatto in un’iniziativa di mera facciata. Questo perché quando dalle parole si passa ai fatti si assiste ad un ostinato rifiuto a chiarire all’assise cittadina la natura ed il merito dell’incontro appena avuto con le dirigenze Enel, società che in base alle indagini epidemiologiche ambientali non si può considerare del tutto estranea all’argomento.

Non si hanno inoltre notizie sull’istituzione della “Commissione pari opportunità” la cui nomina  giace sulla carta da anni e che si sperava potesse avere nuovo slancio da un primo cittadino donna. Vorremmo a tal proposito rinnovare l’invito alla sindaca a procedere a tale nomina entro il 25 novembre, giorno in cui si ricorda la violenza sulle donne.  Sarebbe un gesto dall’alto valore simbolico che contribuirebbe in parte a ridurre la fondata sensazione che la parità di genere a Brindisi è un obiettivo che avrà bisogno ancora di molto tempo per poter essere davvero conseguito.

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